“Se sei un uomo libero,
allora sei pronto a metterti in cammino"
(H. D. Thoreau)
Ho il piacere di annunciarvi la nascita di un nuovo blog collettivo animalista/antispecista, di cui la sottoscritta, orgogliosamente, fa parte, insieme ad altre care persone.
Se vi fa piacere, seguiteci e dateci una mano a diffonderlo.
Ma vediamo un po' più da vicino di cosa ci occuperemo:
Cosa.
“Gallinae in fabula” è un progetto intellettuale animalista finalizzato alla divulgazione dell’antispecismo, e dei suoi principi, nelle società contemporanee. Riconoscendosi, ovviamente, nel rifiuto di ogni discriminazione nei confronti del vivente, e assumendo l’antiautoritarismo tra i suoi valori di base, il progetto ha tuttavia come finalità primaria la problematizzazione della liberazione animale e degli strumenti pratici atti a raggiungerla, per restituire agli animali il ruolo essenziale e centrale che spetta loro, ma che è stato troppo spesso confinato dalle attuali filosofie e teorie antispeciste.
“Gallinae in fabula” nasce dal desiderio di far dialogare, attraverso la costruzione di una teoria/prassi volta a ridisegnare una coesione interna nel movimento italiano, le diverse realtà/associazioni/coordinamenti, affinché l’obiettivo comune di liberazione animale (dove per animali, ovviamente, si intendono anche gli animali umani) possa essere perseguito a partire da strategie e sinergie che inquadrino i nuclei e principi comuni della costellazione di identità che condividono lo stesso obiettivo.
L’idea guida è che animalismo e antispecismo coincidano: inoltre, anti-specismo, come termine “negativo” (opposizione a qualcosa), è auspicabilmente una parola da superare in favore di “animalismo” (‘essere’ è essere per la vita di ogni animale) e delle sue connotazioni positive spesso coscientemente ignorate, o falsamente interpretate.
Contesto.
Negli ultimi anni, in Italia, il dibattito sull’attivismo e la filosofia animalista ha goduto di grande fermento. Scopo del progetto, complice la partecipazione di alcuni esponenti di tale dibattito, è lavorare ad un antispecismo (chiamato classicamente “morale” o, più recentemente, “debole”) che articoli le sue principali istanze intorno alle strategie immediate e future per la liberazione animale, una nuova concezione dell’animalità e un ripensato rapporto con gli animali non umani. Per questo, i principali progetti e punti su cui “Gallinae in fabula” si articola sono:
Il dialogo tra diverse associazioni e realtà animaliste e antispeciste volto all’individuazione di strategie comuni per la liberazione animale;
La problematizzazione della nozione di “animalità”;
Una nuova concezione degli studi di animal cognition volti alla “rottura” definitiva del falso confine “umano/altri animali”;
La promozione di incontri, eventi, manifestazioni di dialogo trasversale finalizzate alla divulgazione del pensiero animalista e antispecista;
La collaborazione con diverse associazioni, centri culturali, università e media volta alla diffusione delle ricerche teoriche sull’antispecismo e alle rispettive ricadute pratiche e politiche;
La divulgazione di pubblicazioni, articoli e libri finalizzati a far progredire le ricerche antispeciste, dai loro aspetti filosofici, psicologici e politici, fino a quelli antropologici, letterari e sociologici;
La ricerca del dialogo tra il movimento di liberazione animale italiano e le diverse realtà internazionali.
Chi siamo.
Pur riconoscendosi in una determinata visione dell’antispecismo, come teoria e prassi che deve conferire priorità assoluta alla liberazione animale, la redazione del blog – orizzontale e privo di gerarchie interne – si propone di far dialogare le diverse posizioni che lo compongono attraverso uno scambio civile che sappia stimolare negoziati concettuali tra diversi modi di intendere l’antispecismo o l’animalismo, anche, e soprattutto, dando vita ad un autentico, e ormai necessario, confronto tra lo specismo, e le sue istituzioni, e i movimenti rivoluzionari che ne rivendicano il superamento.
Perché.
Il progetto si chiama “Gallinae in fabula” perché crediamo che per liberare gli animali sia necessario anche riscattarli da tutti quei pregiudizi popolari che li vorrebbero stupidi, sporchi, aggressivi, o connotati di altri attributi negativi atti a caricaturizzarli e denigrarli senza scampo. La cultura del dominio si può e si deve cambiare anche attraverso il linguaggio, scardinando quei luoghi comuni e modi di dire attraverso cui, nel tempo, si è consolidata un’idea falsa, riduttiva e mistificatoria della reale natura dei soggetti oppressi. Le galline da sempre sono considerate stupide e inutilmente ciarliere, tanto che si ricorre a loro come metro di paragone ogni qualvolta si vuole sminuire o offendere l’intelligenza di una donna. Sono inoltre tra gli animali più sfruttati per fini alimentari, costrette a trascorrere la loro (non)esistenza in gabbiette talmente minuscole dove a malapena riescono a respirare. Ci è piaciuto poi giocare con la nota locuzione “lupus in fabula”, sostituendovi le galline per un rovesciamento semantico teso a riscattarle una volte per tutte dal falso mito che le condanna ad una perenne marginalità ed irrilevanza. Almeno la nostra vorremmo che fosse una favola a lieto fine, dove lupo e galline corrono insieme verso la libertà.
“Gallinae in fabula”, infine, perché noi della redazione, donne e non, siamo orgogliose e orgogliosi di prendere il nome comune di un animale, per la convinzione che solo capendo che la nostra natura e forma, ovvero i nostri corpi, sono intrecciati da un unico destino con gli “altri” animali, sia davvero possibile intraprendere quel percorso che chiamiamo “liberazione animale”.
La liberazione animale è, del resto, innanzitutto liberazione dell’animalità dell’umano: ritrovandoci animali che dunque siamo, ovvero facendo tutto nella prospettiva degli animali oppressi, e specchiandoci nella loro oppressione, la liberazione diverrà una rivoluzione necessaria, urgente, e concretamente realizzabile."
“Gallinae in fabula” è un progetto intellettuale animalista finalizzato alla divulgazione dell’antispecismo, e dei suoi principi, nelle società contemporanee. Riconoscendosi, ovviamente, nel rifiuto di ogni discriminazione nei confronti del vivente, e assumendo l’antiautoritarismo tra i suoi valori di base, il progetto ha tuttavia come finalità primaria la problematizzazione della liberazione animale e degli strumenti pratici atti a raggiungerla, per restituire agli animali il ruolo essenziale e centrale che spetta loro, ma che è stato troppo spesso confinato dalle attuali filosofie e teorie antispeciste.
“Gallinae in fabula” nasce dal desiderio di far dialogare, attraverso la costruzione di una teoria/prassi volta a ridisegnare una coesione interna nel movimento italiano, le diverse realtà/associazioni/coordinamenti, affinché l’obiettivo comune di liberazione animale (dove per animali, ovviamente, si intendono anche gli animali umani) possa essere perseguito a partire da strategie e sinergie che inquadrino i nuclei e principi comuni della costellazione di identità che condividono lo stesso obiettivo.
L’idea guida è che animalismo e antispecismo coincidano: inoltre, anti-specismo, come termine “negativo” (opposizione a qualcosa), è auspicabilmente una parola da superare in favore di “animalismo” (‘essere’ è essere per la vita di ogni animale) e delle sue connotazioni positive spesso coscientemente ignorate, o falsamente interpretate.
Contesto.
Negli ultimi anni, in Italia, il dibattito sull’attivismo e la filosofia animalista ha goduto di grande fermento. Scopo del progetto, complice la partecipazione di alcuni esponenti di tale dibattito, è lavorare ad un antispecismo (chiamato classicamente “morale” o, più recentemente, “debole”) che articoli le sue principali istanze intorno alle strategie immediate e future per la liberazione animale, una nuova concezione dell’animalità e un ripensato rapporto con gli animali non umani. Per questo, i principali progetti e punti su cui “Gallinae in fabula” si articola sono:
Il dialogo tra diverse associazioni e realtà animaliste e antispeciste volto all’individuazione di strategie comuni per la liberazione animale;
La problematizzazione della nozione di “animalità”;
Una nuova concezione degli studi di animal cognition volti alla “rottura” definitiva del falso confine “umano/altri animali”;
La promozione di incontri, eventi, manifestazioni di dialogo trasversale finalizzate alla divulgazione del pensiero animalista e antispecista;
La collaborazione con diverse associazioni, centri culturali, università e media volta alla diffusione delle ricerche teoriche sull’antispecismo e alle rispettive ricadute pratiche e politiche;
La divulgazione di pubblicazioni, articoli e libri finalizzati a far progredire le ricerche antispeciste, dai loro aspetti filosofici, psicologici e politici, fino a quelli antropologici, letterari e sociologici;
La ricerca del dialogo tra il movimento di liberazione animale italiano e le diverse realtà internazionali.
Chi siamo.
Pur riconoscendosi in una determinata visione dell’antispecismo, come teoria e prassi che deve conferire priorità assoluta alla liberazione animale, la redazione del blog – orizzontale e privo di gerarchie interne – si propone di far dialogare le diverse posizioni che lo compongono attraverso uno scambio civile che sappia stimolare negoziati concettuali tra diversi modi di intendere l’antispecismo o l’animalismo, anche, e soprattutto, dando vita ad un autentico, e ormai necessario, confronto tra lo specismo, e le sue istituzioni, e i movimenti rivoluzionari che ne rivendicano il superamento.
Perché.
Il progetto si chiama “Gallinae in fabula” perché crediamo che per liberare gli animali sia necessario anche riscattarli da tutti quei pregiudizi popolari che li vorrebbero stupidi, sporchi, aggressivi, o connotati di altri attributi negativi atti a caricaturizzarli e denigrarli senza scampo. La cultura del dominio si può e si deve cambiare anche attraverso il linguaggio, scardinando quei luoghi comuni e modi di dire attraverso cui, nel tempo, si è consolidata un’idea falsa, riduttiva e mistificatoria della reale natura dei soggetti oppressi. Le galline da sempre sono considerate stupide e inutilmente ciarliere, tanto che si ricorre a loro come metro di paragone ogni qualvolta si vuole sminuire o offendere l’intelligenza di una donna. Sono inoltre tra gli animali più sfruttati per fini alimentari, costrette a trascorrere la loro (non)esistenza in gabbiette talmente minuscole dove a malapena riescono a respirare. Ci è piaciuto poi giocare con la nota locuzione “lupus in fabula”, sostituendovi le galline per un rovesciamento semantico teso a riscattarle una volte per tutte dal falso mito che le condanna ad una perenne marginalità ed irrilevanza. Almeno la nostra vorremmo che fosse una favola a lieto fine, dove lupo e galline corrono insieme verso la libertà.
“Gallinae in fabula”, infine, perché noi della redazione, donne e non, siamo orgogliose e orgogliosi di prendere il nome comune di un animale, per la convinzione che solo capendo che la nostra natura e forma, ovvero i nostri corpi, sono intrecciati da un unico destino con gli “altri” animali, sia davvero possibile intraprendere quel percorso che chiamiamo “liberazione animale”.
La liberazione animale è, del resto, innanzitutto liberazione dell’animalità dell’umano: ritrovandoci animali che dunque siamo, ovvero facendo tutto nella prospettiva degli animali oppressi, e specchiandoci nella loro oppressione, la liberazione diverrà una rivoluzione necessaria, urgente, e concretamente realizzabile."
Per i progetti, articoli (presto ne pubblicheremo di nuovi) e quant'altro ci riguarderà potrete consultare direttamente il sito all'indirizzo:
(Loghi e grafica sono di Michael Dall)
13 commenti:
Bravi! Era davvero necessario questo sito! Tra l'altro solo direcente mi sono accorto della dissociazione tua e di altri da asinusnovus
Grazie Riccardo. :-)
Che bello! Appena ho un minuto me lo guardo per bene :D
PS e OT ieri sera c'era l'esimio sindaco di Roma in televisione e interpellato rispetto alla faccenda di Priebke ha fatto tutto un giro di parole, che è culminato nel ribadire che "è morto un essere vivente, che è cosa diversa da un essere umano".
Naturalmente tutti i presenti si sono beati dell'acutissima uscita del Sig. Sindaco, invece io ho provato un gran senso di tristezza nel vedere tutti questi bipedi "istruiti e di ampie vedute" che tiravano un sospiro di sollievo sapendo loro di far parte della classe degli essere umani e non di quella infima, deprecabile e spregevole degli esseri viventi.
Questo è l'abc dello specismo.
PS2 Che poi se volessimo farne una questione matematica le due "classi" tali non sono perché quei due insiemi (viventi e umani) non sono disgiunti, quindi tutto il discorso fatto non aveva neanche senso di esistere formulato in quel modo!
Sono sempre io; mi piace molto questa iniziativa "Verso l'Uganda". I nostri cugini primati mi affascinano molto, e da quando ho letto alcuni libri su di loro (e su di noi) ancora di più :)
Bravi e ricordiamoci che siamo tutti collegati : animali umani e no umani , tanto l' oppressione grava anche su molti umani, i destini sono intrecciati e anzi noi siamo prima di tutto animali.
Poi , lo so che non tutti condividono, ma io sono anche per la protezione dei feti ( animali anche loro ) e contro l' aborto procurato.
spero vivamente che venga superata la parola "antispecismo" che non mi piace proprio, la trovo davvero fredda, io amo sempre la parola "animalismo" che è poi quella che mi ha fatto scattare la molla per diventare vegetariana e poi vegana. Animalismo è una parola piena di cuore e calore.
Ovviamente che mangia salmoni, gamberi, sogliole e altri animali marini Non è un animalista ( si perché spesso i pesci sono considerati animali di serie b come se si potesse essere vegetariani mangiando ogni tanto un pesce, non esiste!!!!! )
Rita, ho appena testato il sito, l'impatto grafico a mio parere è molto bello e l'impostazione è semplice e chiara, devo dire però che la lettura con le immagini in sfondo non rende molto bene, forse dovreste provare a ridurre un poco l'opacità o a cambiare sfondo in modo che nella parte testuale non vi siano immagini. Ho anche notato che nella testata c'è scritto "galline" e non "gallinAe", e ho visto anche che l'indirizzo è "gallineinfabula.wordpress.com" e non "gallinAeinfabula...", credo che questo non sia molto favorevole e forse può creare confusione sul nome-identità del sito-progetto.
ciao e ancora complimenti!
Ciao Emanuele, grazie, mi fa piacere che ti piaccia il progetto dell'Uganda, anche a me i primati affascinano da morire, ma tutti gli animali, direi. ;-)
Sul sindaco Marino, che dire? Ha già rimarcato in diverse occasioni la sua convinzione della superiorità e centralità degli esseri umani sul resto del creato. È un umanista specista. E del resto è anche un sostenitore della vivisezione. C'è poco altro da aggiungere...
Ciao Erika,
anche a me piace la parola animalismo e presto scriverò qualcosa proprio sui pesci, considerati a torto animali di serie B.
Un abbraccio. :-)
Ciao Riccardo,
sì, lo so, dobbiamo sistemare alcuni particolari, presto cambieremo l'url e lo unificheremo col nome, ossia mettendolo in latino.
Riguardo alle immagini sullo sfondo, anche altre persone ci hanno fatto notare che potrebbero rendere la lettura un po' faticosa, vedremo cosa fare. Diciamo che siamo in rodaggio, piano piano metteremo a posto tutto. ;-)
Grazie ancora per i complimenti e per i suggerimenti, sempre ben accetti. :-)
Rita ho scritto un post sui pesci.... non potevo trattenermi
Rita ogni tanto vengo sul tuo blog, questo colore che hai messo è molto rilassante :-)
dddrrrffff
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