Vorrei parlare di un argomento che mi sta molto a cuore, ma prima una doverosa premessa: quanto sto per dire non vuole assolutamente essere una critica contro chi negli anni mi ha chiesto aiuto per risolvere emergenze gattesche o di altri animali in genere, né contro chi chiede consigli o vuole avere uno scambio di vedute relativo ad alcune questioni, né contro chi ha realmente bisogno di una rete di supporto per risolvere determinate urgenze, ma solo una riflessione ampia su cui vorrei che tutti, animalisti e non, riflettessero.
Succede - è successo a me e sono sicura è successo a ognuno di voi che vi occupate di animali - che non appena si sparge la voce che si è animalisti o che ci si occupa di gatti o di cani, magari gestendo delle colonie o facendo volontariato nei canili, la gente cominci a telefonare per ogni questione.
E per ogni questione intendo questioni che le persone potrebbero benissimo risolvere da sole, ma non si attivano per pigrizia, indolenza e soprattutto per questo luogo comune che "degli animali in difficoltà si debbano occupare gli animalisti". Questo è il punto.
Faccio qualche esempio che reputo abbastanza emblematico: tizia (benestante, istruita, lo specifico per far capire che non è che non avesse avuto i mezzi per occuparsi della questione ella stessa) mi viene incontro una sera mentre sto dando da mangiare ai gatti delle colonie e mi dice: "Sa, la mia gatta ha fatto dei cuccioli. Lei che è gattara, non è che potrebbe occuparsi di farmeli adottare?".
Ecco, signora mia, io che sono gattara... che significa? Io sono una persona che volontariamente si occupa di alcune colonie, questo non significa che debba o possa o voglia occuparmi di tutti i problemi di tutti i gatti del mondo, compresi quelli di proprietà di signore benestanti che magari, prima di far fare una cucciolata, avrebbero anche potuto sterilizzare il proprio micio.
Altro caso: telefona l'amica che non sento da una vita: "ciao Rita, come stai? Sai ho trovato un uccellino, non è che potresti venire a prenderlo e portarlo alla Lipu?".
Ma bella mia, perché non ce lo porti tu? Perché ho da fare, mi risponde. E invece io secondo te stavo giusto aspettando una tua chiamata per trovarmi un passatempo?
Ancora: "Sai, volevo dirti che una settimana fa ho visto un gatto malandatissimo, avrebbe proprio bisogno di essere preso e portato da un veterinario."
Ecco, se hai avuto l'accortezza di renderti conto che questo gatto non stava bene, perché non l'hai preso tu? Perché aspetti che ci vada qualcun altro? E poi, me lo dici dopo una settimana che nel frattempo potrebbe essere morto?
Insomma, il senso del mio discorso è: bisogna imparare a non delegare sempre tutto agli animalisti perché gli animalisti non sono una categoria di persone a parte con i poteri magici, ma sono persone che fanno semplicemente quel che dovrebbero fare tutti, ossia prendersi cura di chi, animale non umano o no, si trova in difficoltà.
Per non parlare di quelli che: "ho visto un cane abbandonato che vagava disperato sulla strada x... qualcuno può andare a salvarlo?". Ma cristo, a meno che non avessi una fretta tale da fare la differenza in una questione di vita o di morte (che poi la questione di vita o di morte è quella del cane), perché non ti sei fermato tu?
Ho come l'impressione che le persone che fanno così vogliano semplicemente sentirsi a posto con la coscienza, ma passando la palla ad altri. Se interessa veramente prendersi cura di un individuo in difficoltà (a meno che, ripeto, non si sia nell'effettiva impossibilità di poterlo fare per qualche motivo) lo si faccia e basta, senza sentirsi eroi, né aver bisogno di sentirsi addosso il cartellino di "animalista doc".
Non esiste l'animalista, esiste la persona che non si volta dall'altra parte di contro a quella menefreghista. Ché qui non è questione di fare distinzioni morali di specie o meno (perché se mi stai chiamando si vede che avverti l'urgenza dell'intervento), ma di avere voglia di alzare il culo o meno.
Ovviamente del tutto diverso (e non rientra nella mia critica) è il caso di attivisti che si chiedono aiuto e sostegno a vicenda. Ovvio che se un amico mi chiede, che so, un passaggio in macchina perché non ce l'ha e ha un'emergenza o di intervenire al posto suo perché in quel momento proprio non può, si fa con più che piacere. Io stessa ho avuto bisogno e chiesto aiuto in diversi casi, ma mai lavandomene le mani... e mai per passare l'emergenza da risolvere ad altri.
Sono sicura che molte di queste persone che mi hanno chiesto aiuto fossero veramente interessate al destino degli animali in questione, ma purtroppo vittime di un certo tipo di ragionamento, ossia che "degli animali debbano occuparsi gli animalisti". Un po' come "se ho la febbre, chiamo il medico". Quando ovviamente occuparsi di alcune questioni potrebbe essere invece tranquillamente alla portata di tutti.