giovedì 23 febbraio 2012

E dopo averne a lungo discusso...

Vi piace questo spettacolo

Se vi è piaciuto potrete trovarne altri in rete, sempre sul sito "La Vera bestia", ma anche su youtube.

Non c'è giustificazione che tenga! Un massacro, per quanto lo si possa "intellettualizzare", sempre un massacro rimane! 

Io sto dalla parte del toro. Sempre!!!
(guardate i suoi occhi, se ne avete il coraggio!

Qualcuno sostiene che sia inutile mettere questi video, ché tanto chi già sa, non ha bisogno di sapere altro e chi non sa, vorrà continuare a non sapere; io sostengo invece che questi fatti vanno sempre ricordati e posti all'attenzione della gente affinché non ci si dimentichi mai, nemmeno per un secondo, che in tutto il mondo miliardi di animali ogni giorno vengono massacrati; che sia per il "divertimento", per "arte", per tradizione, per l'alimentazione, per l'abbigliamento, per la "scienza", poco importa. Queste sono soltanto scuse. 
La verità è una sola, in questo caso: che gli animali soffrono e che vengono uccisi.
Poi possiamo stare a filosofeggiarci sopra finché vorrete, a trovare le più assurde motivazioni, ma la verità nuda e cruda rimane sempre e solo una. 
Allora, come ho anche scritto in un recente commento, apprezzo mille volte di più l'onestà intellettuale di chi ammette che della sofferenza degli animali non gli importa nulla; preferisco questa risposta - per quanto non la possa condividere - a tutte le altre che tentano invano di trovare qualche giustificazione e motivazione valida, spesso ammantandola di sofismi davvero ridicoli. 
E, lo scrivo una volta ancora, a chi dice "ognuno deve essere libero di fare la propria scelta", rispondo che in gioco non c'è nessuna scelta personale per il semplice fatto che, come ha scritto il mio amico di blog Claudio nel suo ultimo post - post che vi invito a leggere perché, con parole chiare e semplici, dice praticamente tutto quello che c'è da dire sulla questione - in gioco entra un terzo elemento, che è il toro, o il maiale, o il pescetto ecc. ecc..
Allora, a coloro che si riempiono la bocca di tante belle parole come: democrazia a tavola, scelta, libertà personale ecc., io dico: se tu per primo parli di democrazia e libertà a tavola, allora quella stessa libertà la devi concedere anche agli altri esseri viventi, altrimenti sei un dittatore sanguinario, uno che decreta la libertà per sé, ma la morte per gli altri.

Inoltre (scusate, questo post lo sto scrivendo a puntate, mi viene sempre in mente qualcos'altro da aggiungere), come mi ha appena scritto anche il mio amico Luca, può essere che semplicemente per lo spettatore che va a vedere la corrida, o per il torero (così come per il macellaio o per chi mangia gli animali), semplicemente, l'empatia non scatti per una serie di motivi, tra cui che il toro venga (così come il maiale ecc., scrivo toro perché in questi giorni si è discusso a lungo della corrida) percepito già come corpo morto, come puro ammasso materiale  di organi e nervi, ma senza tutte quelle caratteristiche cognitive e psicologiche - che pure invece gli appartengono - che solitamente vengono attribuite agli esseri umani.
Allora mi sono ricordata di aver letto una volta che i serial killer psicopatici, quando hanno di fronte una vittima, non la percepiscono più come un essere umano, ma semplicemente come l'oggetto della propria ossessione, come un qualcosa di astratto. E che sarebbe bene, per la sfortunata vittima, ricondurre lo psicopatico di turno alla "ragione", ossia tentare di fargli arrivare il messaggio che ella stessa vittima ha un nome, un'identità, emozioni, percezioni, sentimenti ecc.. 
Cosa voglio significare con questo esempio? Sia chiaro, e lo scrivo a caratteri cubitali, NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE DIRE CHE CHI VA A GUARDARE LA CORRIDA E SI DIVERTE, O IL TORERO, O CHI MANGIA ANIMALI SIA UNO PSICOPATICO. NO! NON INTENDO QUESTO!
Ho solo voluto fare un'analogia tra la maniera in cui il serial killer psicopatico percepisce la sua vittima e quella in cui chi mangia, uccide animali (o lascia che siano altri a farlo per lui), percepisce gli stessi. 
Forse la compassione (nel senso semantico del termine), la pietà, l'empatia, chiamatela come volete, non scatta perché in quel momento l'animale viene percepito come pura materia, puro oggetto di un "desiderio", e non come un essere dotato di tutta quella complessità di attributi e caratteristiche anche psicologiche, psichiche, emotive quale invece è.
Però, dio santo, più che dire alla gente che gli animali invece soffrono, sentono, percepiscono, desiderano, esprimono la precisa volontà di voler continuare a vivere, cos'altro si può dire? Ditemelo voi.

21 commenti:

Maura ha detto...

E' di questi giorni un'altra pessima uscita del ministro Giovannardi che imputa agli animalisti e vegetariani la crisi in cui rischia di cadere il settore zootecnico per una martellante campagna animalista.
Cito le sue testuali dementi parole:"Di qui l’aggressione agli allevamenti, la presentazione di un ddl al Senato per proibire in Italia l’allevamento di animali da pelliccia e altre iniziative".
Scusa, ma quanto forti siamo, anche se "soli" 7 milioni, da spaventare questo elemento?!
E secondo lui siamo noi a mandar in malora il made in Italy?
Ma per favore!
Quindi, cara Biancaneve, fino a quando esisteranno persone come queste, che pubblicamente si permettono di dire tali idiozie, mi preoccupa una cifra...
Sono felice comunque che si senta minacciato!
E' proprio a un imbecille tale che chiederei di provare a sostenere lo sguardo di un'animale destinato al massacro, per soddisfare magari il suo palato sanguinario!

Rita ha detto...

L'affermazione di Giovanardi è totalmente idiota: sarebbe come se, combattendo il traffico illegale della droga - che pure fa girare bei soldini - ci si preoccupasse della grave crisi in cui rischia di cadere il settore.
Se un'attività non è etica, come non lo sono quelle legate allo sfruttamento degli animali, è giusto che fallisca.

Secondo Giovanardi allora si dovrebbe continuare pure a sostenere la vivisezione, poiché dietro c'è un business enorme.

Ma andasse al diavolo!

Giorgio Cara ha detto...

Per fortuna non è più ministro...

Tuttavia leggo (dal sito Greenstyle.it) che: "L’occasione per l’ennesima boutade è stato un convegno alla Camera dei Deputati dal nome quantomeno singolare: “Viene prima l’uovo o la gallina?”. L’intervento, che ha visto il plauso del mondo religioso con l’esponente Monsignor Mauro Cozzoli e del mondo industriale con Federalimentare e Assocarni, si è incentrato sulla necessità di rinverdire il settore di pelli, pellicce e altri prodotti animali per affrontare la crisi economica."
Mannaggia...

Erika ha detto...

Ma forse ad alcuni che guardano simili spettacoli piace vedere soffrire l' animale, sarà per scacciare la noia? per sentirsi vivi? per sentirsi forti??? Per dimenticare le frustrazioni? Io amo l' astrologia e certe volte mi chiedo: ma almeno quelli del segno del toro eviteranno di mangiare la carne di mucca ( cioè la femmina del toro) ?
Io ho un rispetto enorme per la mucca, infatti è stato il primo animale di cui ho rifiutato di mangiare la carne, non mangio carne di mucca ormai da quasi un anno, be all' inizio anche per la vicenda Bse.

Rita ha detto...

@ giorgio

Io l'avevo detto sin da subito che dietro tutta la pubblicità che quest'anno si è vista sulle varie riviste di moda, gossip e simili c'è stato un preciso intento dettato di rivendire i guadagni dal settore pelli, pellicce ecc..

Bisogna essere sempre più uniti e forti per contrastare lo sfruttamento degli animali, fino a che non verrà del tutto abolito.

Macellai, pellicciai e simili: trovatevi un altro lavoro!!!

Rita ha detto...

@ Vegetarian Trav

Lo fanno per sentirsi vivi, per sentirsi forti, perché sono incapaci di provare empatia e chissà per quali altri ragioni ancora.
In realtà sono solo vigliacchi.

Erika ha detto...

Biancaneve sai.... quando ti dicono: mangio la carne perchè è buona, tu che rispondi?

Rita ha detto...

Che me ne frego se è buona, non si può uccidere un animale solo perché è buono di sapore.
C'è tanto altro cibo buono al mondo che può essere mangiato senza provocare sofferenza.

Rita ha detto...

Che poi buona... mah, nemmeno è vero in fondo, in genere la carne viene consumata cotta e molto condita (conosco persone che mangiano bistecche ed hamburger, ma solo se ben cotti perché la vista del sangue gli repelle; ma, dico io, se ti repelle la vista del sangue, ma mangia un'altra cosa, no!) perché cruda piace a pochissimi.
I salumi specialmente sono pieni di aromi, sale ed altri ingredienti che gli danno quel sapore caratteristico che piace tanto. Crudi farebbero schifo e nemmeno abbiamo i denti adatti a masticare carne fresca e cruda; mangiare carne è proprio una forzatura, un condizionamento culturale e sociale.

Erika ha detto...

Comunque io credo che alla fine la verità è che per alcuni è molto difficile rinunciare alla carne o forse pensano che chissà cosa succede se non la mangiano, forse dovremmo accompagnarli per mano, piano piano e gradualmente.

Volpina ha detto...

Avevo scritto un sacco di cose ma Blogger ha deciso che non gli piacevano.
Secondo me se come per gli assassini, chi mangia carne vede il corpo come una cosa già morta o astratto è "malato".
E in quanto malato merita di stare in quelle gabbie che noi amiamo definire "centri psichiatrici".

Non sopporto chi mi dice che degli animali non gliene importa nulla. Se mi dici una cosa del genere vuol dire che non sei un essere in grado di provare sentimenti e che non meriti di stare su questa terra perchè non riesci a capire il significato della parola vita.
Evito il più possibile queste persone.
Perchè se sei cosciente del male che stai causando e non te ne importa, forse sarebbe bene che qualcuno ti uccida, magari te ne renderesti conto.
Sempre solo perchè viene fatto a loro e non a noi.Gli ignoranti e chi non ne vuole sapere dovrebbero invece informarsi.
Vuoi mangiare carne? Allora informati. GUARDA.
Devi essere consapevole di cosa la tua "scelta" comporta e di quale male causi; privare un essere della vita solo per cibarne inutilmente un altro.
Non mi piace chi dice "è una scelta" "ma l'animale è già morto quando lo mangio" perchè sono stupide scuse da ignorante!
Non basta dire questo, la scelta non è più scelta se si tratta di togliere la vita ad un altro.
Che scelta ha la mucca?
Se cerchi di giustificarti, per quanto mi possa dare fastidio, almeno ragiona, per l'amor del cielo, ragiona.
Anche se poi non me lo verrai a dire, ammetti a te stesso che mangiare carne è la negazione della vita di un altro essere, e la sua conseguente morte. E che non è giusto.
Se invece credi che non ti importi niente degli animali, spero bene che qualcuno ti uccida.

Rita ha detto...

@ Volpina

Mi spiace che Blogger non abbia salvato il tuo primo commento; io quando ne scrivo uno lungo, prima di inviare, provvedo anche sempre a salvarlo su word perché a volte succede che ci sia qualche errore tecnico.

Ovviamente chi mi dice: "so che gli animali soffrono, ma non me ne frega nulla" non ha la mia stima o la mia comprensione, dico però che apprezzo l'onestà intellettuale di dirlo, di ammetterlo.
Chi invece SA, ma si vuole giustificare (non per ragionare, ma solo per mentire a se stesso e a noi che gli stiamo ponendo il dilemma etico), secondo me è proprio uno stronzo, perché significa che comunque NON gli importa degli animali, ma anziché avere il coraggio di ammettere il suo menefreghismo cerca di accampare delle scuse, cerca comunque di farsi bello e di apparire come una persona diversa.
Quelli invece che davvero non sanno, hanno dubbi e fanno domande proprio per sana curiosità di approfondire, conoscere, documentarsi, quelli hanno tutta la mia stima e sarò sempre ben lieta di parlare con loro e fargli comprendere cosa significhi lo sfruttamento degli animali.

Insomma, fatte salve le dovute eccezioni, secondo me, generalizzando, ci sono diverse categorie di persone che mangiano carne: gli ignoranti puri (persone anche anziane, che si sono formate in una cultura diversa dalla nostra, in cui ancora non si parlava nemmeno della questione), che proprio non sanno, non si sono mai posti il problema; quelli che sanno a metà, magari sì, hanno visto qualche video, ma pensano che sia l'eccezione e non la norma, pensano che alla fine gli animali non soffrano più di tanto, anzi, diciamo che rimuovono la questione e non ci pensano affatto; quelli che sanno, ma poiché sono egoisti non intendono mettere in discussione il loro stile di vita allora trovano ogni giustificazione possibile pur di continuare a mangiare gli animali; quelli di cui proprio non gli importa nulla.
E poi ci sono anche quelli talmente ignoranti che davvero pensano che gli animali siano creature inferiori e che non soffrano, non provino sentimenti ecc.; ah, ci sono anche i cattolici che ovviamente sono convinti che Dio ha creato gli animali affinché noi ce ne servissimo e che, non avendo nemmeno un'anima - o, se ce l'hanno comunque non è immortale - è giusto mangiarli, anzi, facendolo, si rispetta ed onora il volere di Dio.

Cosa importantissima: a tutto ciò va aggiunta la pressione culturale e mediatica fatta dal business degli allevatori, quindi la gente è stordita ed ottenebrata dalle pubblicità in cui si mostra che mangiare carne è normale, che i bambini sono felici, che la mucca pure ride ed è contenta.
Viviamo in una società schizofrenica: da una parte si parla di amore, rispetto, democrazia ecc., dall'altra si incentiva la gente a massacrare gli animali.
Dobbiamo lottare per i diritti degli animali. Dobbiamo unirci sempre di più, perché noto che cominciamo davvero ad infastidire qualcuno, segno che i nostri discorsi stanno andando dritti alla mèta.

Rita ha detto...

@ Volpina

P.S.: vedo ora che il tuo precedente commento era andato a finire nella casella dello spam (a volte succede), che faccio lo sblocco? Ma vedo che più o meno avevi scritto le stesse cose.
Dimmi tu.

Erika ha detto...

Ragazzi ma la strada è lunga è impervia, il movimento gay è da decenni che lotta e i risultati arrivano ma lentamente.
È appena arrivata la notizia che il Senato dello stato del Maryland ha votato a favore dei matrimoni gay, quindi adesso appena il governatore firmerà la legge ( ha già detto che lo farà ) Il Maryland diventerà l' ottavo stato americano ad avere l' equal marriage.

Erika ha detto...

Non esistono solo le gabbie degli animali ma anche le gabbie che ci impediscono di essere noi stessi o noi stesse.

Rita ha detto...

Vero. E sono le gabbie più difficili da abbattere perché invisibili.

Volpina ha detto...

@Biancaneve: beh, vedi qual è il commento più bello... alla fine ho scritto le stesse cose, ma nel primo ero molto arrabbiata pensando ai carnivori ed ero mossa dal sentimento :D

@Vegetariantrav: le gabbie a volte ce le imponiamo noi senza nemmeno saperlo. Dovremmo vivere come vorremmo, senza farci condizionare.
Se si tratta di gabbie imposte dagli altri, è come per gli animali... dobbiamo lottare e fare il possibile.

Erika ha detto...

Volpina sai la pressione sociale è fortissima, se una persona ti dice che non vali nulla e te lo ripete tutti i giorni alla fine .... è come un lavaggio del cervello. Da come parli più mi sembra quasi che la colpa sia della vittima ?

Zac ha detto...

Sul primo commento:
ogni volta che giovanardi apre bocca esce merda, poi puo' anche piacere, se sei coprofago.

Detto cio', mi portarono a vedere la corrida che avevo 13 anni, in quel di Barcellona, ne rimasi talmente disgustato che da allora,ogni anno, spero che a Pamplona vi siano sempre un numero maggiore di vittime umane.
Io amo leggere, dipingo per una sorta di cura personale, e non t'immagini quanto Hemingway abbia letto, e quanto Picasso abbia visto, ma ogni volta che mi imbatto in questi due mostri sacri non posso esimermi dal ricordare che entrambi stravedevano per la tauromachia.
Lo so', e' un errore, dovrei limitarmi a cio' che hanno prodotto, ma proprio non ce la faccio.

Ciao
Zac

Rita ha detto...

Eh lo so Zac, purtroppo, come ormai ho scoperto da un po', ad un grande artista (scrittore, pittore, musicista ecc.) non sempre corrisponde un grande uomo.

Io amo molto leggere Philip Roth e lo ritengo davvero tra i più grandi scrittori viventi, eppure tempo addietro in un'intervista disse che da quando il medico gli aveva proibito di mangiare le cotolette di agnello la sua vita non era più la stessa (nel senso che era peggiorata); da allora, come uomo, ho smesso di stimarlo (almeno sotto quel profilo lì), però rimane sempre un grande scrittore.

Sì, in genere, quando ci si avvicina all'analisi e al giudizio di un testo (o di qualsiasi altra opera) bisognerebbe cercare di rimanere nel testo e nell'opera, senza tirare in ballo l'artista; nella storia della critica letteraria è esistito però anche il metodo della psicanalisi, che tende ad analizzare l'opera in quanto prodotto dell'uomo nevrotico, e quindi in quanto sintomo, per cui ogni segno è rintracciabile come significante della patologia.
La nipote di Napoleone Bonaparte, Marie, pare che avesse fatto tal studi molti approfonditi su Poe.
Oppure, secondo Freud, Il giocatore di Dostoevskij porta alla luce tendenze onanistiche represse.
Io quando "critico" un testo rimango nel testo.
Poi certo, ci sono casi davvero particolari: penso alla pittura di Van Gogh che è davvero espressione della sua particolare percezione del mondo. Lui non è che dipingeva i girasoli appassiti, lui li vedeva proprio in quel modo. In questo caso è interessante sapere qualcosa sull'autore.
Ops, persona lo sconfinamento dal tema principale, sono andata out of topic nel mio stesso post. :-D

Volpina ha detto...

Anche io faccio una fatica immensa a ri-stimare qualcuno dopo affermazioni simili. Però ho difficoltà anche per gli altri aspetti. Per me se un attore /scrittore/quelchevuoi è bravissimo, ma poi dice cose che non approvo, ma che ripugno, farò moltissima fatica a ristimarlo o a vederlo come "bravo" nel suo campo.