sabato 16 maggio 2015

Ridefiniamoci

Quello che i vivisettori non ce la fanno proprio a capire è che quello che è in discussione non è soltanto la totale assenza di etica nell'ab-uso dei corpi degli altri animali, bensì la ridefinizione del concetto stesso di umanità così come lo abbiamo inteso sino ad oggi, ossia in totale opposizione a quello di animalità. Ciò è un falso proprio ontologico perché noi siamo animali e perché lo siamo non di più o di meno degli altri, ma in mezzo agli altri, i quali non stanno lì sullo sfondo in attesa di essere usati e schiavizzati in virtù della legge del più forte. 
Davvero vogliamo sentirci fieri di una ricerca basata sulla legge del più forte e su un delirio di onnipotenza grazie al quale ci sentiamo legittimati a sopraffare e sterminare le altre specie?
E davvero siamo convinti di poterci salvare così, ergendoci al di sopra di altri individui secondo la banale logica del mors tua, vita mea? 
E che umanità progredita potrà mai dirsi questa?
Se questa è l'umanità che non può fare a meno della sperimentazione sugli animali, allora no, grazie, io preferisco restare animale tra gli animali, magari vivendo meno, ma senza alcun delirio di onnipotenza, specialmente non quando deve essere basato sul dolore del mio prossimo.


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