Le
varie investigazioni sotto copertura effettuate negli allevamenti ci
mostrano che gli episodi di intollerabile violenza nei confronti degli
animali sono tutt'altro che rari, anzi, si può dire che in una certa
misura essi costituiscano la "normalità".
Non credo tuttavia che abbiamo a che fare con dei sadici o con dei "mostri" ("mostro" è solo un termine che usiamo per tracciare un confine netto tra noi e l'indicibilmente "altro" che commette una violenza che non ci riguarda), bensì con persone che mettono in atto dei precisi meccanismi psicologici di riduzione del vivente a "cosa" perché è solo convincendosi che quegli esseri che stanno "maneggiando" siano oggetti che troveranno il coraggio e la forza di continuare a svolgere quel lavoro. Un lavoro che massacra migliaia di animali non umani e che abbrutisce gli esecutori di tale scempio.
Nel loro infierire contro quei corpi indifesi è evidente la manifestazione di una forma di rabbia e frustrazione interiore che li porta a denigrarli e violentarli sempre di più perché solo denigrando e violentando il vivente lo si riduce a "cosa".
Non credo tuttavia che abbiamo a che fare con dei sadici o con dei "mostri" ("mostro" è solo un termine che usiamo per tracciare un confine netto tra noi e l'indicibilmente "altro" che commette una violenza che non ci riguarda), bensì con persone che mettono in atto dei precisi meccanismi psicologici di riduzione del vivente a "cosa" perché è solo convincendosi che quegli esseri che stanno "maneggiando" siano oggetti che troveranno il coraggio e la forza di continuare a svolgere quel lavoro. Un lavoro che massacra migliaia di animali non umani e che abbrutisce gli esecutori di tale scempio.
Nel loro infierire contro quei corpi indifesi è evidente la manifestazione di una forma di rabbia e frustrazione interiore che li porta a denigrarli e violentarli sempre di più perché solo denigrando e violentando il vivente lo si riduce a "cosa".
2 commenti:
Io: grande dolore, pena, rabbia, indignazione.
Loro: il meccanismo è quello che dici tu.
Già... proprio così.
Un abbraccio Emmeggì.
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