domenica 27 maggio 2012

Cosmopolis di David Cronenberg

L'aspettavo da mesi e le mie aspettative, peraltro altissime, non solo non sono state deluse, ma ampiamente ripagate. 
Per me: un capolavoro!!!
Se volete leggere la mia recensione, la trovate qui. ;-)

13 commenti:

Dinamo Seligneri ha detto...

mi fido Biancaneve, sulla parola... ma con i prezzi che hanno oggi i cinema, una rivista seria, online o di carta, dovrebbe proporre il "soddisfatti o rimborsati" altrimenti, se pagano gli altri, è troppo facile recensire... :)))
quindi ti avviso che se vado al cinema ispirato dalle tue parole e mi proiettano una porcheria, prendo il frecciarossa, vengo a roma e ti richiedo gli otto euro e rotti di biglietto :D
come vedi, sono un economista.

ciao,
tranquilla non vado al cinema,
piratizzo da internet quando posso. il fatto è che cinefilo come sono, non posso andare al cinema due volte al giorno, l'assegno di mantenimento che mi versano le mie tre ex mogli non me lo permetterebbero (scherzo, sulle ex mogli: sono 4... ma non me lo posso permettere uguale).
preferisco da qualche tempo chiudermi in quelle salette stile sovietico che danno film di sei sette mesi dopo rispetto ai cinema maggioritari della città, senza corpo ferire. sono solitamente le vecchie corti di parrocchia, i vecchi cinematografi delle chiese... c'è gente molto interessante che bazzica quei posterelli.
a roma mi ricordo che quando ci vivevo ce n'erano parecchi. uno tipo vicinissimo a piazza bologna.

cmq, a parte gli scherzi, bella recensione. vedrò il film. spero di rimanere soLdisfatto...

ciao

Rita ha detto...

Caro Dinamo,
hai ragione a dire che oggi i cinema costano troppo, comunque io nelle recensioni sono sempre onesta, se dico che un film merita vuol dire che merita effettivamente, gusti personali a prescindere ovviamente.
Per dirne una, in sala a vedere Cosmopolis diverse persone sono uscite dopo i primi venti minuti perché non si tratta certo di un film "commerciale", in questo caso la colpa non è di chi garantisce, ma della particolarità del film che richiede una certa propensione e capacità di apprezzare un determinato stile e tematiche.
Anche io amo andare in certi cinema fuori mano dove fanno spesso rassegne interessanti e Roma effettivamente offre moltissimo in questo senso; pensa che al Palazzo delle Esposizioni fanno spesso rassegne gratuite su determinati temi, l'ultima era su cinema e psicanalisi. Oppure ci sono i cinema dove paghi quattro euro, le arene estive... insomma, ci si può togliere un sacco di sfizi anche senza spendere un patrimonio. Persino alcune biblioteche di quartiere affittano film.

Magari nell'attesa di vedere il film potresti leggerti il romanzo di Don DeLillo, che merita anch'esso.
Un saluto. ;-)

Emmeggì ha detto...

Ciao carissima
ecco, per continuare quanto si diceva da me e prendendo spunto da quello che scrivi tu, io credo che i simboli dicano molto della realtà, la svelino e la colgano più di quanto non possa fare una narrazione letteraria in senso stretto, di prosa.
Eric, secondo me, la sperimenta eccome la realtà, perchè il vedere attraverso gli schermi, nonostante lui sia blindato e isolato (bellissima la descrizione del lavoro necessario all'isolamento acustico, eh!) è già un partecipare a questo mondo qui, perlomeno ad un livello superficiale ma maledettamente potente (finanziario, direi). E non solo, da me dicevo che Eric, la sua volontà, la sua presenza, ci finisce dentro a questi scenari (le conseguenze dei suoi atti sono connesse a quel che succede, in tempo reale, nella limo ma anche nel mondo). Parlavo di violenza, invasione, di potere distruttivo del fallo, in perfetto abbinamento con l'analità della -spettacolare!- visita prostatica.
Infine, non ho trovato differente l'ultimo incontro, anzi, l'ho trovato metafora del doppio (è pur sempre Cronenberg ;-), uno specchio ancora più evanescente, surreale, del nulla interiore di Eric. Lo dice chiaramente la risposta di Benno "Mai, è vero" alla domanda di Eric: "Quando mai hai pensato agli altri in vita tua?".
Tu che ne dici?
Insomma, quanto c'è in questo testo e in questa rappresentazione cinematografica! Hai ragione su Cannes, diciamo che è un punto in più per l'antipatia che ho verso il Moretti di Habemus Papam, ecco!

Rita ha detto...

Ciao Mauro,
quando scrivo che il simbolo non racconta la realtà, intendo semplicemente dire che non la descrive, bensì la evoca tramite accostamenti irrazionali, anche inconsci, onirici. Basti pensare al simbolismo in poesia, appunto. E ovviamente io parlo del simbolismo nell'arte. Che poi è ciò che esattamente si dice anche nel film a proposito dei dipinti di Rothko, ossia che l'arte ha perso la sua capacità narrativa ed una realtà che non riesce più ad essere narrata, immersa in una simultaneità assordante, è una realtà quanto mai sfuggente, aleatoria, evanescente. Il racconto da sempre dà senso ed aggiunge significato al mondo, un'arte, una tecnologia che non è più capace di descrivere, ma solo di evocare, restituisce un senso non più convenzionale, ma arbitrario. Infatti il simbolo è arbitrario.
In particolare, la virtualità delle grandi masse di denaro spostate dalla grossa finanza (il capitale) è un denaro solo simbolico.
Cronenberg descrive benissimo questa nuova realtà smaterializzata, priva di senso che non sia fine a sé stesso.
Esattamente quel che intendo per alienazione capitalistica (e mentale). La verbosità infatti è sintomo tipico dell'alienazione, così come della schizofrenia.
Eric è un uomo che sta andando sempre di più verso la deriva mentale (che, secondo me, simboleggia la deriva capitalistica). Altro sintomo tipico di questa deriva è il non avere cura della propria persona (glielo dice il barbiere: "non conosco nessuno che abbia così poca cura di sé come te").
Tutto in Eric è scisso: il doppio ascensore, la realtà simbolica del suo lavoro che pertiene ad un mondo simbolico (perché il mondo della grossa finanza non è quello reale) che stride con la fisicità ed sessualizzazione dei suoi incontri, il taglio di capelli eseguito solo da un lato ecc.ecc.
Solo nell'ultimo incontro, quello con Benno, lui comunica davvero (e infatti gli dice: "tu mi costringi a pensare").
A me sembra che Eric con Benno sia arrivato al red rationem, ormai privato di ogni schermo ed orpello protettivo (in senso sia metaforico che letterale: è quasi spogliato, senza limousine, tutto spettinato), l'uomo nudo che ha perso tutto, volutamente. Gli rimane solo di morire.

Masque ha detto...

Un nuovo film di Cronenberg? ...su che pianeta ho vissuto, fin'ora, per non averne saputo nulla? O_O

Emmeggì ha detto...

Caspita, parlare di questo film con te porta lontano! :-) Non sono in grado di seguirti, però, in un discorso credo si possa definire semiologico...Credo di poter condividere quello che dici, però sento di "fermarmi" al Simbolo che è sì arbitrario e smaterializzante, e in questo comunica.

Rita ha detto...

Buongiorno Masque,
eh sì, a volte capita di "perdersi qualcosa"; lo dicono anche ad un certo punto nel film, pensa un po' (esattamente lo dice Juliette Binoche). ;-)
Corri a vederlo, sono certa che anche a te piacerà.

Rita ha detto...

Buongiorno anche a te Emmeggì,
Diciamo pure che io Cosmpolis l'ho visto due volte e quindi probabilmente ho avuto modo di soffermarmi meglio su alcuni passaggi e dettagli. :-)
In particolare i dialoghi, che molti hanno trovato quasi privi di senso perché sono stati sopraffatti dalla verbosità, per me aggiungono moltissimo, corredano ciò che avviene sul campo visivo. Fanno da didascalia all'immagine, pur nel paradosso dell'eccesso di verbo.
Buona giornata. :-)

Emmeggì ha detto...

E' vero, la seconda visione dà molto più modo di analizzare e criticare! Hai fatto benissimo: vedere due volte film come Cosmopolis è quasi obbligatorio :-)

Unknown ha detto...

non l'ho ancora visto! lui è un mio favorito...ma ti confesso che a me gli ultimi film (il filone che passa dalla "mutazione" fisica a quella "psicologica") non dispiace affatto. So però di essere in minoranza :)

Spero di vederlo prima che esca dalle sale altrimenti lo scar...lo compro :)

M

Rita ha detto...

Buongiorno Marco,
mi fa piacere che tu apprezzi anche l'ultimo Cronenberg. In effetti siamo in minoranza, ma per come la vedo io Cronenberg si è solo evoluto, non ha tradito le proprie origini, anche perché l'interesse per la mutazione psicologica è stata sempre comunque presente in TUTTA la sua filmografia. Mente e corpo in C. non sono affatto disgiunti. Basti pensare a Scanners, Il Pasto Nudo, La Zona Morta, Inseparabili (capolavoro assoluto!), Spider... vabbè... dai, se mi metto a parlare di C. non la finisco più. ;-)

Cosmopolis vai a vederlo in sala, è un film da grande schermo. E magari, se hai tempo, leggi anche il romanzo di DeLillo perché è molto interessante vedere come lui ha trattato.
Poi quando lo avrai visto fammi sapere, ci tengo al tuo parere. :-)

marco dalissimo ha detto...

Cara Rita, devo usare il tuo bellissimo DolceDomani per inviarti il mio più caloroso Ciao ( con Andrea è più facile su FB )Sono stato molto " distante" e mi risveglio finalmente dopo mesi decisamente poco attivi.
Spero a presto veramente e ti abbraccio calorosamente
Marco :-))

Rita ha detto...

Ciao Marco, carissimo, sono felice di sentirti. :-)
Anche per noi sono stati mesi un po' sonnacchiosi (si vede che a forza di stare con i gatti) :-D Comunque vediamoci quanto prima, dai.
Un abbraccio grandissimo a te.