"Quando l'ingiustizia diventa legge,
la resistenza diventa dovere"
(Bertolt Brecht)
la resistenza diventa dovere"
(Bertolt Brecht)
Questa mattina ho assistito - ma non senza opporre resistenza nonviolenta - all'ennesimo scempio compiuto dall'amministrazione romana.
Questa la notizia (riportata dall'evento pubblico creato su FB):
Dopo la distruzione dello
storico parco di via Sannio, cornice verde della basilica di San
Giovanni ( coperto da vincolo paesaggistico), anche le alberature di di
piazzale Ipponio sono state abbattute per fare spazio ai cantieri della
Metro C. Si tratta già di decine di alberi secolari, polmone di tutta la
zona, uccise per non toccare bancarelle e campi da calcio e da tennis
di proprietà privata.
Se ai primi abbattimenti ha assistito impotente un piccolo gruppo di residenti contrari allo scempio, a piazzale Ipponio la protesta è cresciuta: il cantiere è stato occupato da una ventina di persone per due ore, 3 attiviste e un attivista si sono incatenati ad un albero fino a che la polizia non ha tagliato la catena con le tronchesi e costretto tutti ad uscire, mentre al di fuori della recinzione un gruppo sempre più nutrito di persone indignate gridava il proprio sdegno per quello che è stato definito blitz vandalico dell'amministrazione non solo contro l'ambiente, ma anche contro la democrazia.
Gli alberi della città sono un bene comune dal valore inestimabile, che non può essere devastato impunemente in barba alla salute dei romani, alla sopravvivenza degli animali che vi abitano ed alla bellezza della città eterna, in nome degli interessi dei soliti noti.
Se ai primi abbattimenti ha assistito impotente un piccolo gruppo di residenti contrari allo scempio, a piazzale Ipponio la protesta è cresciuta: il cantiere è stato occupato da una ventina di persone per due ore, 3 attiviste e un attivista si sono incatenati ad un albero fino a che la polizia non ha tagliato la catena con le tronchesi e costretto tutti ad uscire, mentre al di fuori della recinzione un gruppo sempre più nutrito di persone indignate gridava il proprio sdegno per quello che è stato definito blitz vandalico dell'amministrazione non solo contro l'ambiente, ma anche contro la democrazia.
Gli alberi della città sono un bene comune dal valore inestimabile, che non può essere devastato impunemente in barba alla salute dei romani, alla sopravvivenza degli animali che vi abitano ed alla bellezza della città eterna, in nome degli interessi dei soliti noti.
Qui le foto della protesta e degli attivisti che si sono incatenati all'albero.
4 commenti:
la peggiore malattia è l'ignoranza.
Già. E soprattutto l'ignoranza di chi non sa di non sapere e si comporta in maniera tronfia e spavalda.
Tutti siamo in qualche modo ignoranti, ma proprio per questo dovremmo essere più umili e osservare con più attenzione la realtà che ci circonda, senza volerla dominare.
Si Rita l' albero è un ecosistema e fa ombra ma soprattutto è un essere vivente, un povero tesoro che non può difendersi, si è vero io mangio le piante come l' insalata ma lo faccio con molto dolore, non vorrei farlo, anche loro sono esseri viventi.
In effetti i più etici per me sono e rimangono i fruttariani che mangiano solo i frutti :-)
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