Sulla pagina FB di NOmattatoio, sotto a una delle tante terrificanti immagini dello sfruttamento animale, ci chiedono come intendiamo porre fine a questo scempio. Questa la mia risposta:
stiamo promuovendo un cambiamento sociale che non potrà che avvenire per gradi, non dal giorno alla notte. Bisogna prendere coscienza che gli allevamenti e i mattatoi sono pratiche violente di dominio su altri individui senzienti e che una società più giusta non potrà che volerli gradualmente eliminare. Intanto facciamo informazione per far capire alle persone che mangiare animali e sfruttarli non è un qualcosa di così normale e naturale come ci hanno inculcato alla nascita, poi, quando saremo una massa critica rilevante, potremo studiare strategie migliori e più significative come anche combattere la disinformazione mediatica basata sul profitto (cosa che in parte, seppur con pochi mezzi e solo attraverso i social, stiamo facendo). Nessuno ha una chiave sicura per il successo, l'antispecismo è un work in progress, un ideale di convivenza sociale non più basato sul dominio del pianeta e degli altri individui, ma come tutti i grossi cambiamenti al momento è difficile prevedere gli ostacoli da affrontare man mano. Inoltre, poiché lo specismo è diffuso in ogni ambito della cultura umana, ossia è in tutto ciò che la specie umana ha prodotto, sia di intellettuale, che di materiale, secondo me è più utile affrontarlo da una prospettiva ampia, olistica, cercando di aprire piccole brecce e allentando, metaforicamente, qualche bullone di quelli che tengono insieme le strutture del potere verticistico e trasversale. Inoltre, poiché il pregiudizio specista è radicato da migliaia di anni, alla cause originarie si sono nel frattempo aggiunte concause e quelli che erano solo effetti son diventati essi stessi cause, per questo sostengo che solo a partire da una visione e prospettiva ampia si può pensare di elaborare una serie di diverse strategie, tutte inutili se prese singolarmente, ma efficaci se fatte lavorare in sinergia. Tutto può sembrare inutile, ma invece tutto può avere una sua importanza strategica. Sinergia è la parola chiave. Poi ci sono tante cose che possiamo fare, ma valutando ogni volta i diversi contesti culturali. Un'azione che magari funziona in un dato momento storico in un dato paese, non è detto che funzioni altrettanto in un altro paese e momento.
Ma potrebbe anche essere diversamente. Potrebbe essere che quando arrivi il tempo di una rivoluzione, questa procederà indipendentemente dal nostro controllo.
Che ci sia un qualcosa che ci trascende tutti e di cui non siamo che semplici epifenomeni.
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