Nel
saggio Crimini in tempo di pace di Filippi e Trasatti ho trovato questo
passo tratto da un testo di Grossman e siccome mi è piaciuto
particolarmente lo trascrivo qui; un augurio a modo mio di buon Natale, a
tutti voi.
È vero, viviamo in un'epoca folle (o forse tutte le epoche lo sono state a modo loro) in cui tutto sembra perdere senso, eppure continuo a credere che l'unica salvezza possibile, se mai ce ne possa essere una, sia quella di tenere in vita, preservare e valorizzare a mo' di testimonianza i piccoli grandi gesti di "bontà illogica" o "bontà spicciola", come li chiama Grossman:
"La gente comune ha nel cuore l'amore per gli esseri viventi, ama la vita e ne ha cura [...]. E dunque oltre al bene grande e minaccioso [quello propugnato dallo Stato e dalle sue istituzioni] esiste la bontà di tutti i giorni. La bontà della vecchia che porta un pezzo di pane a un prigioniero, la bontà del soldato che fa bere dalla sua borraccia un nemico ferito, la bontà della gioventù che ha pietà della vecchiaia, la bontà del contadino che nasconde un vecchio Ebreo nel fienile [...]. È la bontà dell'uomo per l'altro uomo, una bontà senza testimoni, senza grandi teorie. La bontà illogica, potremmo chiamarla [...]. A ben pensarci, però, ci si accorge che la bontà illogica, fortuita del singolo uomo, è eterna. Che si estende a tutto quanto è vivo, al topo o a un ramo che un passante si ferma a sistemare perché possa attecchire meglio al tronco. In quest'epoca tremenda, un'epoca di follie commesse nel nome della gloria di Stati nazioni o del bene universale, e in cui gli uomini non sembrano più uomini ma fremono come rami d'albero e sono come la pietra che frana e trascina con sé le altre pietre riempendo fosse e burroni, in quest'epoca di terrore e di follia insensata, la bontà spicciola, granello radioattivo nella vita, non è scomparsa".
È vero, viviamo in un'epoca folle (o forse tutte le epoche lo sono state a modo loro) in cui tutto sembra perdere senso, eppure continuo a credere che l'unica salvezza possibile, se mai ce ne possa essere una, sia quella di tenere in vita, preservare e valorizzare a mo' di testimonianza i piccoli grandi gesti di "bontà illogica" o "bontà spicciola", come li chiama Grossman:
"La gente comune ha nel cuore l'amore per gli esseri viventi, ama la vita e ne ha cura [...]. E dunque oltre al bene grande e minaccioso [quello propugnato dallo Stato e dalle sue istituzioni] esiste la bontà di tutti i giorni. La bontà della vecchia che porta un pezzo di pane a un prigioniero, la bontà del soldato che fa bere dalla sua borraccia un nemico ferito, la bontà della gioventù che ha pietà della vecchiaia, la bontà del contadino che nasconde un vecchio Ebreo nel fienile [...]. È la bontà dell'uomo per l'altro uomo, una bontà senza testimoni, senza grandi teorie. La bontà illogica, potremmo chiamarla [...]. A ben pensarci, però, ci si accorge che la bontà illogica, fortuita del singolo uomo, è eterna. Che si estende a tutto quanto è vivo, al topo o a un ramo che un passante si ferma a sistemare perché possa attecchire meglio al tronco. In quest'epoca tremenda, un'epoca di follie commesse nel nome della gloria di Stati nazioni o del bene universale, e in cui gli uomini non sembrano più uomini ma fremono come rami d'albero e sono come la pietra che frana e trascina con sé le altre pietre riempendo fosse e burroni, in quest'epoca di terrore e di follia insensata, la bontà spicciola, granello radioattivo nella vita, non è scomparsa".
8 commenti:
E per fortuna!
Mille volte penso quanto sia inutile tutto il mio darmi da fare per sollevare le altrui sofferenze...ma è più forte di me, so che non cambierò mai e non ho mai pensato di farlo.
Credo che lasceremo comunque il segno, amica mia.
Vorrei poter scrivere qualcosa che resti nel tempo, della mia avventura su questa splendida e maledetta terra, so di non essere sola e che decine, centinaia, migliaia di persone a modo loro si sentono sole ad affrontare un mondo reso a volte così ripugnante dall'essere umano (umano?).
Tornare in dietro non possiamo, l'unica via è non abbatterci mai, pur tra enormi difficoltà non possiamo perderci d'animo, lo dobiamo a tutte quelle anime che non hanno alcuna colpa e che si vedono portare via la vita tutti i giorni.
L'uomo, questo sconosciuto...così meraviglioso nel saper aiutare, consolare ed al tempo stesso così mostruoso.
Ti lascio il mio augurio sincero per queste prossime feste che mai come quest'anno mi sono distanti.
Non ti nascondo però la nostalgia per tutti quei natali passati in famiglia, vivrò questi giorni nel ricordo amorevole di quei tempi e sarà bello ricordare...
Ciao Rita, ti abbraccio forte, forte!!!
si si e la bontà di lasciare uno straccio di commento sul mio blog quella no
Tanti auguri di buon Natale a te e a tutti i pelosetti felini e non che ti circondano :)
@ Maura, un abbraccio forte forte anche a te. :-)
@ Alessandro, grazie, anche a te, a Tourette e ai quattrozampe.
@ Erika, un abbraccio e un caro augurio anche a te.
Innanzitutto, Auguri, anche se in ritardo. Che bel testo, che fa pensare. Quando è stato scritto? Perché l'"epoca folle" sembra non terminare mai, e allora diventa uno scritto senza tempo. Ho scoperto che la mia bontà è illogica, e questo è il più bel regalo!
... Quanto al 'bene' degli Stati, è giustamente pauroso, perché è impersonale, e trasforma i viventi in sassi da gettare nella fossa, quasi sempre.
L'estratto è preso da Vita e Destino, pubblicato da Adelphi nel 2008.
Ritaaaa ti perdono solo perché ti voglio bene ahahahah
Ti voglio bene anche io. :-)
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