martedì 14 maggio 2013

Gabbie



Intorno e dentro di noi gabbie infinite, gabbie della cui esistenza non ci rendiamo nemmeno minimamente conto.
A volte mi domando: se per tanti anni ho partecipato del sistema di sfruttamento degli animali, mangiando carne, comprando prodotti derivati, pelle ecc., se per tanti anni ho considerato "normale e naturale" vedere cosce di maiali nei supermercati, animali sventrati, fatti a pezzi, senza che riuscissi minimamente a mettere in discussione la cultura specista che giustifica e legittima ciò e su cui ho aperto finalmente gli occhi, ora, quante altre cose ci saranno ugualmente terribili, ma che io continuo a ignorare?
Quante altre gabbie imprigionano i miei pensieri, la mia mente, la mia evoluzione?

13 commenti:

Maura ha detto...

Ti ho letta ancora ieri sera e per tutto il giorno mi ritornavano in testa le tue intelligenti considerazioni.
Proprio in questi giorni riflettevo sull'incompatibilità dei miei comportamenti alimentari del passato; ti garantisco che il mio animo da sempre è stato legato alla natura ed agli animali ed è per questo che mi chiedo come ho potuto essere così INCOERENTE.
E' come se non fossi stata libera di farlo prima, ma non capisco cosa in realtà me lo avesse impedito fino ad allora.


Questa è stata una gabbia dalla quale sono riuscita ad uscire...anche se mi vedo come l'evaso quà sopra, quale sarà la prossima gabbia che aprirò?

ps
prima di postare il mio commento l'ho riletto e mi sono incantata sulla parola "riuscita".
Riuscire significa raggiungere l'obbiettivo prefisso, ma perchè nel mio caso lo traduco come essere uscita una seconda volta?
Queste gabbie invisibili...

Rita ha detto...

Maura, che bellissima riflessione che hai fatto, hai dis-velato tutta l'implicazione semantica che c'è appunto dietro il termine ri-uscire.
Fantastico. Ed è proprio così. Abbiamo aperto una gabbia, abbiamo aperto gli occhi sullo sfruttamento degli animali. Chissà cos'altro ci attende là fuori di cui ancora non scorgiamo i paletti invisibili, le barriere, le maglie che ci imprigionano?
Già che ci sono ti racconto una cosa (scriverò qualcosa nei giorni prossimi, ma intanto lo comunico a te in anteprima): a casa è arrivato un nuovo ospite. Un piccolo micino trovato mercoledì scorso, di pochissimi giorni (aveva ancora il cordone ombelicale attaccato). Lo sto allattando ogni due ore, coccolando, curando con tutte le attenzioni e amore possibili. Certo è molto piccolo e so che molti allattati così artificialmente non ce la fanno, ma lui è vitale, stasera si è attaccato al biberon per la prima volta, finora l'ho nutrito con una piccola siringhetta, ma ho visto che comincia a succhiare bene ora. Non ho parole per descriverti la sua dolcezza e immensa fragilità. Un esserino dolcissimo, tutto nero, proprio come il tuo Bughy. :-)

Maura ha detto...

Rita, sei un angelo!
Sono sempre commossa davanti a eventi di questo genere; faccio il tifo per il piccolo e aggiornami, ti prego.
Un abbraccio di buona serata.

Rita ha detto...

Un abbraccio a te, e ti tengo aggiornata, contaci. :-)

Stefania ha detto...

condividere con noi questi tuoi pensiri è un gran passo in avanti per uscire dalla gabbia! Vorrei partecipassi ad una mia iniziativa. Ti aspetto da me.

Martigot ha detto...

Penso che le convenzioni sociali, ad esempio, siano delle gabbie invisibili dalle sbarre molto strette. Gabbie che vogliono costringerci su strade e scadenze già tracciate, impedendoci, spesso, di avventurarci su sentieri meno battuti, o di spiccare il volo.

Hai un nuovo micino? Che bello!!! Facci sapere!
Invece Polly è da ieri che non riesce più a reggersi sulle zampe posteriori :-( La stiamo curando insieme ad un veterinario che mi sembra davvero bravo, speriamo in bene... Il mio cane abominevole!

Masque ha detto...

Me lo chiedo spesso anch'io. Mi sono reso conto che la coerenza, e' una caratteristica che la mente costruisce. La propria concezione di coerenza e' molto piu' soggettiva di quanto si pensi. Lo stesso pensiero viene aver letto dei vari tipi di cecita' cognitivi, o delle fallacie nel recupero dei ricordi. In qualsiasi di questi casi, la sensazione e' sempre di coerenza, fino a quando un confronto piu' obiettivo, piu' "esterno" no ti rende evidente l'errore e di conseguenza che la coerenza che sentivi, era una costruzione. :)

Oh... Una lettura interessante, per quanto riguarda le nostre "gabbie mentali", la sto facendo in questo periodo. E' L'unico e la sua proprieta' di Max Stirner.

Masque ha detto...

"...Lo stesso pensiero viene DOPO aver letto..."

Masque ha detto...

Acc... Il mio commento con la correzione e' arrivato prima di quello con l'errore :D

Erika ha detto...

Be sai, forse allargare gli orizzonti, io sul tuo blog vedo che parli sempre di questo antispecismo ( parola che nemmeno mi piace, trovo molto più dolce e vera animalismo ).
Parla anche di razzismo, omofobia, transfobia, olocausto dei feti come faccio io col mio blog, c'è tanta roba brutta nel mondo.

Rita ha detto...

Ciao Masque, ecco, è tutto a posto ora, è che il tuo primo commento era finito nello spam... non si capisce perché, comunque sbloccandolo ora appare nell'ordine cronologico giusto. ;-)
Ce l'ho qui a casa da qualche parte il saggio di Stirner, lo aggiungo alla liste delle letture prossime da fare allora. Grazie.
Penso che il discorso delle gabbie mentali comunque riguardi anche quello della dissonanza cognitiva, sarebbe interessante approfondire bene l'argomento. Poi c'è quello dei meccanismi di difesa, ossia di quegli strategemmi che la mente mette in atto (curioso come il termine "mente" abbia la stessa radice del verbo "mentire", come mi faceva notare tempo addietro la mia amica Maura, come se la mente fosse una sorta di inganno perpetuo, del resto concetto non nuovo, ciò che è alla base delle filosofie orientali ecc..) proprio per mantenersi coerenti con la propria "idea" del mondo e della realtà...

Rita ha detto...

@ Erika

Nell'antispecismo per come lo concepisco e ne parlo io faccio rientrare anche la lotta contro ogni altra forma di discriminazione, quindi anche la lotta contro il razzismo, l'omofobia, la transfobia ecc. ecc. (e spesse volte, come sai, ho parlato specificamente di diritti degli omosessuali e dei trans, criticando aspramente la posizione della chiesa). Se parlo più spesso di animalismo e antispecismo (ma non solo, scrivo anche di cinema, letteratura e altro) è perché il mio tempo è anche limitato e non riesco a trattare ogni argomento come vorrei. Comunque ne terrò conto, terrò conto del tuo consiglio. Ma tieni anche presente, da parte tua, che il mio è un blog tematico, sin dall'inizio ho scelto maggiormente di trattare alcuni temi e non altri... e questo pure perché ritengo di avere maggiore competenza su alcuni argomenti e non su altri.
Un saluto.

Erika ha detto...

Grazie, in effetti le gabbie sono tante, io anche mi sento in gabbia e uscire da questa gabbia richiede una grande forza, enorme, magari aiutami