Mi spiace di non aver passato più tempo con voi quando avrei potuto, mi spiace di non avervi fatto uscire giù nel cortile ogni volta che lo chiedevate, mi spiace di non aver sempre avuto voglia di giocare, mi spiace di non avervi comprato sempre la vostra pappa preferita, mi spiace di avervi "tormentato" negli ultimi tempi facendovi prendere medicine a forza e disturbandovi dal vostro sonnellino - sempre più lungo - per mettervi i colliri negli occhietti belli, mi spiace di avervi strillato qualche volta quando facevate certe birichinate, mi spiace di non avervi sempre donato tutte le attenzioni che chiedevate, mi spiace di non essere stata in grado di dispensarvi dal dolore e dalle malattie, mi spiace di avervi insegnato molto meno di quanto voi abbiate insegnato a me, mi spiace che mi abbiate vista a volte triste, depressa o scontrosa (ma non per causa vostra, certamente, ché voi mi davate solo gioia), mi spiace che a volte mi sono lamentata perché dovevo pulirvi la lettiera e non mi andava, anche se poi alla fine lo facevo sempre con amore, seppure oggettivamente fosse un lavoro un po' antipatico, mi spiace che abbiate visto la neve solo una volta nella vostra vita, mi spiace che questa primavera che è ormai alle porte ve la siate persa, mi spiace che non abbiate mai visto il mare, mi spiace che non vi possiate più bagnare di pioggia, mi spiace che non possiate più odorare l'aria che sa di sole in estate, mi spiace che non possiate più sciogliere il vostro sguardo nel rosso di un tramonto, mi spiace che non possiate più guardare la luna con fare curioso, mi spiace proprio davvero tanto che ve ne siate andati così presto, così giovani, così belli, così buoni, così innocenti.
Ciao Emily e Blake.
5 commenti:
Piccoli!lo so cosa vuoi dire. Resta sempre un vuoto. Solo chi ha amato un animalino può capire.
Mi spiace tanto Rita, da come scrivi praticamente eri la loro mamma :-)
Eh sì, mi consideravo davvero la loro mamma. :-)
questi dispiaceri che sgocciolano sono così tanto umani, e sono struggenti. so che cosa si prova, so che la tentazione di fare l'inventario delle nostre mancanze è fortissimo, una specie di masochistica penitenza, perché ci sentiamo essere stati incapaci di averli ancora qui. Però, pensa, cara Rita, che loro invece hanno fatto tantissime cose che molti troppi gatti non avranno mai e nemmeno mai imagineranno. Loro hanno vissuto sempre il qui e ora del momento presente insieme a Te, e hanno apprezzato ogni istante di quella loro vita. Adesso, se ne sono semplicemente allontanati, ma sono ancora presenti, non solo nel tuo cuore, ma anche - ne sono convinto - in un altrove ... se leggerai quando avrai tempo quel libro di cui ti ho parlato, troverai tanto sollievo :)
Grazie Giovanni, razionalmente sto elaborando questo lutto, ma emotivamente in certi momenti mi assale ancora l'angoscia. Il libro comunque lo leggerò senz'altro, anzi, vado a cercarlo oggi stesso in libreria (o a ordinarlo, eventualmente).
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