I primi due libri, ne parlo qui, sempre su MENTinFUGA.
I romanzi di Murakami non si possono definire, bisogna entrarci dentro ed abbandonarvisi senza remore.
Rassicuranti e disorientanti insieme, trascinano il lettore in luoghi tanto inquietanti quanto stranamente familiari.
1Q84, il suo ultimo mastodontico lavoro, può essere definito una "distopia dei sentimenti", ma è anche, come tutti i suoi lavori alla fine, un romanzo di formazione (intendendo tale percorso in un senso un po' più esteso rispetto all'accezione del genere cui si riferisce solitamente, fino a comprendere l'acquisizione di determinate consapevolezze tipiche anche dell'età adulta: in questo caso, il recupero della pienezza della propria identità profonda).
Nella recensione non rivelo nulla di particolare, anche perché lascia in sospeso il terzo libro, che ancora non ho letto (a dire il vero l'ho iniziato ieri sera, ho dovuto prendere però l'edizione americana perché quella italiana, edita da Einaudi, uscirà solo il prossimo ottobre). Quindi potete leggerla tranquillamente: una panoramica dei vari eventi che coinvolgono Tengo, Aomame e Fukaeri (i principali protagonisti) e un azzardo di chiave di lettura, di definizione allegorica.
Ne parlerò ancora.
14 commenti:
Ciao.
Blog notevolissimo.
Credo di aver letto quasi tutti i libri che preferisci, e forse anche quelli che non hai citato.
Arrivo dalle pagine bestiali del compagno Sciuscia', e ho deciso di leggere quaste righe dopo il commento sulla E' con l'accento.
E' giusto sostenere che una cosa la si fa' se si e' capaci, ma concedimi di sostenere che si puo' sempre imparare.
Passero' piu' spesso.
Zac
Ma certo Zac che si può sempre imparare ;-)
La mia era più che altro una battuta sulla consapevolezza dei propri limiti: accettarli è anch'esso un modo per imparare qualcosa.
E forse, era una battuta e basta ;-)
Comunque ti do il benvenuto a braccia aperte sul mio blog.
Mi fa piacere trovare un altro lettore appassionato (non intendo appassionato del mio blog, ma di libri, eh! LOL)
Torna quando vuoi :-)
Grazie per il tuo commento! ti ho risposto!
Bella recensione :)
Vediamo se ora davvero trovo il coraggio di comprare il tutto in inglese.
:-) Grazie!
Massì, sicuramente lo leggi bene. Io ho la versione americana che comprende tutti e tre i volumi.
Non riesco nel mio intento originario, cioè un bel "commentone", mi limito a qualche considerazione personale e ad alcune osservazioni sulla tua recensione.
Quando ho chiuso il volume, mi son detto che avevo finito UN altro bel viaggio alla Murakami, ma non IL viaggio (almeno per ora). Forse sono io che sono cambiato dai tempi dell'Uccello Giraviti, o forse è Murakami che non è cambiato...Mi spiego?
Però, personaggi molto belli, al solito ambientazioni e descrizioni minuziose e sottili, gradevolissime.
In effetti, il gusto del quotidiano che trasuda dalla narrazione (e dalla persona, penso di poter dire) di Murakami vale, da solo, la lettura. Credo che HM metta armoniosamente in contrapposizione esistenziale e filosofica il pieno controllo esercitato con pienezza e devozione dai suoi personaggi nei confronti del quotidiano (la preparazione del cibo, la pulizia, i piccoli oggetti e scelte, ecc ecc) con una realtà globale - che comprende anche l'Invisibile - molto più complessa, difficile, decisamente sfuggente, spaventosa e intrigante al tempo stesso.
Nello specifico di 1Q84 ritrovo tutto quello che hai scritto, a cui integrerei sicuramente un approccio all'erotismo più fisico, carnale, "libidinoso" (credo questa sia l'unica "sorpresa" dello stile di HM in questo romanzo) rispetto al passato. Tema peraltro collegato in modo molto forte alla storia, dove Fukaeri e Tengo sono come Sostanza e Forma, contenuto e contenitore, seme e baccello (e sul baccello non possono non balenare gloriosi precedenti cinematografici, non trovi?)
E' tutto, ciao cara!
Ciao Emmeggì,
aspettavo il tuo commento. :-)
Dici bene, 1Q84 è un bel viaggio, ma non IL viaggio al pari de L'uccello che girava le viti del mondo; almeno per quanto riguarda questi primi due volumi.
Come sai sto leggendo il terzo ed ultimo in inglese e (senza anticiparti nulla) mi pare che ci sia un salto di qualità notevole, sia a livello di stile (e qui però non saprei dirti se è semplicemente migliore la traduzione inglese rispetto a quella italiana), che di contenuti. E mi pare che si stia giungendo ad un senso di completezza, di pienezza, di tutto che viene sistemato al suo posto. Inoltre verrà caratterizzato meglio (raccontando la sua storia) un preciso personaggio, che secondo me è uno dei più riusciti.
Insomma, i primi due libri sono un lavoro incompleto e per questo sospenderei il giudizio in attesa di arrivare alla fine.
E' vero, come giustamente noti, che in 1Q84 c'è anche questa attenzione all'erotismo, ma, se ricordi bene, in ogni suo romanzo ci sono comunque delle scene di sesso, solo che qui vengono narrate più accuratamente. E il bello è che non sono fine a se stesse, ma hanno un significato importante nell'economia della storia.
Grazie per le tue belle osservazioni. :-)
Un abbraccio.
Dimenticavo, trovo esatte queste riflessioni, hai riassunto benissimo la poetica principale di Murakami:
"Credo che HM metta armoniosamente in contrapposizione esistenziale e filosofica il pieno controllo esercitato con pienezza e devozione dai suoi personaggi nei confronti del quotidiano (la preparazione del cibo, la pulizia, i piccoli oggetti e scelte, ecc ecc) con una realtà globale - che comprende anche l'Invisibile - molto più complessa, difficile, decisamente sfuggente, spaventosa e intrigante al tempo stesso."
Grazie a te. Secondo me per l'erotismo qui c'è però un approccio innovativo, un po' più carnale. Tu non troci?
Sì, sì, decisamente, molto più carnale e dettagliato. Ed anche, come dire, proprio specifico nel descrivere il sesso puro, avulso da ogni implicazione sentimentale: vedi scene in cui Aomame e l'amica poliziotta seducono uomini e li portano a letto solo per soddisfare un sano desiderio sessuale. Un modo di fare che generalmente - e per perbenismo e bacchettonismo culturale - viene attribuito solo agli uomini, ma che invece riguarda anche le pulsioni femminili. Molto belli anche gli incontro tra Tengo e la sua amante sposata. Belli perché puliti, sani: due persone che condividono il sesso, ma sulla cui base poi costruiscono anche un rapporto di amicizia, e trovano e condividono altre affinità tipo la musica.
Infatti ho apprezzato molto quelle scene.
I Giapponesi non sono bacchettoni come noi Italiani. Vivono il sesso in maniera molto più spontanea e naturale, includendovi senza morbosità alcuna anche tutte quelle pratiche che solitamente vengono definite "estreme" :-D
Mi dicono che a Tokyo ci siano dei locali dove veramente puoi esaudire ogni tipo di fantasia, ma lì tutto è vissuto senza sensi di colpa, in maniera divertita e divertente, sana.
Ah sì? Interessante. E io che avevo letto, invece, che i giapponesi sono i più insoddisfatti della loro vita sessuale...
PS Enter the Void indovina dove è ambientato e che tipo di luoghi frequenta?
Sì, sì, ho visto che è ambientato a Tokyo e infatti mi incuriosisce anche per quello.
Ieri sera ho fatto una ricerchina su internet. Il dvd in italiano ancora non è uscito e comunque la versione doppiata uscita in Italia è stata tagliata di circa venti minuti rispetto all'originale. Quindi quanto prima mi ordino il dvd inglese o francese.
I Giapponesi hanno un approccio alla sessualità sicuramente molto diverso rispetto a noi occidentali in genere, poi se siano più o meno soddisfatti non saprei. Io ho preso atto (leggendo autori giapponesi e guardando cinema giapponese) di una maggiore apertura e libertà mentale. Sicuramente il fatto di poter avere così tanti locali in cui esaudire ogni genere di richieste porta anche ad una mercificazione e ad un'alienazione emotiva. Se però uno lo vive bene, senza cercare altro, ossia sapendo che in quei locali non ci si va certo per trovare la donna o l'uomo della propria vita, ma solo per fare sesso, non vedo perché dovrebbe essere alienante.
Noi ci facciamo troppe paranoie sul sesso.
in rete si trova con sottotitoli, e penso proprio sia la versione integrale/originale (almeno quella che ho visto io). e per il resto: noi ci facciamo troppe paranoie sul sesso
;-)
Sì, lo so, c'è anche un sito da cui si può scaricare legalmente, ma io non amo ad ogni modo scaricare i film. Preferisco di gran lunga i dvd, anche per gli extra, per una migliore visibilità ed audio, e poi perché sono contraria filosoficamente allo scarico illegale. Sia chiaro, secondo me è giusta la libera condivisione dei contenuti, la circolazione della cultura, dei film, libri ecc. però solo se e quando l'autore è d'accordo.
C'è un sito interessante dove abbonandosi è possibile scaricare legalmente molti film, e in questo caso ok, però rimane il problema poi dell'essere costretta a guardarlo su pc, o comunque di avere un audio magari non ottimo.
E poi perché voglio sostenere il piccolo commercio del videonoleggio, tipo l'attività che fa il nostro amico comune Giuseppe de Il Buio in Sala. :-)
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