Due fattori che contribuiscono al mantenimento del dominio sugli animali sono la negazione e la mistificazione.
Il primo è un meccanismo psicologico, rafforzato dalla propaganda mediatica, che lavora per spingere le persone a negare, appunto, la realtà di alcune pratiche. Il fatto è che quello che facciamo agli animali è talmente terribile, orrorifico, aberrante, che molti addirittura stentano a crederci.
Ci sono persone che non credono che i pulcini vengano tritati o gasati, che esista la vivisezione, che ancora ci siano i circhi con animali. Negare la realtà è un meccanismo di protezione, di autodifesa.
Moltissimi sono altresì convinti che gli animali al macello vengano uccisi con una pistolettata che li fa morire in un secondo, in modo indolore. Ora, io mi rifiuto di discutere sulle modalità di morte perché ad essere aberrante è il concetto stesso e non il modo, ma comunque sia, per corretta informazione, la pistola captiva li stordisce soltanto per pochi secondi, rendendogli difficile difendersi e scappare, ma al momento dell'uccisione - che avviene per sgozzamento - sono coscienti. Coscientissimi.
L'altro elemento, la mistificazione, è un meccanismo di propaganda messo in atto da sistema per distorcere, edulcorare, mentire sulla realtà. Avviene a tutti i livelli, ma principalmente attraverso il linguaggio, tramite l'uso di termini addirittura presi a prestito dalla controparte, ossia da chi lotta contro il sistema stesso. Così si parla di allevamenti etici, galline felici, benessere animale, latte rispettoso e via dicendo.
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