Esistono bravissime persone, rispettose di tutti gli altri umani, ma capaci di compiere atrocità di vario tipo sugli animali.
Per esempio mettono gabbie per topi o veleno per topi, oppure sterminano insetti; più semplicemente si girano d'altra parte se vedono un cane investito agonizzante per strada (non ho tempo, si fermerà qualcun altro) o prendono i cuccioli appena partoriti della gatta/cagna di casa, li mettono dentro un sacchetto della spazzatura e li gettano nel primo cassonetto a portata di mano.
Queste stesse persone vanno al ristorante e indicano col dito l'aragosta o l'astice vivo nella vasca e poi si dirigono al loro tavolo prenotato aspettando che gli venga servito.
Mangiano "pesce" fresco, appena pescato, ancora vivo e agonizzante e comprano la fettina di vitello (bio).
Sono le stesse persone che quando gli parli della questione animale ti rispondono che ci sono cose più importanti a cui pensare e che snocciolano tutta quella serie di giustificazioni che a un certo punto ti chiedi se siano veramente le stesse persone capaci di discorrere finemente di tantissimi altri argomenti o se nel frattempo gli è successo qualcosa, qualcuno gli avrà dato una botta in testa perché non è possibile che ti dicano cose come "anche le piante soffrono", "tutti dobbiamo morire".
La verità è che non è sempre vero che chi compie atrocità sugli animali sia una persona pericolosa a prescindere perché purtroppo la cultura in cui viviamo è specista, ossia non fa percepire come grave o sbagliata la violenza sugli animali perché non attribuisce agli altri animali lo stesso valore della vita umana.
Certo, la violenza sugli animali spesso è palestra di violenza anche sugli umani più deboli fisicamente (donne e bambini), ma: uno, la violenza sugli animali va condannata a prescindere in quanto è proprio l'idea che la loro vita abbia meno valore della nostra che dobbiamo combattere; due, la verità è che siamo quasi tutti dei mostri con gli animali, anche chi non torcerebbe mai un capello a un altro essere umano.
Questo è lo specismo, ideologia invisibile poiché appunto normalizzata e naturalizzata. Lo specismo va prima portato alla luce e poi combattuto.
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