Portare da mangiare ai gatti delle colonie tutte le sere è un bell'impegno e non nego che a volte mi sia sentita un po' stressata e depressa al pensiero di doverlo sostenere.
Poi è bastato cambiare la prospettiva da cui affrontarlo ed è diventata una delle poche azioni quotidiane che abbia davvero un senso.
I mici che ti corrono incontro non appena ti scorgono da lontano, il loro strofinarsi e fare le fusa mentre gli sistemi i piatti e gli sguardi di riconoscenza e gratitudine mentre si leccano i baffi soddisfatti sono davvero momenti appaganti che ti ricordano che, in fondo, il tempo speso per gli altri è sempre tempo ben speso.
Certo, in tutto ci vuole equilibrio, ché anche l'abnegazione sarebbe sbagliata e ci vuole del tempo pure per sé, però io penso che imparare ad amare e ad accettare ciò che si fa, farselo piacere insomma, anche nei momenti in cui ci si sente oberati o si vorrebbe sfuggire a certi obblighi morali, sia ancora una ricetta valida per trovare, se non proprio la felicità, qualcosa che gli assomigli; una sorta di soddisfazione interiore capace di portare pace e benessere.
In queste sere d'anticipo d'autunno andare verso i mici è un richiamo cui cedo sempre volentieri. Un richiamo, più che un imperativo morale come lo percepivo fino a poco tempo fa.
Quando si avvicina il momento inizia a formarmisi nella testa questa immagine di loro che si incamminano verso il luogo convenuto e pazienti si mettono seduti ad aspettarmi e così, per quanto stanca o svogliata mi senta, trovo la gioia inaspettata di andare.
Sapete qual è l'unica resistenza? Quella data dal timore di incontrare persone che mi aggrediscano verbalmente perché non vogliono che dia da mangiare ai gatti. Purtroppo è già successo e questo pensiero mi fa stare in tensione. Come vedo qualcuno che mi si avvicina, subito mi sale l'ansia. A volte è successo che abbia anche ricevuto complimenti per il lavoro svolto, ma più spesso è capitato che mi abbiano guardata con fastidio e disprezzo.
Per fortuna che i mici mi danno coraggio e voglia di combattere per un mondo in cui ci sia posto anche per loro.
Per un'analisi più approfondita sul disprezzo vero la gattara o gattaro, leggere qui.
2 commenti:
Chi ha fastidio innanzi alla gattara, ha fastidio in generale verso tutto cio'che non puo'si puo'dominare, quindi l'animalita', le passioni, la vita.
Al di la'di tutte le analisi che si possono fare, chi e'turbato dalle gattare, e'una persona che invidia la loro forza vitale.
Sì, esatto. Questo, in maniera più articolata, l'avevo infatti scritto nell'altro pezzo, quello di cui ho messo il link alla fine. Verissimo.
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