Di cinema e mattatoi
"Dicono
di avere abolito i sacrifici animali! Soltanto il rito hanno abolito:
li sterminano ininterrottamente, illimitatamente, senza bisogno: il
sacerdote si è fatto industria."
(Guido Ceronetti, Il silenzio del corpo, 1979)
Poche sere fa ho visto un film horror: "Non aprite quella porta", l'originale.
Per tutto il tempo non ho potuto fare a meno di pensare che gli animali
nei macelli ci vedono esattamente come gli sventurati ragazzi del film
vedono il serial killer protagonista che gira armato di una sega
elettrica.
E credo che comunque il regista avesse in mente
un'analogia del genere perché non può essere un caso che i membri della
famiglia folle avessero tutti lavorato in un mattatoio.
A un certo
punto c'è proprio una scena in cui si esorta il vecchio nonno a uccidere
una ragazza prendendola a martellate sul cranio e uno dei suoi nipoti
dice: "dai, facciamolo fare al nonno, ai suoi tempi una volta aveva
battuto il record uccidendo 60 bovini al minuto...". E poi in generale
la scenografia ricorda moltissimo gli interni dei macelli e ci sono
tante altre frasi che rimandano all'orrore degli stessi.
Comunque
sia ormai ogni volta che vedo un horror in cui c'è il pazzo di turno che
insegue lo sventurato di turno per farlo a pezzi, non riesco a non
pensare al terrore puro che subiscono gli animali nei macelli, non
riesco a non pensare a come noi dobbiamo sembrargli tutti dei pazzi
assassini.
Non
c'è perversione maggiore di quella di creare la vita (in laboratorio) o
di perpetuarla (negli allevamenti) al solo fine di distruggerla.
Alla faccia della razionalità.
13 commenti:
E' vero, ci sono moltissimi riferimenti ai macellai in quel film, e sicuramente non casuali.
Mi prende male nel poter solo pensare ed immedesimarmi in quei poveri animali solo per qualche minuto, mi prende ancora più male sapere che anche in questo momento stanno veramente soffrendo e provo un enorme dolore nel provare ad immaginare il loro terrore.
Io seriamente mi chiedo come possano vivere una vita "normale" i macellai e i cacciatori, come tante altre categorie che sfruttano/uccidono animali.
Ciaoa SuperCoven,
vivono una vita "normale" perché è il nostro sistema che ha "normalizzato" e istituzionalizzato la violenza.
Servono gesti e azioni inedite per destabilizzare questa prospettiva usuale. Anche il diventare vegani può essere una testimonianza utile in questo senso.
E' vero, pensa che domenica ero a pranzo da mio nonno e mi fa a un certo punto: "O perché te un tu mangi più la carne? Che è una nuova dieta per dimagrire?" (la sofferenza animale manco presa in considerazione) e io gli ho risposto: "Perché penso sia orribile imprigionare animali, sfruttarli per i loro prodotti e poi ucciderli" (risposta chiara e semplice senza dilungarmi nei particolari dell'atrocità della condizione in cui si trovano gli animali da reddito).
E lui: "Ovvenvia icchè tu dici! S'è sempre fatto così!" e io: "Sarebbe appunto ora di smetterla!", allora dopo un po' mi fa: "...bah a dire il vero mi facevano tanta pena gli agnellini quando venivano a sgozzarli pe' Pasqua e loro scappavano e piangevano... come quegli altri...poverini... mah forse tu fai bene te sai!".
Mi aspettavo cominciasse a sciorinarmi i mantra dei carnivori come "ma non si può vivere senza", "ma cosa credi di fare" ecc ecc invece ha avuto una reazione molto acuta. Mio nonno, nato nel '29 eh ahah
Toscano tuo nonno? :-D
Beh, vedi, alla fine quello che diciamo noi non è poi così difficile da capire. ;-)
E a volte basta dirlo con parole semplici, dirette, che sappiano mirare all'essenza della questione: il dolore degli altri animali, esseri senzienti come noi e tutta l'ingiustificabile logica dello sfruttamento e del dominio dei più deboli.
sì sì è un puro toscanaccio ahahah :D
Mi ha veramente sorpreso, nella semplicità della sua risposta c'era l'essenza di tutto, ovvero mi rendo conto di causare sofferenza e voglio smetterla. Fine. Senza tutte le pare dei carnivori che si appellano a qualsiasi assurda giustificazione pur di non cambiare stile di vita e non mettere in discussione le loro abitudini.
Anche mio nonno era toscano ;-)
ahah, allora anche tu mista! io sono toscana da parte di padre e siciliana da parte di madre!
comunque mi chiamo Elena ;)
Infatti volevo chiederti quale fosse il tuo nome. :-)
Elena, bello. :-) Io Rita, ma l'avrai letto immagino.
Io toscana da parte di mamma e laziale (Viterbo) da parte paterna.
Comunque sono particolarmente affezionata alla toscana.
Anche la Sicilia è una regione bellissima, pure se la conosco poco, sono stata solo a Catania e Siracusa.
Il vero orrore è quello che si perpetua ogni giorno in quei luoghi orribili che sono i macelli...
Sai quando si dice "uccisi come animali"? Ecco, penso che finché sarà normale fare questa analogia l'orrore continuerà.
Però come dimostra il nonno toscano qui sopra in fondo non ci vuole molto a rendersi conto di quanto tutto questo sia sbagliato.
Dopo tutto la maggior parte di noi non è un mostro, con un piccolo sforzo possiamo liberarci dall'alibi "si è sempre fatto così, dopotutto sono soltanto animali".
un abbraccio
Ciao Martigot,
concordo con le tue riflessioni. Finché l'uomo giustificherà la sopraffazione delle altre specie, troverà sempre il modo per giustificare anche quella dei suoi simili umani. La logica del dominio è la stessa.
Un abbraccio a te e il solito bacione a Clint.
@ Biancaneve: ahah mi fa piacere avere parte dell'origine in comune! :D
La Toscana è davvero molto bella e la Sicilia pure, purtroppo l'ultima volta che ci sono stata erano più di 10 anni fa...
In Sicilia frutta e verdura sono deliziose, una spanna sopra ai prodotti del centro Italia ;)
Unica pecca: un sole che spacca le pietre!
ahahhahha, anche te, come me, non sei esattamente una fanatica dell'abbronzatura. ;-)
No ahahahaha ho la pelle bianca e soffro tantissimo al sole!
Di qui a poco inizierò a sopravvivere grazie alla protezione 50+ anche in città!
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