Mi sa che faccio una rubrica. Una delle tante.
Oggi vado al negozio che vende cibo per animali, spiego cosa mi serve, nel mentre do un'occhiata alle offerte. In tutto avrò impiegato massimo cinque minuti. Ma in questo brevissimo lasso di tempo è arrivata un'altra cliente che è rimasta in attesa a scalpitare fuori dalla porta (il negozio è piccolo e si può entrare solo una alla volta).
La negoziante mi mette fretta: "Ti devi sbrigare, c'è una persona fuori che sta aspettando". Quindi prendo al volo quelle quattro scatolette, ordino i sacchi di sabbia che mi deve recapitare a casa. Pago pure in anticipo. E mi dimentico la cosa più importante, i croccantini speciali per un gatto anziano e malandato. Ok, di questo me ne accorgerò solo una volta arrivata a casa. Quando apro la porta per uscire, la tizia fuori a momenti mi travolge e con tono super scocciato mi fa "Era ora, me stavo a mori' de freddo!".
Le ho risposto: "Mi scusi. Mi dispiace." Perché sono una persona mediamente gentile e pure perché non è che sempre ci si può fare il sangue amaro.
Ma poi in realtà il sangue amaro viene comunque ad abbozzare e a essere gentili con la gente stronza.
Quello che in realtà avrei voluto e dovuto (perché le stronze vanno anche rimesse al posto loro) rispondere è: "ah, che peccato che stavi a mori' de freddo, a saperlo ci restavo altri cinque minuti dentro al negozio, così magari ci restavi!"
Quello che invece avrei dovuto rispondere alla negoziante quando mi ha messo fretta: "faccio prestissimo, guarda, vado direttamente da un'altra parte."
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