Foto scattata durante il 17° presidio NOmattatoio
Per molti carnisti il problema di chi lotta contro lo sfruttamento animale sarebbe che "faremmo stalking" perché ne parliamo ovunque e postiamo sempre articoli sul tema.
Sì, forse saremo un po' ossessivi, forse le nostre bacheche raramente parlano di altro, ma cribbio, il punto è che una volta preso atto dell'ingiustizia e dell'orrore dello sfruttamento degli animali (che purtroppo ha svariate forme essendo la struttura stessa della nostra società fondata su di esso) come si fa a non pensarci?
Avete presente quando da qualche parte del mondo è in corso uno sterminio, un genocidio, una guerra? Pensereste mai che parlarne sia "fare stalking" e andare a rompere le scatole al prossimo?
Beh, se se ne parla, in entrambi i casi, è perché purtroppo al mondo continuano a esistere vittime di serie A e vittime di serie B, C, D, fino alle ultime delle ultime, gli animali non umani e si cerca appunto di sensibilizzare, informare, far conoscere, cercare di far capire che siamo tutti animali, tutti fatti della stessa sostanza di carne e ossa e tutti vorremmo essere liberi anziché trattati come schiavi e ammazzati.
Intanto questa mattina vi aspettiamo al mattatoio di Roma. Per rendere visibili gli invisibili.
Quello che vien fatto agli animali ogni giorno è di gran lunga peggiore di quello che facevano i Nazisti (visto che a molti scandalizza questa analogia), unica differenza è che le vittime vengono considerate di serie B e non si vogliono riconoscere come individui senzienti e che tutto ciò sia perfettamente legale. Vi disturba sentir dire che un vivisettore sia una specie di Mengele, ad esempio? Provate, anche solo per un attimo, a immedesimarvi in un cane, una scimmia, un topino che giace sul tavolo da vivisezione e poi sappiatemi dire.
Il problema, il vero enorme problema, è che il contesto socio-culturale in cui siete cresciuti non vi permette di immedesimarvi in un cane o in una scimmia perché sotto sotto continuate a pensare che l'umano sia una specie superiore in tutto e per tutto, che provi sentimenti più elevati e intensi, che soffra maggiormente e che, per il sol fatto che persone della sua stessa progenie abbiano dipinto la cappella Sistina o prodotto altri capolavori, la sua vita abbia un valore aggiunto.
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