Si può raccontare quel senso di vuoto – che sempre si accompagna ad un
inevitabile stupore – scaturito dall’assenza, dalla percezione di una
mancanza, dalla perdita, di qualcuno, o qualcosa? E
così anche, si può raccontare l’assenza – di nuovo, di qualcosa o
qualcuno - talvolta così dolorosa ed opprimente, un’ossessione che
diviene concreta, reale, tangibile, da trasformarsi, quasi,
paradossalmente, nel suo esatto opposto: ossia in una pienezza, una
presenza?
Continua su Mentinfuga, la mia recensione di Svanire, raccolta di racconti di una scrittrice canadese esordiente, ma che già si distingue per una prosa e stile originali. Una rivelazione. Queste storie hanno una grazia davvero unica. Lettura consigliata.
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