Immagine di Andrea Festa (alias Giorgio Cara)
“Il maiale non fa la rivoluzione. Manifesto per un antispecismo debole” è il titolo del saggio, attesissimo, di Leonardo Caffo, la cui uscita è ormai imminente.
E mi sembra opportuno partire proprio dal titolo, molto di più di una semplice boutade,
per tentare di far luce su questa nuova proposta di intendere la
liberazione animale, in qualche modo riconducendola e riconsegnandola a
quella che è la sua etimologia originaria.
Ma prima un breve passo indietro – una
premessa doverosa e necessaria direi – per capire come si è giunti fin
qui e quanto sia necessario chiarire la specificità di tale battaglia,
ma anche, soprattutto per capire se il termine antispecismo sia riuscito
finora, nelle sue varie declinazioni, a mantenere quel che promette,
ossia se, dichiarandosi come lotta contro lo specismo abbia saputo
indicare una strada realmente percorribile in tal senso e capace di
raggiungere il traguardo che si prefigge.
Continua su Eidoteca, la nuova rivista culturale online.
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