Ho
appena scoperto che esiste una pagina FB che si intitola "Butchers for
children" (trad. macellai per i bambini) nata, debbo ammettere,
per un fine nobile, ossia aiutare con i fondi raccolti attraverso l'offerta di quelli che loro chiamano "i nostri prodotti" (in realtà sono pezzi di animali uccisi all'uopo) i bambini vittime
del terremoto dell'Emilia Romagna. A parte che il fine non giustifica i
mezzi (il fine è nobile, ma i mezzi, in questo caso la macellazione
degli animali, non lo è), ma ciò che mi ha lasciata
esterrefatta è la sequela di slogan e immagini mistificatori al
massimo, anzi direi che si tratti e di vere e proprie falsificazioni:
"la ciccia fa bene ai bambini", "insieme per ricostruire", "i sapori
della solidarietà" ed altre sempre sullo stesso tenore.
Ora io vorrei tanto sapere come si può anche solo pensare di essere solidali offrendo corpi fatti a pezzi di esseri senzienti e come si può pensare di "ricostruire" un futuro, un qualcosa qualsiasi basandosi sulla violenza inflitta su corpi di esseri indifesi almeno - se non di più, poiché meno tutelati - quanto i bambini.
Proteggere i cuccioli di una specie e massacrare quelli di altre convinti che sia giustissimo poiché legale (i gestori della pagina avvertono di non insultare perché la macellazione è consentita e legale).
Ora io vorrei tanto sapere come si può anche solo pensare di essere solidali offrendo corpi fatti a pezzi di esseri senzienti e come si può pensare di "ricostruire" un futuro, un qualcosa qualsiasi basandosi sulla violenza inflitta su corpi di esseri indifesi almeno - se non di più, poiché meno tutelati - quanto i bambini.
Proteggere i cuccioli di una specie e massacrare quelli di altre convinti che sia giustissimo poiché legale (i gestori della pagina avvertono di non insultare perché la macellazione è consentita e legale).
That's la realtà. No, anzi, la surrealtà.
Bene, conscia dell'altrettanto surrealtà del mio gesto, ho deciso di lasciare qualche commento ai Butchers for children (ma poi perché in inglese? Forse in italiano
suonava troppo male? Beh, in effetti "macellai per i bambini" non è
proprio il massimo), sempre sulla loro pagina FB. Uno è questo: Voi dite: "nessuno è costretto a mangiare carne", ma il
problema non sono le nostre preferenze alimentari perché non è di questo
che stiamo parlando, il problema sono le vite di altri esseri
senzienti che COSTRINGETE a finire appese ai ganci a morire
dissanguate. Come fate a non capire che non stiamo discutendo della
nostra o vostra libertà di mangiare carne o meno, ma della libertà di un
terzo elemento in gioco, che è il diretto interessato, il solo
interessato, visto che è della sua vita o morte che stiamo discutendo?
Io capisco che il vostro, per voi, è un lavoro come un altro, ma sarebbe ora di riflettere sul fatto che invece non si tratta affatto di
un lavoro come un altro, visto che implica violenza e causa sofferenza e
morte di esseri senzienti (urlano e scalpitano vero, gli animali,
quando stanno per essere uccisi?). Perché non riflettete sulla
possibilità di cambiare mestiere e di trovarne uno più etico? Molti
macellai l'hanno fatto e oggi sono diventati attivisti per la
liberazione animale. Persino Tom Regan, il filosofo dei diritti animali,
ha lavorato, da giovane, per un periodo, in un macello, mentre oggi si
batte per la liberazione animale.
Un altro, molto più sbrigativo, questo:
5 commenti:
cara che solitudine
ma sai una cosa strana? a me i macellai (quelli che vendono la carne) non mi stanno affatto sulle OO, nonostante l'enormità delle vittime che procura il consumo di carne. Penso perchè loro si trovano comunque alla fine di una catena industriale e all'inizio di un processo di consumo e sia da una parte che dall'altra le responsabilità sono così tante che il macellaio alla fine si limita solo a fare il suo lavoro e accontentare industria e consumatore. In ogni caso nel macellaio non vedo tutta quell'ipocrisia che c'è nello sperimentatore, nel circense, nel cacciatore, ecc, che sono anche i responsabili in prima persona degli abusi sugli animali...
Capisco quello che vuoi dire, in un certo senso tra il macellaio (inteso come colui che vende la carne e non come colui che di fatto uccide gli animali nei mattatoi) e il consumatore finale c'è poca differenza. Comunque per me la responsabilità appartiene a tutti, anche al consumatore finale. In quanto all'ipocrisia, ovvio che non ci sia, ciò che vende il macellaio è evidente, non può essere mistificato. Mentre il circense addestra gli animali di nascosto e poi può raccontare che stanno bene, che non soffrono ecc., e così lo sperimentatore, che tace sui reali esperimenti che vengono condotti sugli animali, al contrario il lavoro del macellaio è appunto evidente. Vende pezzi di animali morti. Che poi questa cosa non susciti ribrezzo, sia normalizzata ecc., è un altro discorso.
sì certo, non volevo assolutamente dire che il macellaio non abbia alcuna responsabilità, anzi, proprio perchè collega industria e consumatore è una parte fondamentale del sistema, se non ci fossero macellai il sistema si incepperebbe e crollerebbe
Grazie della segnalazione! Occorre farsi sentire.
Potete leggere le mie riflessioni su questo evento sul mio blog di nutrizione, psicologia ed ecologia:
www.eco-sphera.blogspot.com
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