martedì 22 dicembre 2015

È stato l'anno




È stato l'anno della campagna NOmattatoio, del consolidarsi dell'amicizia con Eloise, dei tanti appuntamenti per organizzare i presidi, le corse per andare a ritirare i cartelli, a chiedere i permessi in questura, i pomeriggi interi trascorsi a scegliere frasi, immagini, a buttare giù pensieri, idee, scartarne tanti altri, vederne alcuni germogliare e poi crescere e fiorire. E quelli sul divano a guardare film e mangiare patatine, tra un sonnellino e l'altro. 
È stato l'anno di qualche delusione, che alla fine si è rivelata l'esatto contrario perché quando ti accorgi che alcune persone sono peggiori di come le avevi immaginate in fondo c'è da festeggiare; ché è meglio averle perse, che trovate.
È stato l'anno dei piccoli viaggi, io che negli ultimi anni avevo perso il gusto di spostarmi e stavo pericolosamente scivolando nella fossa dell’immobilità per evitare l’ansia da preparativi per poi scoprire che invece infilare due stracci in una borsa e mettersi in moto è più facile di quanto sembri.
È stato l’anno in cui ho rifatto il primo bagno al mare dopo otto anni. Quello delle gite a Sabaudia con Eloise in cui non riuscivamo mai a rilassarci completamente come volevamo perché alla fine succedeva sempre qualcosa, ma comunque sia la costanza nel provarci era già un premio di per sé. 
È stato l’anno in cui mamma si è aggravata, delle nottate in quell’ospedale triste e freddo trascorse tra il suo capezzale e il balcone dove uscivo a fumare una sigaretta e delle albe rosate con l’andirivieni delle rondini al nido, rubate attraverso uno spiraglio dalla finestra.
È stato l’anno in cui, dopo quasi undici anni, io e Andrea abbiamo deciso di sposarci. Così, su due piedi, spronati da una coppia di amici, Daniele e Francesca, e messo in piedi i preparativi quasi fosse un gioco. E dell’ansia degli stessi. Ché la mia psicologa mi diceva sempre che non so vivere le emozioni e le sposto tutte sul piano dell’organizzazione e del fare pratico. È stato l’anno, quindi, di quel giorno magico interamente vissuto come se fossi dentro un sogno. Ricordo, di quel pomeriggio, soprattutto il momento in cui sono salita nella macchina di Elo e abbiamo messo il navigatore per raggiungere il posto dove si sarebbe tenuta la cerimonia e c’era un po’ di traffico e temevo che non avremmo fatto in tempo mentre dentro di me continuavo a ripetere, cazzo, sto andando a sposarmi. Della paura che piovesse, di bagnarmi i capelli e rovinarmi il trucco perché sì, era il mio matrimonio e volevo essere bella. Ricordo la serata che è volata in un attimo, l’emozione di avere accanto gli amici e parenti più cari e dello sforzo di evitare lo sguardo di mia madre perché altrimenti sapevo che mi sarei messa a piangere per la commozione. 
È stato l’anno in cui ho ricominciato a fare sport e a riprendermi cura del mio corpo perché non è vero che voler essere belli sia frivolo. Così come ci si prende cura di una bella pianta, o di un bel giardino, si custodisce un tramonto nel cuore o si allestisce la propria casa al meglio, allo stesso modo è giusto valorizzare se stessi. 
È stato l’anno delle colonie di gatti che ci sono piovute così tra capo e collo perché la signora anziana che se ne occupava è caduta e si è rotta il femore. E che lasci i gattini senza mangiare? Non sia mai! Così è cominciata l’avventura dell’appuntamento serale con le bustone di pappa e l’acqua e tanta fatica, soprattutto mentale, e un po’ di scoraggiamento, ma il tutto ampiamente ripagato dalle corse festose dei mici, le codine svettanti e i miagolii di benvenuto alla luce del crepuscolo. 
È stato l’anno dei festival antispecisti in giro per l’Italia, dell’incontro con tante persone, della nascita di nuove amicizie.
È stato l’anno della morte di mamma. Un evento che ancora non credo di aver messo bene a fuoco. So solo che c’era un prima e ora c’è un dopo: una cesura incolmabile. In mezzo c’è tutta una vita, sentimenti strani che ho deciso di vivere nell’immediatezza senza per forza doverli intellettualizzare.
È l’anno in cui mi sono risvegliata da un lungo sonno e ho deciso una cosa tanto semplice quando difficile a mettersi in pratica: ho capito che posso essere esattamente quella che voglio essere. 
È l’anno in cui ho ritrovato la voglia di scrivere, di leggere, di darmi da fare e ho capito che che se si fanno le cose prima o poi i risultati arrivano; magari non nella maniera in cui avevi immaginato, magari in maniera diversa, in una maniera che non avresti mai nemmeno minimamente sospettato, ma proprio per questo ancora più belli e sorprendenti. 
È l’anno di alcuni fermo immagine stampati nella mia testa: tipo, noi quattro in auto verso Viareggio, io, Elo, Marco e Arianna a sentire la musica e poi di colpo ammutoliti quando il camion con dentro quelle splendide mucche ci è passato accanto; e poi la scoperta di Baratti e quell’aperitivo sui Navigli a Milano e le cene al ristorante cinese io e Andrea da soli dopo il giro dei gatti e poi ancora l’asfalto che macino sotto le scarpe durante le mie lunghe camminate e le mattine che di nuovo sono promesse a venire e non chiamate al patibolo.
I fermo immagine che fanno sbiadire tutto il resto però rimangono due: io che bacio mio marito dopo che ci siamo sposati e il momento in cui arrivo in ospedale e capisco che è troppo tardi per dire addio a mia madre che già non è più cosciente. E la cosa che più mi è dispiaciuta non è stata non averle io potuto dire addio, ma che lei non abbia potuto dirlo a me perché so quanto ci avrebbe tenuto. 

È stato l’anno delle promesse mantenute. A me stessa, soprattutto. 
E del dispiegarsi della vita poco a poco che alla fine non giunge mai del tutto inaspettata, ma è sempre un rivelarsi di qualcosa che in fondo già sapevi e allora un senso di compiutezza inspiegabile a parole è tutto quel che avverti, nel bene e nel male.

Foto di Angelica Morini.

15 commenti:

Giovanni ha detto...

L'anno delle promesse mantenute. Che sensazione. Non poteva essere meglio di così. Quserò tuo post, Rita, m ha regalato coraggio e malinconia insieme, e sapessi quanto mi sono vitali queste cose, in questa fase strana troppo e paurosa della mia vita. Grazie. Spero che il,prossimo,anno ti sia fioritura di tutto,quellomchenhaimseminato questo anno, compresi i dolori. È stato molto bello incontrare e conoscere Te, Andrea e Eloise vicino a Milano. Una mia grande speranza è quella di potervi rivedere, presto, magari a Roma, . Ma prima, devo,riuscire a togliere le parentesi dalla mia vita, darle una nuova ripartenza, e dare luce e aria ai pensieri e ai sentimenti dentro di me, a i quali finora ne ho data poca. Un abbraccio e tanti cari auguri, a te, che sono felice di poter chiamare Amica. E non mi dimentico di Andrea e Eloise, ! 😀 voi siete persone belle, ed è una fortuna poter conoscere qualcuno che vive come voi. Ancora, grazie.

Rita ha detto...

Grazie a te Giovanni, anche io sono stata tanto felice di poterti finalmente conoscere di persona e spero di rivederti presto.
Guarda, volersi bene e rispettare gli impegni con noi stessi e verso gli altri è difficile, a volte, ma è anche un qualcosa che ci aiuta a sentirci più appagati e meno frustrati.
Il segreto, almeno per me, è cominciare a mettersi in moto dalle piccole cose, poi le grandi vengono da sé, piano piano; concentrarsi su piccoli obiettivi quotidiani, senza lasciarsi travolgere dall'insieme dei progetti a lungo termine.
Un abbraccio grande, sei una persona speciale e lo dico sinceramente.

Emmeggì ha detto...

Ti auguro un altro anno di movimento, pace e trasformazione.
Un abbraccio
MG

Rita ha detto...

Grazie, un abbraccio anche a te Emmeggì, e ricambio anche i tuoi auguri per un anno di movimento, pace e trasformazione (bell'augurio!) ;-)

barbaramugnai ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
barbaramugnai ha detto...

... Il bello è che (roba da non credersi!) tutto questo mare di bellezza che diventa la vita di ogni giorno, nei suoi piccoli, minuscoli frammenti, affonda le sue potenti radici nell'incubo in cui viviamo, secondo me. Perchè è lottare per Loro che, alla fine, dà un senso al tutto.

Rita ha detto...

Assolutamente Barbara! Loro sempre presenti, ormai una parte talmente radicata dentro di me che non saprei immaginare la mia vita diversamente, senza lottare per loro. E sì, dà senso al tutto.

Maura ha detto...

AUGURI Rita, di cuore...
Sei una bellissima persona, ho diversi buoni propositi per il nuovo anno uno dei quali è sicuramente trovare più tempo per me stessa e di conseguenza ritrovare gli amici a cui tengo tanto come te!
A presto Rita e buon Natale.

Rita ha detto...

Grazie Maura, non ci sentiamo da un po', ma anche io ti penso e nutro affetto per te. Ti faccio tanti auguri e ti scrivo presto. Un abbraccio.

Martigot ha detto...

Un anno intenso, Rita.
Ho sempre pensato che uno dei pochi veri motivi per cui mi sposerei sarebbe di farlo quando "siamo ancora tutti qui". Intendo, quando le persone che davvero contano per me ci sono ancora. Ecco, questo è un motivo importante, a mio modo di vedere.
Mi è tornata in mente questa cosa vedendo la foto con i genitori.
Un augurio per tutto e un abbraccio per la perdita della tua mamma.

P.S. se torni a Milano e ti fa piacere ci possiamo incontrare, a me e Basilio farebbe davvero piacere conoscerti di persona

Rita ha detto...

Grazie cara Martina per l'augurio.
Sì, è stata una grande soddisfazione che mamma ce l'abbia fatta a venire al matrimonio, era felicissima, mai vista così felice e so quanta fatica fisica le sia costata essere presente, tanto che nemmeno una settimana dopo è stata ricoverata in ospedale: evidentemente ha retto fino a quel giorno, poi è crollata.
A Milano ci sono stata a ottobre, in occasione del Miveg, mi sono dimenticata di avvertirti, avrebbe fatto molto piacere anche a me conoscerti di persona, anzi, conoscervi, Basilio compreso.
Spero però di tornarci presto, in fondo col treno in tre ore si arriva e poi ho scoperto che è una città che mi piace molto e che vorrei conoscere meglio. Te lo farò sapere la prossima volta.
Un abbraccio anche a te.

Anonimo ha detto...

Cara Rita, sei bellissima e ti meriti tanta felicità! Una vera sorpresa leggere questo importante avvenimento, per me... assai lontano... BUOn 2016 Jonuzza

Rita ha detto...

Grazie Jonuzza cara, auguro un buon 2016 anche a te. :-)

Sara ha detto...

Sei bellissima, ma in modo speciale sei bella dentro. Complimenti all'uomo che ti ha sposata.
Per me e'stato un anno difficile e non mi aspetto cose belle dal 2016, forse gia'un po'di quiete e'chidere troppo.

Rita ha detto...

Grazie Sara, ho letto le ultime notizie, diciamo pure tragedie che ti hanno colpita e infatti volevo scriverti qualcosa, ma a volte tutto sembra superfluo e inutile.
Spero che questo 2016 ti porti maggiore serenità e che i dolori, ogni dolore, possa essere spazzato via.