Nessuno, direste voi. E invece no.
Riporto (letteralmente tramite copia-incolla) la notizia dal sito dell'europarlamentare Andrea Zanoni, uno dei pochi politici del nostro paese ad avere veramente a cuore il destino dei nostri fratelli animali, lodevole per aver messo in atto numerose iniziative in loro favore (tra cui il recente impegno per cercare di fermare la strage dei randagi in Ucraina).
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Sarà una macelleria a cielo aperto. Una vera e propria mattanza
legalizzata all’interno di una foresta demaniale, dove da sempre è
vietata la caccia. Non ci sono altre parole per descrivere il piano di
abbattimento dei cervi nel Cansiglio approvato da Veneto Agricoltura, le
Province di Treviso e Belluno, le Regioni Veneto e Friuli Venezia
Giulia, il Corpo Forestale e l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie.
Una strage legalizzata che vedrà versato il sangue di innocenti creature
solo per compiacere il divertimento dei cacciatori della zona e gli
interessi dei ristoratori della zona, accomunati dalla stessa bieca e
spietata ingordigia.
Le doppiette non risparmieranno nemmeno le tante mamme cerve gravide che in questa stagione corrono felici con il proprio cucciolo nel grembo. Con un solo proiettile si faranno due vittime. Una scena che solo ad immaginarla fa male, e che purtroppo a breve si concretizzerà davanti ai nostri occhi. Paradosso dei paradossi, a macchiarsi le mani di sangue saranno proprio le Guardie venatorie e il Corpo Forestale dello Stato, ridotte a ciniche esecutrici di un omicidio di massa deciso dalle autorità locali compiacenti con cacciatori e ristoratori. Ancora una volta il profitto rischia di prevalere sulla vita di tanti poveri animali.
Ieri gli uccelli e i lupi, oggi i cervi. Con le scuse più ridicole, la caccia a tutti questi animali viene indetta sempre più spesso da amministrazioni locali che non vedono l'ora di fare un regalo agli amici cacciatori, ristoratori o impagliatori. D'altronde questi votano, gli animali no. Oggi Veneto Agricoltura dice che i cervi in Cansiglio sono in soprannumero. Bene, che forniscano dati precisi sul numero dei cervi di modo che, qualora la sovrappopolazione fosse davvero verificata, si possa avere il tempo di provvedere al loro spostamento in altre zone e parchi protetti dove sono invece scarsamente presenti. In attesa di dati precisi, non si può che dubitare dell'affermazione di Veneto Agricoltura così generica e dettata chissà da quali interessi.
In Europa, invece, aree come il Cansiglio e la loro fauna sono protette da apposite normative come
la Direttiva UE Habitat 92/43/CEE, che definisce proprio il Cansiglio come un Sito di Importanza Comunitaria. Ed è proprio per questo che sto preparando un'interrogazione parlamentare alla Commissione europea per chiedere un intervento fermo in difesa dei cervi finiti del mirino dei cacciatori. Dispiace solamente che per difendere i cervi italiani, così come mi è successo negli ultimi mesi, siamo costretti a guardare a Bruxelles, ad appellarci alla legislazione europea come se in Italia fossimo incapaci di far rispettare le tutele più elementari. D'altronde i frequenti scandali sulla caccia in deroga in Veneto e Lombardia e i numerosi scempi ambientali che vengono commessi con il bene placido delle autorità italiane non testimoniano altro che questa incapacità, o, peggio ancora, la colpevole consapevolezza di chi è pronto a sacrificare ambiente e animali per altri interessi meno nobili.
Eccoci oggi allora a denunciare l'ennesima strage che si sta per compiere sotto ai nostri occhi in un'area protetta come il Cansiglio, una mattanza che sto cercando in tutti i modi di fermare. Ho recentemente scritto ai ministri Clini, Catania e al Capo del Corpo Forestale dello Stato per denunciare la strage della quale le autorità locali stanno per diventare complici consenzienti. Mi auguro che la loro risposta sia più veloce degli spari delle doppiette di chi non vede l'ora di abbattere i cervi del Cansiglio.
Le doppiette non risparmieranno nemmeno le tante mamme cerve gravide che in questa stagione corrono felici con il proprio cucciolo nel grembo. Con un solo proiettile si faranno due vittime. Una scena che solo ad immaginarla fa male, e che purtroppo a breve si concretizzerà davanti ai nostri occhi. Paradosso dei paradossi, a macchiarsi le mani di sangue saranno proprio le Guardie venatorie e il Corpo Forestale dello Stato, ridotte a ciniche esecutrici di un omicidio di massa deciso dalle autorità locali compiacenti con cacciatori e ristoratori. Ancora una volta il profitto rischia di prevalere sulla vita di tanti poveri animali.
Ieri gli uccelli e i lupi, oggi i cervi. Con le scuse più ridicole, la caccia a tutti questi animali viene indetta sempre più spesso da amministrazioni locali che non vedono l'ora di fare un regalo agli amici cacciatori, ristoratori o impagliatori. D'altronde questi votano, gli animali no. Oggi Veneto Agricoltura dice che i cervi in Cansiglio sono in soprannumero. Bene, che forniscano dati precisi sul numero dei cervi di modo che, qualora la sovrappopolazione fosse davvero verificata, si possa avere il tempo di provvedere al loro spostamento in altre zone e parchi protetti dove sono invece scarsamente presenti. In attesa di dati precisi, non si può che dubitare dell'affermazione di Veneto Agricoltura così generica e dettata chissà da quali interessi.
In Europa, invece, aree come il Cansiglio e la loro fauna sono protette da apposite normative come
la Direttiva UE Habitat 92/43/CEE, che definisce proprio il Cansiglio come un Sito di Importanza Comunitaria. Ed è proprio per questo che sto preparando un'interrogazione parlamentare alla Commissione europea per chiedere un intervento fermo in difesa dei cervi finiti del mirino dei cacciatori. Dispiace solamente che per difendere i cervi italiani, così come mi è successo negli ultimi mesi, siamo costretti a guardare a Bruxelles, ad appellarci alla legislazione europea come se in Italia fossimo incapaci di far rispettare le tutele più elementari. D'altronde i frequenti scandali sulla caccia in deroga in Veneto e Lombardia e i numerosi scempi ambientali che vengono commessi con il bene placido delle autorità italiane non testimoniano altro che questa incapacità, o, peggio ancora, la colpevole consapevolezza di chi è pronto a sacrificare ambiente e animali per altri interessi meno nobili.
Eccoci oggi allora a denunciare l'ennesima strage che si sta per compiere sotto ai nostri occhi in un'area protetta come il Cansiglio, una mattanza che sto cercando in tutti i modi di fermare. Ho recentemente scritto ai ministri Clini, Catania e al Capo del Corpo Forestale dello Stato per denunciare la strage della quale le autorità locali stanno per diventare complici consenzienti. Mi auguro che la loro risposta sia più veloce degli spari delle doppiette di chi non vede l'ora di abbattere i cervi del Cansiglio.
(Andrea Zanoni)
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L'Onorevole (è il caso di dire, davvero onorevole) Andrea Zanoni ha già inviato quindi diverse lettere ai vari responsabili per chiedere di fermare questa strage (trovate tutte le informazioni qui), ma anche noi singoli cittadini possiamo fare la nostra parte, ad esempio inviando una semplice lettera già predisposta (quindi, bando alle ciance, nessuna scusa che non avete tempo o che non sapete cosa scrivere ecc., il tutto vi porterà via tre secondi al massimo) che potete trovare sul sito dell' OIPA.
Immagino che molti di voi saranno persone sfiduciate che hanno scarsa o zero fiducia nel successo di iniziative quali petizioni, presidi, manifestazioni ecc.; ci sono però casi e casi. Se è vero, ad esempio, che nessuna petizione potrebbe mai fermare la tragedia dello sfruttamento animale, almeno fino a quando non sarà accompagnata da un'azione politica globale ferma e decisa, è anche vero però che nel caso di provvedimenti locali quali quelli presi dalle singole regioni (è il caso di questa mattanza dei cervi autorizzata dalle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia) o province (in questo caso Treviso e Belluno) invece si può fare molto, sollecitando i diretti interessati a fare retromarcia.
Insomma, questa lettera inviatela e cercate di diffondere il più possibile questa iniziativa.
Grazie!
E buon fine settimana. :-)
P.S.: ringrazio Maura, curatrice del blog Il Gatto Parlante, per il suo impegno nell'essere sempre in prima linea a diffondere iniziative, come questa, volte a tutelare i nostri amici animali.
15 commenti:
Omioddio... omioddio... no cazzo no!
Ma se andassi in mezzo alla foresta urlando come una forsennata? Oltre che venire arrestata riuscirei a salverli? Se andassimo in più persone si fermerebbero per il pericolo di ammazzare pure noi?
E' possibile fare qualcosa?
Quando succederà? No cazzo non voglio porca miseria!
Guarda, non so se anche le mobilitazioni di gruppo possano servire. Certamente se ci fosse un'occupazione piena, dubito che i cacciatori potrebbero sparare... anche se... non si sa mai... spesso infatti sparano pure nelle proprietà private nei pressi di abitazioni con bambini, il che è abbastanza significativo di quale pelo sullo stomaco abbiano. Gente profondamente incivile.
Comunque, per avere tutte le informazioni in merito (questa strage pare che sia stata autorizzata a partire da dopo Pasqua, quindi in teoria potrebbe essere già in atto), ti consiglio di andare sul sito di Zanoni e di cliccare sull'etichetta "cansiglio" o "cervi": troverai vari articoli, comprensivi di quello che materialmente sta facendo lui.
Ho messo il link anche nel post, quando scrivo, tra parentesi "trovate tutte le informazioni qui".
Intanto manda la lettera.
Un abbraccio.
Non c'è veramente limite alla crudeltà umana! Come se non bastassero le efferatezze che uomini infliggono ad altri uomini, ora ci si sfoga pure su animali indifesi.
Non sbaglio, quando affermo che questa società da tempo ha cominciato a farmi schifo!
Buona giornata
@ Massimo
Guarda, giusto in questi giorni sto leggendo un saggio molto interessante (ne parlerò in seguito, a lettura ultimata) di Marco Maurizi (filosofo) che si intitola "Al di là della Natura - gli animali, il capitale, la libertà" in cui viene mostrato l'inscindibile legame che esiste tra sfruttamento degli esseri umani e sfruttamento degli animali, almeno a partire dalla fine del neolitico: è questo infatti, indicativamente, il momento in cui l'essere umano ha iniziato, da raccoglitore a cacciatore che era, a "piegare" ed ottimizzare le risorse della natura (con la coltivazione e l'allevamento, per quanto rudimentali fossero); da questo momento in poi è stato possibile ottenere un surplus che ha permesso, in sostanza, le fondamenta della divisione in classi (molti che lavorano per pochi). In sostanza, si legge nel saggio, tutta la storia della cultura umana è la storia di questa sopraffazione di molti ad opera di pochi. Tra i più sopraffatti di tutti, per motivi essenzialmente economici, ci sono ovviamente gli animali.
Quindi, che l'uomo sfrutti altri uomini e gli animali, avviene almeno da un certo periodo storico.
Non è che l'uomo fa questo perché è biologicamente "cattivo" (altrimenti dovremmo pensare che sia giusta la visione dicotomica americana per cui esistono uomini "buoni" ed altri "cattivi", il male ed il bene ecc., mentre esistono sempre e solo le necessità economiche), ma perché è insito nel meccanismo sociale stesso. Si sfrutta per ottenere vantaggi economici.
Le società però possono anche cambiare, non lo si deve intendere come una condanna definitiva. Nell'immediato è vero putroppo che oltre l'azione individuale (in sostanza, ognuno bada a non essere sfruttato più di tanto dal sistema) non c'è tanto da fare. Ci vorrebbe una vera rivoluzione. Ma a tanti (a chi di questa società ne trae privilegi) le cose stanno bene così. A Monti, ad esempio, stanno bene così. Immagino.
Ai ristoratori del Veneto (per tornare in tema) immagino che faccia comodo avere carne fresca di cervo da servire ai potenziali clienti.
Brutto periodo per me, veneta e poco distante dal luogo eletto a nuovo massacro di esseri senzienti indifesi...
Tanto per non farci mancare nulla, ti lascio un copia-incolla di un articolo pubblicato ieri sul Gazzettino on-line:
BELLUNO - Ieri gli animalisti hanno lanciato il problema dell'uccisione dei cervi sul Cansiglio, oggi l'associazione Liberi Agricoltori del Veneto (Anpa) risponde presentando un convegno, sabato prossimo al centro sociale di Tambre (Belluno), sul tema della gestione degli ungulati corredata da un pranzo finale a base proprio di cervo. «E chi non è d'accordo - dicono - vada pure a mangiare a casa degli animalisti verduristi».
Ti sembra un ragionare da persone che hanno facoltà di intendere e volere?
E io sarei in qualche modo "rappresentata" da queste persone, che prendono decisioni senza chiedere a nessuno, sulla base di dati demografici deviati e falsati, ad uso e consumo di quanti poi andranno a guadagnare sulla pelle di questi poveri esseri viventi?!
Provo a contattare Andrea Zanoni tramite Twitter oppure con una email.
Credo sia veramente una persona seria, visto che ha risposto alla lettera che ho spedito giorni fa.
Grazie Biancaneve, al prossimo aggiornamento.
Maura, senza parole per quest'articolo pubblicato sul Gazzettino...
Animalisti verduristi... sempre i soliti luoghi comuni per ridicolizzarci.
Guarda, se abitassi da quelle parti ci andrei a quel convegno e glielo farei vederei io il pranzo a base di cervo... maledetti!!!
Ma quanti saranno ancora i cacciatori in Italia? Ma ti pare possibile che le decisioni politiche debbano essere influenzate da un branco di incivili?
Certo che non è un ragionare da persone da persone che hanno facoltà di intendere e di volere, a meno che per "intendere e volere" non ci si riferisca all'odore del denaro fiutato grazie alla lobby della caccia.
Grazie a te. Sì, anche a me Zanoni fa una buona impressione. Mi sembra una persona davvero sincera e motivata.
Una decisione drammatica come questa dovrebbe essere accompagnata da una relazione a disposizione del cittadino, tutto sotto la luce del sole.
Un minimo di riunioni pubbliche, con esposizione di alternative diverse.
Non c'è mai un'unica soluzione ad un "problema" e visto che lo stato siamo noi, abbiamo anche dei diritti, non solo doveri.
Io non mi fido per niente di questi elementi, che invece di discutere in pubblico con me si vanno a rinchiudere in un ristorante ad ingozzarsi cinicamente proprio delle vittime...
Anch'io devo essere messa nella condizione di poter dire la mia!
Gli va bene che siamo pacifici e disorganizzati (e ancora troppo pochi), altrimenti questa sarebbe roba da guerriglia armata.
Ma se beccano me a sparare a un cacciatore mi faccio 20 anni.
@ Maura
La soluzione c'è: se davvero (cosa tutta da verificare!) i cervi in quella zona sono in sovrannumero, basterebbe spostarli altrove, in altri parchi o territori protetti.
Lo Stato siamo noi? Mi piacerebbe crederlo. Purtroppo non è così. Lo Stato sono sempre gli interessi economici.
@ De Spin
Questa gente andrebbe messa nelle condizioni di non nuocere. Le armi dovrebbero essere vietate, la caccia abolita. Ed hai detto bene: noi siamo pacifici e rifiutiamo la violenza.
Metto anche qui il link a questo bel video:
http://www.youtube.com/watch?v=jiASnAuIQNQ&feature=player_embedded#!
Non ci sono limiti all'idiozia, dico io...ma come si fa?!
Va beh, cerchiamo di fare il possibile nelle nostre possibilità.
Se ci impegniamo un pochino tutti, forse qualcosa si riesce a fare!
@ Dany
Io non so come si faccia a sparare ad animali indifesi.
La cosa triste è che tutti i bambini proverebbero orrore al solo pensiero, eppure i loro padri cacciatori li convincono che non è "da uomini" provare certi sentimenti e così diventano cacciatori a loro volta. In genere la bieca abitudine della caccia viene tramandata di padre in figlio.
Spero solo che invece le nuove generazioni pian piano si ribellino a seguire le orme di questi genitori. Insegnare ad un figlio ad uccidere credo che sia la cosa peggiore che un padre possa fare. E nemmeno se ne rendono conto.
Ciao Dany, un abbraccio.
Ma se mandassi una lettera con scritto che ho piazzato 100 mine a caso sul territorio di caccia? Si fermerebbero?
Volpina, è un reato:
http://www.overlex.com/leggiarticolo.asp?id=1678
Comunque aspettiamo di vedere cosa risponderanno alle tante lettere di protesta inviate.
Non per qualcosa ma onestamente del reato me ne sbatto le palline. Voglio un modo per poterli salvare.
Piuttosto prendo una settimana di permessi e vado a correre in mezzo ai boschi urlando. Eccheccazzo.
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