martedì 23 maggio 2017

NOmattatoio va a Frosinone: scopri perché.


AIUTACI A FAR CHIUDERE IL MATTATOIO DEGLI ORRORI DI FERENTINO CHIEDENDO AI CITTADINI LOCALI DI UNIRSI ALLA NOSTRA PROTESTA.

Questo l'evento Facebook della protesta che faremo domenica prossima al centro di Frosinone.

Durante l'ultima puntata del programma "Animali come noi" condotto da Giulia Innocenzi sono state mandate in onda delle immagini raccapriccianti di un macello a Ferentino, in provincia di Frosinone; le immagini sono state ottenute dal team investigativo Free John Doe che ha posizionato, in un arco di cinque mesi, telecamere nascoste all’interno di questa struttura di macellazione, che si è poi scoperto, grazie all’intervento del parlamentare Mirko Busto, essere la SIMET, sita sulla via Casilina sud all’altezza del km. 76,900.
Le immagini (il video potete trovarlo sulla pagina Facebook Free John Doe) mostrano episodi di inaudita violenza aggiuntiva rispetto a quella ordinaria, già di per sé condannabile e inaccettabile in quanto riteniamo che non esista un modo "etico" o "compassionevole" di uccidere gli animali.
In totale violazione di ogni norma sulla macellazione, si vedono bufalini presi ripetutamente a calci sul muso, storditi male o per niente, decapitati quando sono ancora vivi, ammucchiati e sgozzati sul pavimento anziché nell’apposita camera di macellazione, mucche sottoposte alle scosse del pungolo elettrico per innumerevoli volte, anche sul muso e sui genitali (la legge lo consente fino a un massimo di tre volte e non su organi sensibili) e perfino la presenza di un minore che infierisce sui poveri animali. Un minore dentro un mattatoio costretto non solo ad assistere a scene di enorme violenza, ma esortato egli stesso a commetterne; e poi ancora: mucche tenute legate sul piazzale esterno per ore ed ore senza acqua, né cibo e legate con una corda talmente breve che non consentiva loro né di sdraiarsi, né di muovere la testa. 

Successivamente al programma, è scattata l'immediata denuncia della LAV ai NAS, che ha di fatto ottenuto la chiusura del macello per una settimana, dal 19 al 26 aprile. 
La giornalista Giulia Innocenzi si è poi attivata per proseguire con l'inchiesta e ha rivolto alcune domande alla ASL di Frosinone per avere ulteriori informazioni: siamo così venuti a conoscenza del fatto che, purtroppo, il mattatoio ha attualmente ripreso la sua attività di macellazione, anche se parzialmente. 

In seguito alla riapertura del mattatoio, mercoledì 17 maggio abbiamo organizzato una doppia protesta, davanti alla ASL di Frosinone e davanti alla SIMET per chiedere l’immediata chiusura di questa struttura di macellazione; con noi anche la giornalista Giulia Innocenzi e il parlamentare Mirko Busto. 
La risposta che ci ha dato la ASL è inaccettabile: sembra infatti, da quanto ha dichiarato un responsabile (durante la diretta Facebook sulla pagina di Giornalettismo) che, al tempo delle investigazioni, i controlli in quella precisa struttura fossero raddoppiati in quanto alle autorità competenti era giunto un sentore della problematicità di quel preciso impianto a causa dell’aumentata mole di lavoro. 
Ma come, nonostante ci fossero controlli raddoppiati, sono avvenuti tutti quegli illeciti gravissimi? 
Questo evidenzia due cose, e delle due l’una: o i controlli sono del tutto inefficienti, oppure si è disposti a tollerare gravissimi illeciti e maltrattamenti sugli animali, di fatto violando ogni norma sulla macellazione e consentendo persino la presenza di un minore. 
QUESTA VOLTA ANDREMO QUINDI IN CENTRO A FROSINONE PER FAR CONOSCERE AI CITTADINI LA MANCANZA DI VOLONTA’ DELLA ASL DI FAR CHIUDERE UNA STRUTTURA DOVE SONO AVVENUTI ILLECITI COSI’ GRAVI E PER CHIEDERGLI DI UNIRCI ALLE NOSTRE PROTESTE. 
Nonché, per invitare comunque tutti a riflettere sulla violenza comunque sempre presente, legale o meno, all’interno di questi contenitori lager che sono i mattatoi e gli allevamenti. Oggi sappiamo che non è necessario mangiare animali e derivati per vivere bene e quindi sfruttare e uccidere animali costituisce una forma di crudeltà.


In occasione di questa protesta è stato rilanciato anche un nuovo evento di mail bombing dal Free John Doe.  Il mail bombing è ovviamente un evento virtuale cui ognuno potrà partecipare. Sull'evento trovate una bozza di testo, eventualmente personalizzabile, e gli indirizzi cui inviare la mail.

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