Gli anni al contrario di Nadia Terranova è uno di quei libri da cui non riesci a staccarti fino a che non sei arrivato alla fine.
Sorprende per la scrittura delicata e forte al tempo stesso; capace di far precipitare gli eventi con poche frasi senza risultare automatica; così come di restituire uno stato d'animo con due parole.
Ambientato in Sicilia in quel periodo a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, sullo sfondo degli anni di piombo, ci racconta di Aurora e Giovanni, di come si sono trovati e poi persi e del loro sforzo, soprattutto, di trovare se stessi.
La narrazione degli eventi personali che riguardano Aurora e Giovanni è perfettamente bilanciata con quella degli eventi storici che li coinvolgono in prima persona.
Ci sono periodi in cui sembra impossibile non essere toccati dalla Storia che irrompe nel privato e lo plasma, segnandone il destino.
Giovanni avrebbe voluto essere un eroe, ma finisce per diventare un tossico; Aurora, che ha un talento per non accorgersi delle cose, gli vive accanto, in un silenzio fatto di complicità e connivenza.
Più che di un fallimento di una coppia, è la storia di un fallimento di un'epoca, con i suoi ideali, fino ad arrivare agli anni ottanta, alla loro apparente leggerezza, preludio della fine.
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