Questa mattina, in occasione della giornata mondiale per i diritti animali, gli attivisti di Animal Equality hanno organizzato un'efficace e toccante manifestazione per mostrare le vittime reali dello sfruttamento animale: i loro corpi, i loro volti, i loro occhi ormai chiusi per sempre, il loro diritto alla vita negato da chi li considera solo "merce".
Sessanta attivisti, sessanta ragazzi e ragazze coraggiosi e coraggiose, si sono silenziosamente schierati in Piazza del Pantheon, l'uno accanto all'altro, pronti a ricevere sulle loro braccia i corpicini di sessanti animali morti; animali che la società dei consumi ha stabilito essere rifiuti, non più idonei al commercio, gettati in cassonetti appositi. E invece questi sono i corpi di chi avrebbe voluto solo e nient'altro che correre, saltare, prendere il latte dalla sua mamma, giocare, brucare l'erba, semplicemente, vivere: maialini, coniglietti, topolini, cani, gatti, pulcini, galline: vittime di questo olocausto invisibile che ogni giorno miete migliaia e migliaia di singole ed irripetibili esistenze.
I tanti passanti si fermavano incuriositi, forse toccati, commossi, certamente sorpresi di vedere la vera realtà di ciò che si cela nella comune bistecca o fetta di prosciutto che sono abituati a trovarsi nel piatto. Ho sentito con le mie orecchie, mentre mi aggiravo a scattare qualche foto, una bambina chiedere: "mamma, perché sono morti quegli animali?" e la risposta un po' imbarazzata, ma almeno sincera, della madre "sono gli animali che vengono uccisi per essere mangiati o per altro", "e che cosa stanno facendo?", "questi ragazzi sono qui per sensibilizzare e far capire..."
L'esibizione si è svolta in un eloquente e quasi religioso silenzio, intervallato da una bellissima lettura volta a spiegare le ragioni ed il senso di questa toccante iniziativa, invitando le persone a riflettere sulla reale sofferenza degli animali e ringraziando gli attivisti di tutto il mondo impegnati nel sostenere la loro liberazione ed il loro diritto a vivere, ricordando che nessuna specie nasce per soddisfare gli scopi di un'altra, ma solo ed unicamente per sé stessa, per vivere libera.
Moltissima commozione, tante persone piangevano, altre, come me, impietrite di fronte allo strazio di quei corpicini, che però, almeno per una volta sono stati rispettati, onorati, commemorati, pianti; per una volta almeno il loro corpo non è stato violato, ma accarezzato dalla dolcezza di tanti sguardi fraterni e partecipi di questo immenso dolore che scaturisce da ciò che a noi, ormai, appare incomprensibile.
Anche io ringrazio tutti gli attivisti di tutto il mondo e in special modo Animal Equality per aver dato vita ad una manifestazione certamente difficile e di forte impatto emotivo, ma anche immensamente significativa ed efficace.
29 commenti:
Conturbante, efficace manifestazione (ma non è questo teatro vero più di quello del Piccolo o della Scala?).
Posso sapere da dove son stati presi quegli animali morti?
Se trafugati da qualche macello, lodevoli gli attivisti!
Bisognerebbe ke noi umani c'interessassimo di far rispettare i diritti animali SEMPRE e non soltanto in giornate come questa !!!
@ Pasquale
Questo è teatro verissimo, con attori in carne ed ossa, loro malgrado (mi riferisco ai corpi degli animali, che, avessero potuto scegliere, avrebbero preferito senz'altro starsene in un prato).
I corpi sono appunto i "rifiuti" degli allevamenti, quelli che vengono gettati via (credo che si siano accordati con chi li porta via). Ora non so dirti i particolari di preciso, comunque puoi scrivere a loro. Ti risponderanno sicuramente. Sono attivisti in gamba, visita il loro sito. Un saluto.
@ Fiore
Hai ragione, bisognerebbe fare ogni giorni manifestazioni, presidi o dare vita ad altre iniziative di forte impatto emotivo, così da togliere via quel velo ottundente dagli occhi della maggioranza di persone.
Che persone coraggiose e meravigliose.
Deve essere stata veramente dura per loro accogliere tra le braccia questi esseri puri e senza colpa ai quali viene strappata la vita, senza aver fatto nulla per meritarlo!
Una manifestazione toccante e sicuramente di grande efficacia, viste le risposte che i grandi sono tenuti poi a dare ai piccoli che ne chiedessero appunto la spiegazione.
Dicono che i bambini arrivino su questa terra con già un bagaglio di conoscenza, sento spesse volte di bimbi che si rifiutano di cibarsi di ciò che a loro viene messo nel piatto perchè vengono a sapere di cosa si tratta.
"Ma come, mi è così simpatico il coniglietto, la mucca non mi ha fatto nulla ne tanto meno la paperella alla quale offro le briciole..."
Lasciamoli liberi di scegliere, non imponiamogli nulla della nostre cattive abitudini che si perdono nella notte dei tempi e sono certa che così facendo le cose potranno migliorare.
E a noi grandi il compito di non perdere mai l'occasione per migliorare noi stessi, continuando a guardare in faccia la realtà e ricordando che, come diceva una tua lettrice in un commento di ieri, il tonno non nasce in scatola come pure il maiale non nasce in vaschetta!
Buonissima settimana a te!
Ottime riflessioni Maura.
I bambini quasi mai vogliono mangiare la carne (a parte quando viene ben camuffata), forse perché intuiscono l'orrore gratuito del gesto.
Ma quale bambino, non ancora assuefatto agli orrori e alla violenza, accetterebbe mai di mangiare un animale?
Ieri c'è stata anche una signora che invece ha allontanato la figlia, la quale, curiosa, voleva guardare: "vieni via", le ha intimato la madre. E certo, perché vedere un cadavere è sempre un'esperienza che turba emotivamente. Ma invece con quanta leggerezza viene messo il pollo nel piatto! E' questo che trovo assurdo ed inaccettabile.
Buona settimana a te amica mia! :-)
Però tutti vestiti uguali..... avrei preferito ognuno vestito in modo diverso, poi io non ne sapevo nulla bo
@ vegetarian t.
Ma invece è giusto e significativo che tutti gli attivisti si siano vestiti uguali perché NON dovevano essere loro i protagonisti, bensì i corpicini degli animali. Per rendere gli animali protagonisti almeno nella giornata a loro dedicata (ma dovrebbe essere così ogni giorni), noi umani che li difendiamo dobbiamo farci da parte.
Mi spiace che non sapessi nulla dell'iniziativa. La prossima volta che ci sarà qualcosa a Roma ti faccio sapere, OK?
Grazie che mi farai sapere però vorrei dire che il veganismo non è una setta dove tutti devono essere uguali, vestiti uguali, libertà per gli animali ma libertà anche per gli umani.
Ma certo!
Ma chi lo dice che il veganismo sia una setta dove tutti devono essere vestiti uguali? No, no, ti prego, non lanciamoci in pensieri derivati di questo tipo solo perché gli attivisti di una stessa associazione e nell'occasione di una particolare iniziativa decidono di vestirsi uguali. Tieni presente che la scelta di quella tuta era pure per questioni igieniche, credo, in fondo stavano reggendo animali morti.
Certo che liberazione animale significa liberazione di tutti, animali umani e non umani!
Poi se uno fa parte di un'associazione ed indossa una maglia con logo mica significa che non può esprimersi nel vestire?
No, dai, tranquilla.
Veganismo significa nient'altro che rispetto di tutti gli esseri senzienti. :-)
Però io siccome ho idee antiabortiste sto antipatica ad alcuni ?
Libertà è anche libertà di pensiero.
No cazzo... come hai fatto? Io sarei morta dal dolore... già vedere queste immagini mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi... povere creature.
Non avrei sopportato e mi sarei messa ad urlare.
Povere piccole innocenti anime. Odio gli umani.Cazzo se li odio.
A me non stai antipatica, rispetto le tue idee.
Non puoi pensare che tutti condividano le tue idee (così come non tutti condividono le mie e quelle di qualsiasi altro), tu cerca di motivarle. Alla fine non siamo noi che dobbiamo dimostrare di avere la meglio su altri, ma è la forza di un pensiero, di un'idea che sarà capace di sorreggersi.
@ Volpina
In effetti è stata un'esperienza molto forte, tante ragazze piangevano. Io ho usato la macchina fotografica per frapporre una certa distanza tra quei corpi ed il mio sguardo, che altrimenti non ce l'avrebbe fatta a sopportarne la vista. Sembra una stupidaggine e non l'avevo mai sperimentato prima d'ora, ma capisco come riescano ad esempio i fotografi di guerra a ritrarre certe scene ed immagini. In un certo senso l'obiettivo della macchina fotografica protegge, è uno schermo.
Mi sono commossa dopo, a casa, nel riguardare le foto.
Non puoi odiare gli umani, fai parte anche tu della miseria di questa umanità. Capisco la rabbia cieca che sale, ma essa va indirizzata ed elaborata in maniera costruttiva per liberare la nostra cultura dal pensiero antropocentrico che legittima la violenza su altre specie.
Un bacio.
queste immagini fanno venire i brividi.
Una manifestazione efficace, anche leggendo gli episodi a cui hai assistito. Probabilmente solo cose come queste riescono a fare breccia nella generale assuefazione delle persone alla terribile quotidianità dello sfruttamento e della morte degli animali.
Mi sarebbe piaciuto esserci per fare qualche foto. Nella sua drammaticità ha anche una sua bellezza, probabilmente per via della tenerezza che traspare per questi piccoli sventurati innocenti.
Secondo me quello col pizzetto rimorchia 'na cifra.
@ Claudio
ahahahhahaha :-D
in effetti, non so perché, ma le uniche foto decenti che ho prodotto sono quelle in cui c'è lui in primo piano (very inspiring, si dice in inglese). E' che, a fronte della morte, solo l'eros può avere la meglio, no? O meglio, con l'eros esorcizziamo la morte.
@ Martigot
Sì, hai detto bene, nella sua drammaticità, una tenerezza infinita. Io quei corpi non li ho trovati macabri, ma anzi, ti dico che li avrei baciati ad uno ad uno, così come darei il bacio di addio ad un mio caro. Una tenerezza struggente vedere quei corpicini. La vulnerabilità del corpo, è sempre struggente e drammatica e quello che si spera abbiano sollecitato queste immagini è la consapevolezza del loro essere corpo come lo è il nostro. Non meno capace di soffrire e gioire, così come di morire (e non semplicemente "perire" come diceva Heidegger).
@ Rò
A me fa venire i brividi il concetto di sfruttamento che c'è dietro; i corpicini in sé, come scrivevo a Martigot, mi hanno suscitato tenerezza, commozione e, certamente, molta tristezza e dolore.
A me fa venire i brividi l' aborto, ah scusate forse ad alcuni do fastidio. parlare d' aborto non rientra nel mainstream vegano?
@ vegetarian t.
Io nel mio blog parlo soprattutto di antispecismo, che è la lotta contro lo sfruttamento sistemico (ossia all'interno del sistema società) degli animali.
Parlo di liberazione animale.
Cerco di spiegare cosa sia lo specismo e quindi cerco di individuare strategie per combattere questa forma di sfruttamento istituzionalizzato degli animali.
Il tema dell'aborto rientra, a mio avviso, nel più ampio tema della difesa della vita ad oltranza (non solo quella senziente). Ora, ti ho già espresso come la penso io in proposito e non ho cambiato idea. Per me l'embrione non è ancora vita senziente. La donna invece sì, quindi, nei limiti stabiliti dalla legge, ha il diritto di compiere la scelta per lei più opportuna. Oltretutto, l'espressione "essere a favore o contro l'aborto" ritengo che sia fuorviante perché pare che chi si esprime così abbia voglia di andare ad abortire ogni secondo. O che voglia invitare tutte le donne a farlo. L'aborto resta invece, comunque, una tragedia, soprattutto per la donna stessa, in primis.
Ma non mi pare questo il post adatto per parlare di questo. Sai che rispetto la tua scelta, però non puoi spingere sempre ad affrontare l'argomento aborto pure in un articolo in cui si parla di un'iniziativa volta a sensibilizzare sullo sfruttamento animale.
Gli embrioni mica vengono sfruttati. Mica vengono venduti nei negozi come cibo e mangiati, no? Dunque si tratta di un tema diverso, connesso alla difesa della vita, ma più ampio e complesso.
Se avrò voglia di discuterne sul mio blog ci scriverò un articolo a parte. Però ti prego, te lo chiedo con gentilezza (sai che mi sei simpatica e non ho intenzione di polemizzare con te), per favore, restiamo sull'argomento di ogni singolo post.
Grazie. :-)
P.S.: comunque, non è che mi dai fastidio se ne parli, intendiamoci, è un argomento come un altro, anche se spinoso e di certo non intendo censurare il tuo desiderio di dire la tua, di esprimerti in proposito. Chiedo solo di farlo magari sotto ad un articolo più attinente.
Magari apri un dibattito apposito sul tuo blog, nei tempi a me concessi dirò la mia. Se me la sentirò. Ecco, non volevo darti l'impressione di non farti esprimere.
Quella che piace a me che ti dicevo è la biondina alla sua destra! :-D
:-D
La conosco di vista, ma non ci ho mai interloquito.
Ti dirò Claudio, non l'avevo nemmeno visto... per farti capire.
A me se non sono senza capelli e con un chilometro di barba non piacciono... (ovviamente scherzo)
Penso che nemmeno se fosse stato Johnny Depp lo avrei minimamente cagato, sarei stata troppo sconvolta dalla crudeltà umana.
Considera che comunque gli attivisti sono stati un po' di tempo fermi nella loro postazione prima che gli venissero consegnati gli animali in braccio, quindi diciamo che c'è stato il tempo di guardarsi attorno. :-D
Poi sai, si può reagire in tanti modi di fronte alla morte e alla crudeltà, persino cercando di spostare l'attenzione su un'immagine piacevole. Credo sia una forma di difesa.
Grandissima iniziativa! se non avessi letto il tuo blog però non avrei avuto modo di conoscerla.
Bisogna lavorare ancora tanto sulla comunicazione: la gente "vuole" continuare a ignorare le cose per mettersi in pace la coscienza.
Ciao Sara, sono i commenti come i tuoi che apprezzo maggiormente, ossia quando mi si dice che grazie al mio blog si viene a conoscenza di qualcosa. ;-)
Sì, l'informazione è essenziale, altrimenti non si è nemmeno liberi di compiere delle scelte come invece si crede.
Buon fine settimana. :-)
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