Ne ho parlato, en passant, nel post precedente e manca ancora qualche giorno all'uscita, ma intanto sono felice e sì, anche un pochino orgogliosa, di annunciarvi l'uscita del mio libro sullo specismo, pubblicato da Marco Saya Edizioni.
Sì, avete capito, sullo specismo, più che sull'antispecismo, perché se non si comprende cosa sia veramente lo specismo, non si potrà nemmeno capire che senso abbia parlare di antispecismo.
Cosa significa umanità e animalità? Perché questo dualismo, questa opposizione, visto che siamo animali anche noi?
Perché noi animalisti veniamo sempre etichettati come persone che non hanno niente di meglio cui pensare e perché sentiamo il bisogno quasi di giustificarci nel dire che ci occupiamo degli altri animali?
Perché pensiamo che la sorte degli altri animali non ci riguardi, dal momento che invece siamo direttamente implicati nel loro sterminio?
Come sono visti gli animali nel cinema, nella letteratura, nell'arte? Come li pensiamo, nominiamo, e soprattutto trattiamo?
Con un linguaggio comprensibile a tutti, semplice e diretto, arricchito di aneddoti personali e della mia esperienza, ormai decennale, di attivista, rispondo a queste e altre domande.
Il titolo, in omaggio al noto capolavoro di Philip K. Dick (“Ma gli androidi sognano pecore elettriche?”), ci mette in guardia da soluzioni future ancora più alienanti e distruttive per gli animali che passano sotto il nome di “benessere animale” e che, nel pretendere di migliorarne leggermente le sorti, ne ribadiscono e continuano a legittimarne il silente sterminio.
Il disegno di copertina è stato realizzato da Alessandra Antonini e il testo è arricchito e impreziosito dalla prefazione di Simonetta T. Hofelzer e dalla postfazione di Adriano Fragano (fondatore della rivista Veganzetta).
Vi terrò aggiornati!
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