Abbiamo capito la strategia dei media per fare del veganismo - e dei vegani - un mostro da combattere: strumentalizzano i bambini - sui quali, si sa, non ci si scherza - creando notizie fuorvianti sul loro stato di salute e facendo capire che in qualche modo c'entri il veganismo.
La retorica del bambino del resto è già stata ampiamente collaudata dai sostenitori della vivisezione; anche qui si fa leva sul sentimento di protezione e tenerezza suscitato dai bambini e sulla salvaguardia della loro salute ricorrendo a giochini semantici che definire intellettualmente scorretti è poco ("vuoi salvare il topo o il bambino?", ove, ovviamente, l'alternativa e la posta in gioco è del tutto differente).
In una settimana due ricoveri sono stati imputati al veganismo (qui e qui). In entrambi i casi, ad un approfondimento, è venuto fuori che il veganismo non c'entrava niente o che il bambino non era affatto vegano (qui e qui; ci sono poi altre fonti che sempre confermano che il veganismo non era la causa del ricovero, basta fare una ricerca in rete, qui, per comodità, ne ho riportate solo due). Falsa anche la notizia del bambino di Pisa che fu ricoverato a Firenze lo scorso anno (qui la smentita della madre, quando però ormai il danno era fatto e ancora oggi molte persone continuano a citare questo bambino convinte che la causa delle sue precarie condizioni di salute fosse il veganismo): non era vegano nemmeno lui.
A tutto questo si aggiungono gli articoli di pessime riviste di gossip e attualità (F, numero del 15 giugno) in cui si lancia il caso "dieta vegana nei bambini: i pediatri lanciano l'allarme" che riprendono le notizie bufala dei quotidiani e ne fanno seguire una doppia interviste a pediatri dichiaratamente di parte (come l'onnipresente Calabrese, noto al grande pubblico per le sue partecipazioni a trasmissioni come Porta a Porta in cui ha rilasciato dichiarazioni a dir poco imbarazzanti "siamo fatti di carne e quindi dobbiamo mangiare carne").
Insomma, vero o falso che sia poco importa, i media italiani ormai badano solo a vendere (e si sa che con la spettacolarizzazione si vende di più!)* e ormai il titolone in prima pagina, sganciato come una bomba, ha fatto i suoi "morti e feriti": migliaia di persone convinte che i vegani siano dei pazzi estremisti simili ai fanatici di una setta che pur di rispettare il loro "credo" (ovviamente degli animali non si parla proprio), mettono a repentaglio la vita di bambini innocenti che non possono scegliere (come se i figli degli onnivori invece potessero!).
La tattica è la stessa che si usa per gli immigrati o i rom: prendi un immigrato o un rom che ha commesso un reato, sbattilo in prima pagina e crea il mostro sociale da combattere. In moltissimi casi poi queste notizie si sono rivelate false, inventate di sana pianta, ma cosa importa se poi tanto ormai nell'immaginario collettivo si è andata formando lentamente nel tempo questa idea - sostenuta solo da un pregiudizio atavico verso il diverso - che i rom e gli immigrati siano brutti e cattivi e ci rubino lavoro e bambini (notare come i bambini c'entrino sempre perché fanno leva sull'emotività, sono in pratica uno strumento retorico sempre efficace e ben collaudato)?
Ovviamente a queste notizie, poi rivelatesi false, non seguono smentite o rettifiche.
Questo giornalismo servo del potere, figlio di un conservatorismo bieco e ottuso e forse al soldo delle varie lobbies che guadagnano dallo sfruttamento degli animali, dedito solo alla spettacolarizzazione per vendere più copie o guadagnare più clic che portano soldi tramite i banner pubblicitari, mi fa schifo oltre misura.
Io penso che dovremmo farci sentire, scrivere alla redazione, scrivere all'ordine dei giornalisti, chiedendo a gran voce smentite (in prima pagina, esattamente come la notizia con informazioni errate).
E ovviamente, cosa più importante di tutte, non smettere mai, da parte nostra, di fare vera informazione, ossia documentare lo sfruttamento degli animali e diffondere l’etica antispecista.
P.S.: conosco diversi casi di bambini che nei primi anni di vita hanno avuto problemi di assorbimento dei nutrienti e per questo crescevano poco restando sotto peso, pur essendo onnivori. In tutti questi casi il problema non era l'alimentazione, ma una qualche disfunzione metabolica o nell'assorbimento del cibo, appunto. Però questi bambini, giustamente, non costituiscono un caso di cronaca. Invece se solo uno dei genitori è vegano (o anche solo vegetariano), ecco che subito si dà addosso al mostro e si sottolinea il fatto che fosse vegano!
Comunque, nei casi sbattuti in prima pagina in questi giorni, il veganismo non c'entrava proprio nulla. Non era proprio questione di alimentazione. Se un bambino vegano si rompe un piede, per dire, o ha una grave disfunzione cardiaca congenita, cosa c'entra l'alimentazione? Nulla. Però i giornali, per il solo fatto che è vegano, hanno scritto titoli fuorvianti per lasciar intendere (anche solo a chi legge frettolosamente o si ferma al titolo: e sappiamo bene quanto diffuso oggi sia l'analfabetismo cognitivo) che la causa della frattura sia il veganismo.
P.P.S.: l'alimentazione nei bambini è una cosa seria e va sempre seguita da specialisti (nutrizionisti e pediatri). Ormai sono sempre di più i medici che studiano, si preparano e dichiarano che anche i bambini possono seguire una dieta senza animali e derivati sin dallo svezzamento, a patto che siano controllati, così come devono essere controllati tutti i bambini perché tutti, a prescindere dalla dieta che seguono, possono avere problemi di assimilazione dei nutrienti o di assorbimento di particolari vitamine. E ovviamente la dieta deve essere varia e ricca. Un bambino nutrito solo a carne, morirebbe. Lo stesso dicasi per un bambino nutrito solo, che so, a fagiolini.
Questo si chiama buon senso. Ed è quello che assolutamente non deve mancare in ogni piano nutrizionale, specialmente in quello dei bambini.
In definitiva, quello che mi premeva rilevare (e scusate se sono ripetitiva, ma mai come in questo caso faccio valere il detto quod abundat non vitiat) è quanto sia vergognosa questa strumentalizzazione perché ci sono decine di bambini onnivori che vengono ricoverati ogni giorno anche proprio per motivi di malassorbimento dei nutrienti e però questi non costituiscono notizia di cronaca. Invece basta che un bambino vegano venga ricoverato - per qualsiasi motivo, che magari nulla c'entra con l'alimentazione - e subito si grida al mostro!
*L'elemento del vendere più copie c'è senz'altro, ma c'è altrettanto quella della difesa delle lobbies degli allevatori. Altrimenti come si spiega la campagna sul latte che sta passando in tv e per la quale sono stati investiti 120 milioni di euro e chiamati a partecipare volti noti della tv? Campagna menzognera in cui si dichiara(va) che il latte vaccino fosse un alimento necessario e contro la quale è intervenuta la Lav ottenendo la rimozione del termine "necessario" in quanto, semplicemente, falso.
La retorica del bambino del resto è già stata ampiamente collaudata dai sostenitori della vivisezione; anche qui si fa leva sul sentimento di protezione e tenerezza suscitato dai bambini e sulla salvaguardia della loro salute ricorrendo a giochini semantici che definire intellettualmente scorretti è poco ("vuoi salvare il topo o il bambino?", ove, ovviamente, l'alternativa e la posta in gioco è del tutto differente).
In una settimana due ricoveri sono stati imputati al veganismo (qui e qui). In entrambi i casi, ad un approfondimento, è venuto fuori che il veganismo non c'entrava niente o che il bambino non era affatto vegano (qui e qui; ci sono poi altre fonti che sempre confermano che il veganismo non era la causa del ricovero, basta fare una ricerca in rete, qui, per comodità, ne ho riportate solo due). Falsa anche la notizia del bambino di Pisa che fu ricoverato a Firenze lo scorso anno (qui la smentita della madre, quando però ormai il danno era fatto e ancora oggi molte persone continuano a citare questo bambino convinte che la causa delle sue precarie condizioni di salute fosse il veganismo): non era vegano nemmeno lui.
A tutto questo si aggiungono gli articoli di pessime riviste di gossip e attualità (F, numero del 15 giugno) in cui si lancia il caso "dieta vegana nei bambini: i pediatri lanciano l'allarme" che riprendono le notizie bufala dei quotidiani e ne fanno seguire una doppia interviste a pediatri dichiaratamente di parte (come l'onnipresente Calabrese, noto al grande pubblico per le sue partecipazioni a trasmissioni come Porta a Porta in cui ha rilasciato dichiarazioni a dir poco imbarazzanti "siamo fatti di carne e quindi dobbiamo mangiare carne").
Insomma, vero o falso che sia poco importa, i media italiani ormai badano solo a vendere (e si sa che con la spettacolarizzazione si vende di più!)* e ormai il titolone in prima pagina, sganciato come una bomba, ha fatto i suoi "morti e feriti": migliaia di persone convinte che i vegani siano dei pazzi estremisti simili ai fanatici di una setta che pur di rispettare il loro "credo" (ovviamente degli animali non si parla proprio), mettono a repentaglio la vita di bambini innocenti che non possono scegliere (come se i figli degli onnivori invece potessero!).
La tattica è la stessa che si usa per gli immigrati o i rom: prendi un immigrato o un rom che ha commesso un reato, sbattilo in prima pagina e crea il mostro sociale da combattere. In moltissimi casi poi queste notizie si sono rivelate false, inventate di sana pianta, ma cosa importa se poi tanto ormai nell'immaginario collettivo si è andata formando lentamente nel tempo questa idea - sostenuta solo da un pregiudizio atavico verso il diverso - che i rom e gli immigrati siano brutti e cattivi e ci rubino lavoro e bambini (notare come i bambini c'entrino sempre perché fanno leva sull'emotività, sono in pratica uno strumento retorico sempre efficace e ben collaudato)?
Ovviamente a queste notizie, poi rivelatesi false, non seguono smentite o rettifiche.
Questo giornalismo servo del potere, figlio di un conservatorismo bieco e ottuso e forse al soldo delle varie lobbies che guadagnano dallo sfruttamento degli animali, dedito solo alla spettacolarizzazione per vendere più copie o guadagnare più clic che portano soldi tramite i banner pubblicitari, mi fa schifo oltre misura.
Io penso che dovremmo farci sentire, scrivere alla redazione, scrivere all'ordine dei giornalisti, chiedendo a gran voce smentite (in prima pagina, esattamente come la notizia con informazioni errate).
E ovviamente, cosa più importante di tutte, non smettere mai, da parte nostra, di fare vera informazione, ossia documentare lo sfruttamento degli animali e diffondere l’etica antispecista.
P.S.: conosco diversi casi di bambini che nei primi anni di vita hanno avuto problemi di assorbimento dei nutrienti e per questo crescevano poco restando sotto peso, pur essendo onnivori. In tutti questi casi il problema non era l'alimentazione, ma una qualche disfunzione metabolica o nell'assorbimento del cibo, appunto. Però questi bambini, giustamente, non costituiscono un caso di cronaca. Invece se solo uno dei genitori è vegano (o anche solo vegetariano), ecco che subito si dà addosso al mostro e si sottolinea il fatto che fosse vegano!
Comunque, nei casi sbattuti in prima pagina in questi giorni, il veganismo non c'entrava proprio nulla. Non era proprio questione di alimentazione. Se un bambino vegano si rompe un piede, per dire, o ha una grave disfunzione cardiaca congenita, cosa c'entra l'alimentazione? Nulla. Però i giornali, per il solo fatto che è vegano, hanno scritto titoli fuorvianti per lasciar intendere (anche solo a chi legge frettolosamente o si ferma al titolo: e sappiamo bene quanto diffuso oggi sia l'analfabetismo cognitivo) che la causa della frattura sia il veganismo.
P.P.S.: l'alimentazione nei bambini è una cosa seria e va sempre seguita da specialisti (nutrizionisti e pediatri). Ormai sono sempre di più i medici che studiano, si preparano e dichiarano che anche i bambini possono seguire una dieta senza animali e derivati sin dallo svezzamento, a patto che siano controllati, così come devono essere controllati tutti i bambini perché tutti, a prescindere dalla dieta che seguono, possono avere problemi di assimilazione dei nutrienti o di assorbimento di particolari vitamine. E ovviamente la dieta deve essere varia e ricca. Un bambino nutrito solo a carne, morirebbe. Lo stesso dicasi per un bambino nutrito solo, che so, a fagiolini.
Questo si chiama buon senso. Ed è quello che assolutamente non deve mancare in ogni piano nutrizionale, specialmente in quello dei bambini.
In definitiva, quello che mi premeva rilevare (e scusate se sono ripetitiva, ma mai come in questo caso faccio valere il detto quod abundat non vitiat) è quanto sia vergognosa questa strumentalizzazione perché ci sono decine di bambini onnivori che vengono ricoverati ogni giorno anche proprio per motivi di malassorbimento dei nutrienti e però questi non costituiscono notizia di cronaca. Invece basta che un bambino vegano venga ricoverato - per qualsiasi motivo, che magari nulla c'entra con l'alimentazione - e subito si grida al mostro!
*L'elemento del vendere più copie c'è senz'altro, ma c'è altrettanto quella della difesa delle lobbies degli allevatori. Altrimenti come si spiega la campagna sul latte che sta passando in tv e per la quale sono stati investiti 120 milioni di euro e chiamati a partecipare volti noti della tv? Campagna menzognera in cui si dichiara(va) che il latte vaccino fosse un alimento necessario e contro la quale è intervenuta la Lav ottenendo la rimozione del termine "necessario" in quanto, semplicemente, falso.
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