martedì 16 giugno 2015

Alla radice


Comincia tutto dagli animali non umani. Finché si continuerà a ritenere lecito sfruttare individui senzienti solo perché diversi, resterà sempre in piedi questo termine ultimo di paragone che andrà a nutrire ogni altra forma di dominio. È sui loro corpi, ultimi degli ultimi, che si costruiscono le fondamenta della piramide del potere. 
Intollerante alle ingiustizie da sempre, parto col difendere gli animali non umani - e proseguo per tutti gli altri diseredati ed espropriati dal mondo - perché il male o lo si affronta alla radice, o non serve a niente.

venerdì 12 giugno 2015

Di libri sì e libri no

Se sto sfogliando un libro in libreria che pure mi interesserebbe e mi imbatto in frasi come "stupido come un animale", "stipato come in un carro bestiame", "lurido come un porco", lo rimetto subito al suo posto. Se trovo queste frasi in uno che sto leggendo, il mio giudizio si abbassa e mi passa l'entusiasmo di andare avanti. 
Mi cadono le braccia nel constatare come persone che pure stimo sotto tanti aspetti e che sanno far funzionare il cervellino, non riescano ad affrancarsi da certe espressioni speciste quando ormai dovrebbe esser chiaro che si tratta di falsi luoghi comuni. "Stipato come in un carro bestiame" a dire il vero non è un luogo comune, purtroppo è la realtà, quello su cui però non ci si sofferma mai abbastanza è che lo si riporta come un dato di fatto ineluttabile, come se fosse naturale, giusto, normale che gli animali stiano stipati nei carri bestiame.

Invece adesso sto leggendo "La vita degli animali" di J.M.Coetzee, da cui riporto questo estratto che non dice nulla di particolarmente originale, ma lo dice con efficacia (e niente, era per dirvi che è un bel libro, a metà tra il saggio e la finzione letteraria):

"Questa mattina mi hanno fatto fare un giro per Waltham. Sembra una cittadina piacevole. Non ho visto orrori, né laboratori in cui sperimentano nuovi farmaci, né allevamenti intensivi, né mattatoi. Eppure sono certa che ci sono. Devono esserci. Solo che non si fanno pubblicità. Sono tutto intorno a noi mentre parlo, ma noi, in un certo senso, non sappiamo della loro esistenza.
Permettetemi di dire con franchezza una cosa: siamo circondati da un'impresa di degradazione, crudeltà e sterminio che può rivaleggiare con ciò di cui è stato capace il Terzo Reich, anzi, può farlo apparire poca cosa al confronto, poiché la nostra è un'impresa senza fine, capace di autorigenerazione, pronta a mettere incessantemente al mondo conigli, topi, polli, e bestiame con il solo obiettivo di ammazzarli."

giovedì 11 giugno 2015

7° presidio NOmattatoio: il resoconto


Sabato 6 giugno, in contemporanea con quello di Brescia, si è tenuto il settimo presidio al mattatoio di Roma. Quando abbiamo cominciato questa avventura si era in pieno inverno, ora ci riuniamo sotto un sole cocente, ma la perseveranza e determinazione dei nostri sguardi è rimasta la stessa.
In aumento il numero dei partecipanti nuovi: si tratta per lo più di persone che sono venute a conoscenza della campagna tramite passaparola o per aver letto i volantini in giro, com’è stato per Federico, un ragazzo che per puro caso si è messo a parlare in autobus con Angelika, una nostra attivista, e così è stato invitato a partecipare al presidio.
Ci riempie di speranza inoltre constatare che anche la reazione dei passanti è quasi sempre positiva: tranne qualche raro caso, quasi tutti si mostrano ben disposti nel prendere e leggere i volantini e più di qualcuno annuncia l’intenzione di volersi unire a noi per testimoniare contro lo sfruttamento degli animali.


Il tema di questo presidio – chi ci segue sa che ogni volta approfondiamo un argomento specifico tramite letture e racconti – era l’infanzia negata. Abbiamo voluto porre l’attenzione sul fatto che tutti gli animali che vengono macellati per essere trasformati in cibo sono in sostanza dei cuccioli. Eloise ha tenuto un bellissimo e toccante discorso raccontando l’inferno che attende tutti gli animali una volta venuti al mondo, soffermandosi in particolare sulle orrende pratiche di mutilazione che subiscono i maialini, tra cui taglio della coda e dei denti e castrazione, ovviamente il tutto senza anestesia e ciò solo per ragioni strettamente connesse al consumo di carne e alla convivenza in ambienti angusti e sovraffollati quali gli allevamenti.
Ha parlato anche dell’impossibilità di far acquisire consapevolezza alle persone in una società che intenzionalmente lavora per occultare tutta questa violenza: da qui la necessità e l’importanza del nostro impegno mensile di scendere in piazza per raccontare a tutti chi sono gli animali, dove sono, quali grame e brevi esistenze sono costretti a vivere prima di raggiungere il mattatoio come loro ultima e ineludibile destinazione.

Continua su NOmattatoio.

lunedì 8 giugno 2015

Non recensione di Youth di Sorrentino


Non mi ha convinta. Troppo scoperto in quello che vuole comunicare, come un compitino eseguito bene. 
L'insistenza sulla corporeità è una tautologia che stanca dopo due minuti. 
L'omaggio al sanatorio de La montagna incantata è banale. 
Il suo suo stile stavolta non riesce a comunicare oppure comunica troppo esplicitamente, in ogni caso è un difetto. 
Bellissima la colonna sonora, che sì, è portante in questo film più che in altri, alcuni hanno scritto che è il senso e contenuto del film stesso.
A me sembra che i temi dominanti a fare da contraltare alla morte siano il desiderio e le emozioni, ma non mi pare sia riuscito ad andare oltre l'intento dichiarato esplicitamente nei dialoghi, a meno che non si prenda per buono il desiderio che aveva Sorrentino di fare un film sul desiderio e la morte ecc. e che nella sua incompiutezza lo si possa definire riuscito.