Noto, già da un po', una tendenza inversa sul consumo di carne.
Da Status Symbol delle classi benestanti durante l'ascesa del carnismo con i suoi barbecue borghesi a definire la convivialità di assonnati week-end agli immensi mostri architettonici che sono le steak houses, i Mc Donald's, le hamburgherie e i fast food a definire gli orizzonti delle periferie.
La carne degli allevamenti intensivi costa poco, è veloce da cucinare e continua a nutrire, oltre che la pancia, anche un immaginario fatto di tradizione e appartenenza a una specifica comunità.
Non è solo questione di sfruttamento animale e di politica, ma di antropologia culturale.
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