Lo specismo è quell'ideologia invisibile che crea gerarchie di valore tra le diverse specie animali valutandole in base alla funzione di utilità che hanno nella nostra società e negandogli il valore assoluto e irriducibile di essere invece soggetti della loro stessa vita, cioè individui con un'esistenza che spetta a loro e solo a loro.
Nei secoli sono state inventate tantissime giustificazioni per motivare e giustificare questo uso strumentale che facciamo degli altri animali, vale a dire dei pregiudizi culturali che abbiamo assorbito in modo del tutto acritico poiché trasmessi sotto il nome di "tradizione" e ribaditi da una maggioranza che ne sancisce la normalità.
Mettere in discussione tutto ciò è difficile poiché è sulla base di queste differenze di valore esistenziale che si è formata anche la nostra stessa identità e quindi mettere in discussione lo specismo significa innanzitutto mettere in discussione noi stessi, fuori da quella narrazione antropocentrica che ci fa sentire in diritto di appropriarci della vita altrui.
Non siamo la specie più intelligente, né la più dotata, né quella più evoluta. In termini di evoluzione non ha senso stabilire graduatorie di valore in quanto ogni specie semplicemente ha una propria evoluzione sulla base di caratteristiche etologiche specie-specifiche che non si possono paragonare poiché è impossibile stabilire un parametro valido per tutte.
Se proprio un parametro riscontrabile in ogni specie animale deve esserci è l'essere corpi che vogliono vivere e che fanno esperienza della vita, del mondo, della realtà e che poi periscono, in quanto vulnerabili e mortali.
È il possedere un corpo vulnerabile capace di sperimentare dolore, piacere, gioia, angoscia e tutta una gamma di sensazioni e con l'interesse comune a sopravvivere, cioè, in sostanza, l'essere tutti animali che ci mette sullo stesso piano.
Che una specie si arroghi il diritto di sfruttarne altre, di sfruttare altri corpi per i propri personali interessi - non necessari quindi alla propria stessa sopravvivenza - costituisce oppressione e violenza. E tutto l'insieme dei pregiudizi (frutto di ignoranza e di malafede) per giustificare questa oppressione si chiama specismo ed è proprio ciò che dobbiamo combattere.
Nella foto: Nico, agnellino che ora vive come individuo libero presso il Rifugio La Tana del Bianconiglio; come potrete vedere il suo pelo era stato marchiato con la vernice verde perché nella nostra società la sua esistenza ha valore solo in quanto "animale da carne" da comprare e consumare un tanto al kg.
I rifugi invece sono delle oasi in cui si sperimenta e realizza l'ideale antispecista di una società in cui a ogni individuo viene riconosciuto il limite invalicabile del proprio corpo e tutta la potenzialità con cui, tramite esso, esprime la propria unicità e fa esperienza del mondo.
Nella foto: Nico, agnellino che ora vive come individuo libero presso il Rifugio La Tana del Bianconiglio; come potrete vedere il suo pelo era stato marchiato con la vernice verde perché nella nostra società la sua esistenza ha valore solo in quanto "animale da carne" da comprare e consumare un tanto al kg.
I rifugi invece sono delle oasi in cui si sperimenta e realizza l'ideale antispecista di una società in cui a ogni individuo viene riconosciuto il limite invalicabile del proprio corpo e tutta la potenzialità con cui, tramite esso, esprime la propria unicità e fa esperienza del mondo.
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