Un film di diversi anni fa che ho molto amato è Respiro di Emanuele Crialese.
Ambientato sull'isola di Lampedusa, segue le vicende di una donna, Grazia, interpretata da Valeria Golino, spirito libero e indipendente, selvaggio, all'unisono con la natura dell'isola. Con i figli ha un rapporto molto istintivo che si esprime con manifestazioni di affetto molto fisiche.
La fisicità è il segno della sua espressività.
Proprio per questa sua impossibilità - intesa come resistenza, come valore positivo, quindi - a reprimere una natura sensuale e indomita - purtroppo insopportabile all'interno di una cultura maschilista e patriarcale - viene giudicata pazza.
Mi è tornato in mente in questi giorni perché c'è una scena molto forte che riguarda dei cani randagi. Grazia non sopporta di vederli rinchiusi dentro le gabbie e così li libera.
Uno spirito libero come lei non può che desiderare di liberare tutto ciò che vive.
Così i branchi di cani randagi si riversano per le strade dell'isola, ma vengono brutalmente uccisi. Le strade si ricoprono di una lunga scia di sangue.
I cani liberi, come Grazia, mettono in discussione l'ordine costituito e gerarchico delle cose.
Purtroppo certi fatti continuano ad accadere veramente.
A Sciacca, in provincia di Agrigento, in questi giorni sono stati brutalmente assassinati trenta cani randagi.
La loro colpa: quella di essere liberi, non addomesticati.
L'uomo, che tutto vuole controllare e dominare, non sopporta l'idea di assistere allo spettacolo dionisiaco della libertà.
Aggiornamento: il numero delle vittime è un centinaio, non 30 come si pensava inizialmente.
Aggiornamento: il numero delle vittime è un centinaio, non 30 come si pensava inizialmente.
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