Dalla pagina NOmattatoio:
Un caso emblematico di specismo è quanto è accaduto in una scuola elementare di Gioia Tauro: un gattino, "reo" di essersi introdotto all'interno dell'edificio, è stato ucciso a bastonate dal bidello.
Quello su cui ci preme soffermarci è anche la narrazione che ne è stata fatta dalle principali testate giornalistiche, e relativi commenti da parte di moltissime persone. A scandalizzare infatti non è stato tanto il fatto in sé, ritenuto quasi normale nella nostra società che attribuisce giudizi di valore in base all'appartenenza di specie, quanto che sia avvenuto davanti a dei bambini; in altre parole, non è tanto l'azione di efferata violenza su un individuo inerme che si denuncia, ma il possibile trauma che dei bambini potrebbero aver riportato. Rimane centrale l'interesse delle persone umane rispetto a quello di altri individui appartenenti ad altre specie.
Narrazioni simili avvengono continuamente, ossia si condanna la violenza sugli altri animali poiché non educativa, traumatica, o perché potrebbe fungere da palestra alle desensibilizzazione; argomentazioni validissime, ma ancora una volta sbilanciate verso gli interessi umani.
C'è inoltre un'ulteriore considerazione da fare: la notizia ha avuto una certa risonanza ed è stata battuta da tantissimi siti di informazioni poiché comunque la vittima appartiene alle cosiddette specie ritenute "d'affezione" verso cui abbiamo sviluppato un minimo di sensibilità e senso di familiarità. Se si fosse trattato di un serpente, un topo o un cinghiale o qualsiasi altro animale appartenente a specie ritenute - sempre in base a considerazioni di natura specista, ossia che tengono in considerazione esclusivamente i nostri interessi - dannose o pericolose, non se ne sarebbe nemmeno parlato. Difatti, siffatti episodi di violenza verso alcune specie avvengono quotidianamente, anche davanti ai bambini, ma nessuno ci fa caso, talmente sono normalizzati. Si uccidono insetti, si procede a derattizzazioni e simili, si scacciano individui in malo modo senza che tutto ciò costituisca un problema morale e senza che se ne percepisca la violenza.
L'episodio racchiude quindi una triplice valenza specista: a) si è ucciso un gatto e lo si è fatto poiché uccidere un animale non costituisce un problema morale particolarmente grave ed è considerato a livello giuridico un reato minore rispetto a quello di uccidere persone umane; b) se ne parla perché uccidere un gatto è ritenuto comunque leggermente più grave rispetto a uccidere uno scarafaggio, fatto che invece non avrebbe nemmeno costituito una notizia; c) se ne parla comunque sempre relativamente agli interessi degli umani, ossia considerandolo un fatto grave poiché avvenuto in presenza di bambini, il cui interesse e la cui tutela meritano attenzione in modo prioritario, persino rispetto al valore della vita stessa dell'animale, che così finisce per passare in secondo piano.
Ciò che dovremmo imparare a condannare e a delegittimare è la violenza sugli altri animali, tutti, in quanto tale e non soltanto perché dannosa o diseducativa per noi umani.
Per leggere la notizia: https://bit.ly/2WcYBvg