È stato assegnato il Nobel per la chimica a due donne, Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna.
Il loro merito è quello di aver inventato una procedura che riscrive il DNA e che potrebbe essere utile per curare malattie su base genetica.
La notizia dovrebbe rendermi felice, ma poi leggo, su Repubblica, che:
"[...]anche se non viene ancora (o quasi) usata direttamente sull'uomo, negli ultimi anni si è rivelata uno strumento di lavoro enormemente utile per le applicazioni della ricerca di base, per creare modelli animali di malattie che colpiscono l'uomo [...]"
E ancora "[...]rispr è un metodo inventato in epoche ancestrali dai batteri per tagliare il genoma dei virus che li invadevano. Le "forbici molecolari" osservate in laboratorio di Charpentier e Doudna vengono oggi usate dai ricercatori per fare ogni tipo di intervento sul Dna di piante e animali. Sull'uomo è usata più prudenza, perché Crispr non è ancora un metodo esente dagli errori.[...]"
Praticamente fanno nascere in laboratorio individui di altre specie con il DNA modificato per poi poterci fare esperimenti. Individui che chiamano, allo scopo di neutralizzare semanticamente l'impatto che potrebbe avere socialmente, "modelli animali".
Gli altri animali non sono individui singoli, ma semplicemente modelli.
Modelli nati per soffrire. Modelli che conosceranno solo le luci fredde dei laboratori, le gabbie gelide degli stabulari, le mani di chi li manipolerà, osserverà e infine ucciderà.
Questo azzeramento del valore della vita di individui perfettamente senzienti appartenenti ad altre specie si chiama specismo ed è ciò che consente la legittimazione sociale di pratiche tanto aberranti. Senza un impianto culturale a tutto tondo atto a giustificare tali orrori, non sarebbe possibile parlare di altri individui come fossero oggetti.
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