La dissociazione cognitiva indotta dall'ideologia carnista ci porta a non saper ricondurre la fettina di prosciutto all'individuo unico che è stato, ma anche a non saper vedere - letteralmente - gli animali cosiddetti da reddito.
Provate a immaginarvi un tir contenente cani o gatti che sfili per le strade della vostra città, diretto al mattatoio. Provate a immaginare i musetti dei cani, dei gatti, i loro guaiti e miagolii, i tentativi di fuggire attraverso le sbarre; provate a immaginare quel camion fermo a pochi metri dal mattatoio e alcune persone che si avvicinino nel tentativo di fare una carezza agli animali rinchiusi.
Una simile scena scuoterebbe l'opinione pubblica, porterebbe migliaia di persona in strada a protestare.
Poi, provate invece a immaginare la realtà: camion di maiali, mucche, vitellini, agnellini, polli stipati e sofferenti e una manica di individui con i loro cartelli in segno di protesta. Questa scena non scuote le coscienze, non scuote le masse, ma anzi, gli fa dire: "poveri scemi, rammaricarsi per un pollo".
È esattamente questo che fa il carnismo: vi impedisce di vedere, di usare la logica, di esercitare l'empatia, di discernere la giustizia dall'ingiustizia. Vi fa diventare ciechi e insensibili riguardo una specifica realtà.
Il carnismo è un'ideologia molto pericolosa e subdola. Non solo per gli animali, ma anche per la vostra mente perché una mente che scinde la realtà in questa maniera, incapace di ricollegare una parte al suo intero, è una mente fallace.
Nella foto: camion di maiali diretti al mattatoio ripresi durante l'ottavo presidio.
Nessun commento:
Posta un commento