Prendere in giro qualcuno per il proprio aspetto fisico non è una bella cosa.
La bellezza (i cui canoni mutano di cultura in cultura e da periodo a periodo) è casuale (o meglio, un mix casuale di genetica, stile di vita, esperienze ecc.); il rispetto dell'altro, a prescindere dalle sue idee, invece si può e deve apprendere.
Mi piaccono poco anche le offese alle donne che decidono di rifarsi il naso o altre parti del corpo ricorrendo alla chirurgia estetica. Cosa diversa dalla curiosità che talvolta ci porta a chiederci, giustamente, dove nasca questa esigenza di voler apparire giovani a tutti i costi o di inseguire canoni di bellezza imposti dai media e standardizzati (e comunque sempre dipendenti dal tempo e dalla cultura in cui viviamo).
Non me la sento di giudicare chi, comunque sia e quale ne siano i motivi - spesso inconsci, soggettivi, difficili da decifrare - non accetta il proprio corpo e decide di cambiarlo; alla base c'è sempre qualcosa di più profondo: insicurezza, mancanza di autostima, fragilità emotiva, voglia di essere accettati in un determinato ambiente.
Ma c'è anche dell'altro: invecchiare significa avvicinarsi alla morte. Non si accettano la corruttibilità e il progressivo disfacimento del proprio corpo perché non si accetta di morire. In generale, non si accetta la mancanza di controllo sul proprio corpo che è lo spostamento della mancanza di controllo sul proprio esistere: l'assenza di certezza, la paura dell'ineluttabile, della malattia, della morte.
Modificarsi, prendere la decisione di cambiare dà la sensazione di avere tutto sotto controllo.
Mi dispiace sempre molto leggere di donne che criticano altre donne in maniera violenta per come hanno deciso di intervenire sul loro corpo.
Io non sono né a favore, né contro la manipolazione del corpo e questo perché non posso pretendere di capire cosa ci sia dietro, i motivi che portano qualcuno a volersi modificare.
Del resto siamo sempre tutti soggetti a più o meno profonde mutazioni antropologiche e spesso senza che ce rendiamo conto. La biotecnologia, come ha ben raccontato Cronenberg nei suoi film, ci anticipa e ci conduce in territori inimmaginabili. L'importante è esserne consapevoli.
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