sabato 27 aprile 2013

La vita non è un gioco a somma zero




La vita non è un gioco a somma zero, diceva Paul Watzlawick: nessuna vittoria può essere perseguita a scapito di qualcun altro, perché si progredisce solo sommando il bene dell’uno a quello dell’altro; quello da perseguire è un ideale di armonia che non può prescindere dal benessere biologico, psicologico, sociale di tutti gli animali, umani e non umani, che costituiscono il nostro comune habitat. Qualunque messaggio che necessita, per essere veicolato, dell’arbitrio esercitato dai tanti su esseri deboli e ridotti all’impotenza, con la sua stessa natura, non può invece che suffragare un ideale di sopraffazione, violenza, prevaricazione” (Annamaria ManzoniIn direzione contraria).

Non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro per motivare il nostro fermo e non negoziabile rifiuto della sperimentazione animale, ma, viste le reazioni isteriche e scomposte scaturite dai professionisti del settore (medici ricercatori, studenti delle facoltà in cui si fa suddetta pratica), così come di giornalisti e intellettuali vari, sempre sostenitori della stessa, che si sono presi la briga di scrivere articoli e controarticoli addirittura definendo gli animalisti/antispecisti con le più fantasiose circonlocuzioni e attribuendogli le più disparate provenienze e visioni politiche (leggersi almeno la definizione di antispecismo su wikipedia troppa fatica, evidentemente), persino evocando la necessità di repressioni che contemplino l’uso della forza, se necessario, premesso tutto ciò insomma mi sento desiderosa di dire ancora qualcosa sull’argomento.
Continua su Asinus Novus

P.S.: giustificare la vivisezione significa giustificare anche questo:


 

2 commenti:

InLeagueWithSeitan ha detto...

L'ho letto su Asinus Novus, questo articolo è bellissimo.
E' esattamente quello che penso spiegato nel migliore dei modi!

Rita ha detto...

Grazie. :-)