Molte persone sarebbero anche contrarie a supportare alcune forme di sfruttamento degli animali (per sfruttamento si intende il semplice uso, a prescindere dalle modalità), ma si adagiano nell'attesa di un cambiamento culturale a venire.
Pensano: se domani i delfinari e gli zoo venissero chiusi sarei contenta, ma nel frattempo che io ci vada o meno non fa la differenza; oppure, se venisse abolita l'industria della carne mi adatterei e diventerei vegano, ma nel frattempo...
Ecco, queste persone non hanno capito una cosa fondamentale e cioè che il cambiamento culturale siamo noi, parte da noi, non possiamo aspettarcelo dall'alto perché in alto, nel sistema capitalista in cui viviamo, c'è sempre l'interesse a mercificare il vivente, a trarre profitto da chi si trova in un rapporto di forza svantaggiato. E se tu non fai scelte diverse, allora sei dalla parte di chi agisce la forza, il potere, il dominio sugli altri animali.
Il cambiamento culturale lo facciamo noi. Non dobbiamo aspettare che siano altri a farlo per noi.
Se pensiamo che usare e uccidere gli animali sia ingiusto, dobbiamo agire di conseguenza e comportarci in accordo ai nostri valori morali.
Stesso discorso per quanto riguarda l'azione diretta. Molti dicono: "ci vorrebbero gli ALF" (vabbè, intanto magari sarebbe utile andarsi a informare su cosa significhi ALF, le origini del gruppo, il suo significato, cosa propugna, come si è evoluto nel tempo), oppure, "ma gli animalisti dove sono, cosa fanno?".
Se pensate che un animale sia in difficoltà, se volete agire, se avete abbastanza sensibilità da indignarvi per il trattamento che subiscono gli animali, allora gli animalisti siete voi e gli ALF potete essere voi.
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