Sto leggendo La medicina smascherata di Hans Ruesch, a cura di Marco Mamone Capria.
Si tratta di una lunga intervista che l’autore rilasciò a Mamone Capria nel 2002, poi arricchita e più approfonditamente articolata nel corso dei due anni successivi.
È un testo che tutti – e per tutti intendo proprio tutti, non soltanto gli animalisti – dovrebbero leggere perché mette in evidenza, con documenti e prove, ritagli di giornali, testimonianze, aneddoti vari, come l’attuale dogma della necessità della vivisezione sia in realtà il frutto di un connubio tra le maggiori forze e istituzioni che detengono il potere, quindi di un patto scellerato tra poteri economici – rappresentati dalle aziende farmaceutiche e chimiche – e poteri mediatico e governativo, quindi favorevoli al mantenimento dello status quo di chi detiene il potere tout court.
Evidenzia bene come i poteri forti attuino una censura nei confronti del dissenso, a meno che il dissenso non sia costruito ad hoc e come sistematicamente le tesi più prettamente scientifiche (con tanto di prove e documenti) vengano ignorate per dare risalto agli aspetti più ingenui o meno pregnanti dell’antivivisezionismo. Il suo primo saggio sull’argomento, Imperatrice nuda (che in altri paesi è stato poi arricchito di quasi il doppio dei contenuti, ma che nella versione italiana è rimasto incompleto), subì una vera e propria censura, persino da infiltrati interni alle principali leghe antivivisezione che proliferarono in Italia e all’estero in quel periodo (e nell’intervista spiega cosa si intenda per “infiltrazioni”, in pratica si tratta di personaggi economicamente e politicamente influenti – validi a garantire un flusso di fondi costante – apparentemente motivati ad abolire la vivisezione, ma che rappresentano in definitiva le voci conservatrici di un dissenso che rimane purtuttavia funzionale al sistema).
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