Accanto alle persone che fingono di non sapere quello che accade agli animali affinché siano trasformati in cibo, ci sono i campioni del cinismo, cioè quelli che sanno perfettamente che "la carne non cresce sugli alberi, ma in qualche modo per avere la bistecca bisogna sgozzare le bestie" (sic!).
Emblematica la scelta del termine "bestia" a creare una distanza semantica e ontologica tra noi e gli altri animali. Loro sono bestie, noi uomini. Come se non fossimo in realtà TUTTI animali, solo di specie diverse.
Che miliardi di animali, esseri perfettamente senzienti, vengano fatto nascere per essere sfruttati e uccisi è tragico; ma ancora più tragica, immensamente più tragica, è la normalità con cui avviene tutto ciò. La placida rassegnazione, accettazione, normalizzazione di uno sterminio che non ha pari e che senz'altro è il segno più distintivo della nostra "umanità", cioè del modo in cui ci definiamo e sentiamo umani in opposizione a coloro che chiamiamo "bestie".
Foto scattata durante un presidio NOmattatoio di qualche anno fa.
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