Tu dici che le cose non cambieranno mai, che le persone non smetteranno mai di sfruttare, di opprimere, di schiavizzare gli animali perché comunque sono risorse a costo zero e questo fa comodo al sistema basato sul profitto economico in cui viviamo.
Ok, diamo per vero che le cose non cambieranno mai. Ma, comunque sia, non credi che smettere di prender parte a tutta questa violenza e di finanziarla direttamente sia anche una questione di integrità morale, di dignità, di pienezza dell'essere individuo pensante e non solo consumatore?
Una volta mi sono detta queste cose che ora dico a te: se anche le cose dovessero restare così per sempre, se anche gli animali continueranno a esser fatti nascere per diventare cibo, borse, scarpe, pellicce e quant'altro, io comunque non voglio più farne parte, non voglio più esser come la massa cieca, pavida e anche un po' egoista di fronte alle ingiustizie, non voglio più sentirmi in colpa. Chi si volta dall'altra parte, chi rimane zitto, chi acconsente, chi tace, chi non si mette in gioco per non perdere i propri miserabili privilegi (ah, il privilegio di scegliere se mangiare salame o mozzarella, di vitare Roma o Milan, di comprare quel cellulare di ultima generazione anziché tenersi il precedente), chi non prende posizione in realtà una posizione la sta prendendo: restare dalla parte degli oppressori.
Una vita passata a difendere il proprio miserrimo orticello innaffiato col sudore degli oppressi e concimato col sangue degli ultimi degli ultimi, ma che vita è?
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