domenica 3 marzo 2013

Ancora considerazioni sulla campagna "Chi mangi oggi?"

Qualche tempo fa al supermercato mi è passato accanto un addetto al reparto pescheria mentre stava trasportando, su un carrello, un grosso pesce spada fatto a pezzi, ma di cui si poteva intuire ancora la forma, con la testa e la bocca spalancata ben visibili. Un bambino, lì accanto, si è giustamente turbato e ha detto alla mamma: "poverino, ma che gli è successo, e dove lo portano, è morto?".
La madre, subito, per rassicurare il bambino, ha risposto: "sì, è morto, i pesci si mangiano e poi quant'è buono, noi ora ce lo mangiamo! Sai che facciamo? Ora lo compriamo un pezzettino, lo portiamo a casa, ce lo cuciniamo e lo mangiamo".
Scene di quotidiana violenza vengono costantemente esposte e mostrate agli occhi dei bambini, la sensibilità dei quali, ancora attiva, è prontamente messa a tacere tramite confortanti rassicurazioni sulla "normalità" del tutto.
E poi ci sono madri e padri che si indignano per la campagna Chi mangi oggi? che mostra quell'immagine del bambolotto di plastica a pezzi e messo in una vaschetta sottovuoto.
Leggo di madri spaventatissime, indignate: "e ora chi spiegherà a mio figlio tutto ciò?".
Cari madri e padri indignati, caro Garante per i minori, cari signori miei, così come tranquillamente rassicurate i vostri figli sul fatto che fare a pezzi un essere senziente sia "normale", forse potreste anche spiegare che quello è un bambolotto di plastica e che serve a ricordare che la carne venduta nei supermercati non è una COSA, ma un CHI. O meglio, lo era, prima che lo uccideste.
Dunque esporre un corpo a pezzi, vero, è normale, non turba le coscienze di nessuno, mentre esporre quello di un bambolotto di plastica è un'operazione che ripugna.
Ebbene, domandatevi perché vi ripugna tanto.
Forse perché svela l'orrore che quotidianamente tentate di rimuovere e celare?


(Per un approfondimento leggasi il post precedente).

3 commenti:

Volpina ha detto...

Ommiddio... quel povero bambino aveva la coscienza pronta a svegliarsi...
ma che cavolo è passato nella testa di quella donna?!?!?!

Cristo che nervoso...

Martigot ha detto...

Due pesi e due misure, come sempre. Gli altri animali possono tranquillamente essere fatti a pezzi e venduti nei supermercati come una merce qualsiasi. E guai a ricordarci che teoricamente potremmo esserci noi al loro posto, come questa campagna giustamente suggerisce... E intanto la maggior parte dei bambini continua a crescere con l'idea, tramandata dai genitori e dalla società, che lo sfruttamento degli animali sia inevitabile e persino giusto, perché così sono sempre andate le cose.

Rita ha detto...

@ Volpina

Infatti mi ha fatto una rabbia quella madre, non immagini quanto.

@ Martigot

Ma poi che argomento sarebbe "gli animali si mangiano perché si sono sempre mangiati"? Se oggi abbiamo la possibilità di renderci conto che è sbagliato, che è una cosa mostruosa - e questo grazie anche alle maggiori informazioni che abbiamo sulla complessità emotiva degli animali e su come vengono trattati e tenuti negli allevamenti - perché non dovremmo tener conto?
Purtroppo c'è tanta ignoranza, la gente ancora crede al concetto di catena alimentare, di superiorità della specie ecc.ecc..
Dai un bacetto a Clint. ;-)