La nuova frontiera dello specismo è il riduzionismo.
Mette d'accordo tutti. Si aiuta l'ambiente, il pianeta, la salute, placa i sensi di colpa. Ora al discorso dell'ambiente e della salute si è aggiunto anche quello della pandemia. Mangia green per prevenire altre epidemie. Mangia green per salvare il pianeta. Mangia green per salvare la specie umana. I nuovi slogan.
Gli altri animali continuano a restare oggetti, presenti sul piatto come ingredienti - e ovunque come oggetti sacrificabili, come simboli, qualsiasi cosa - ma invisibili come individui.
Gli effetti di un uso massiccio degli argomenti indiretti.
Ovvio che laddove non si propugni l'antispecismo, tutto si riduca a ricette vegetali da alternare a quelle tradizionali; così pensiamo di fare la nostra parte, di essere etici, responsabili, attenti semplicemente introducendo più ricette vegetali nella nostra dieta, ma continuando a non vedere i referenti assenti tutte le altre volte e soprattutto senza che la gerarchia di valore dei viventi subisca la benché minima alterazione o scossone. Gli altri animali continuano a restare l'alterità negativa rispetto a noi. Le bestie, gli irrazionali, gli stupidi, i sacrificabili (che sia per la ricerca o perché ci danno fastidio quando camminiamo nei boschi o perché, semplicemente, possiamo farlo), quelli che si possono uccidere impunemente, scacciare, usare, sfruttare, spremere, rinchiudere, imprigionare, deridere, guardare come inferiori.
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