sabato 12 dicembre 2020

Un bravo ragazzo di Javier Gutiérrez

 


Una storia forte dal ritmo serrato che si legge tutta d'un fiato, scritta con l'uso peculiare della seconda persona.

Siamo a Madrid, Polo, io narrante che si rivolge a se stesso in seconda persona, incontra per caso Bianca, un'amica dei tempi dell'università con cui, insieme ad altri due amici, tra cui il fratello di lei, aveva formato una band negli anni novanta. Da questo momento la narrazione si riempie di flashback alternati ai dialoghi con lo psicologo e con la sua attuale fidanzata, Gabi.

Quel che emerge, a sprazzi, è il racconto di una notte di violenza, una notte che è stata la fine di tutto e il principio di qualcos'altro: la fine di quel periodo meraviglioso pieno di entusiasmi e di scoperte in cui la vita era una meraviglia continua, la fine della band, proprio nel momento in cui stava per firmare un contratto con un'etichetta importante, la fine dell'amicizia con i ragazzi della band. 

Nel racconto pian piano si fa strada la verità, ma quale verità se Polo mente persino a se stesso, fino all'ultimo? 

Anche il finale è una menzogna che Polo si racconta e racconta a noi lettori, ostinatamente: quella di essere "un bravo ragazzo".


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon compleanno :)

Rita ha detto...

Grazie! :)