Devo fare una rettifica al post precedente, quello sul gattino Agostino: non è un maschietto come avevo inizialmente creduto (giuro che sembrava proprio un maschietto, ma si sa che nei gattini piccoli è facile confondersi), bensì una femminuccia. Quindi non più AgostinO, ma AgostinA, con l’aggiunta del secondo nome, Colombina; il veterinario, mentre la stava visitando, e dopo aver appreso che era stata trovata sulla Cristoforo Colombo, ha esclamato: “ah, ma allora sei una Colombina!”. Allora mi è sembrato giusto lasciarle anche questo simpatico nomignolo.
Agostina Colombina sta bene, ha circa due mesi e mezzo, e anche secondo il medico si tratta molto probabilmente di una gattina abbandonata poiché non presenta nessuna delle caratteristiche tipiche dei randagi.
Una gattina fortunella, come ha poi aggiunto. Eh sì, ora è diventata la reginetta della casa. Vi terrò aggiornati sui suoi progressi.
Cambiando argomento, ma restando sempre in tema di animali, ieri sera, dopo aver visto un bel film (Il Bidone di Fellini), ho voluto dare un’occhiata a quei pochi canali tv che prendo (non ho infatti mai provveduto a sistemare il digitale terrestre perché, come sapete, per mia scelta non guardo la tv da diversi anni). Ho voluto soffermarmi sulle pubblicità. Delle pubblicità televisive ne ho già parlato qui, ma stavolta sono rimasta molto colpita anche da un altro fattore: ci sono moltissime pubblicità di prodotti alimentari a base di derivati animali (latte, formaggi, yogurt ecc.) e soprattutto di carne (perlopiù sotto forma di salumi dai nomi accattivanti e tendenti più che mai a rimuovere l’orrore sotteso) e di pesce (bastoncini Findus con divertenti capitani e bambini che si divertono, mentre la sofferenza dei pesci che muoiono lentamente asfissiati ovviamente viene tenuta nascosta).
Queste pubblicità sono sempre all’insegna dell’allegria e del più sfrenato divertimento ed ottimismo: feste in case bellissime, compleanni e merende di bambini paffuti, dall’aspetto sano e l’aria felice, cene e pranzi con amici che ridono ed alzano i calici per un brindisi, tutti belli e sorridenti, grigliate in giardini soleggiati, giovani coppie che si preparano gustose cenette in atmosfere casalinghe seducenti e maliziose; in poche parole l’oggetto da vendere, il prodotto - che in questo caso è un essere vivente che è stato massacrato all’uopo - è sempre accostato ed inserito in un contesto atto a suggerire gioia, rilassatezza, divertimento, sesso, amicizia, calore, compagnia, conforto ecc.. Nella mente del consumatore si viene così a creare questo facile binomio: mangiare carne, salumi, pesce, formaggi è bello, è un qualcosa da fare con gli amici o con gli affetti più cari per poter stare bene in compagnia, è una cosa giusta e sana che tutti fanno e che porta allegria. E’ un modello che la tv propone e quindi da seguire. Perché, si sa, quelli che vanno in tv sono fighi e belli. E quindi mangiare i wurstel (dalla forma ovviamente fallica, cosparsi di salse ed infilati in polpose rosse bocche femminili con fare malizioso a mimare una fellatio), ma anche i salamini, i bocconcini di mozzarella, piuttosto che yogurt cremosi o altre “amenità” del genere, è cosa buona e divertente.
Da notare poi la stridente contraddizione di certe inquadrature di plasticosa felicità di famiglie che, mentre giocano con cagnolini e gattini coccolatissimi, si infilano in bocca l’ennessimo pezzo di una delle tante vittime (leggasi: fetta di prosciutto e simili) di un vizio crudele tutto specificamente umano (anche detto: specismo).
Insomma, leggevo sul blog di De Spin, simpatico ragazzo vegano che vive in Olanda (spero non ti dispiaccia il mio averti citato senza consenso), che là ci sarebbe persino un partito, denominato Partito degli Animali (Partij van de Dieren), ma che si occuperebbe, in sostanza, solo del “benessere” degli animali da allevamento e che, alla di lui richiesta di occuparsi invece delle reali questioni animaliste, tipo la diffusione del messaggio vegetariano, per esempio, tale partito ha risposto che gli elettori non sono ancora pronti per “questo” tipo di messaggio.
Ecco, probabilmente è vero che la massa (dico massa non in termine spregiativo, ma per intendere una quantità imprecisata di persone, della massa faccio parte anche io, sebbene, come ogni altro, me ne distingua poi per peculiarità e caratteristiche solo a me appartenenti) non è ancora pronta per la scelta vegetariana (meglio ancora vegana! Ma procediamo per piccoli passi), mi domando però come farà mai ad esserlo nel momento in cui è costantemente bersagliata e lobotomizzata dal messaggio dei media (in primis quello della tv, appunto) in cui il gesto di mangiare gli animali viene totalmente edulcorato e trasfigurato in elementi simbolici dal suadente potere evocativo e suggestivo e mai, mai, mostrato nella dura e cruda realtà dei fatti.
In nessuna pubblicità si vedrà mai l’orrore della macellazione, dello squartamento, delle viscere e del sangue che cola da creature ancora palpitanti di paura e di pura agonia. Nessuno spot mostrerà mai lo strazio che trapela dallo sguardo di un vitellino o di un maialino mentre sta per essere strappato via dalla propria madre per essere poi trascinato al macello.
Mi domando allora quale consapevolezza potrà mai avere un bambino che cresce davanti alla tv, abituato a separare distintamente l’idea del cagnolino che gioca con lui (o del tenero orsetto di peluche che si porta nel lettino a tenergli compagnia durante la notte) dall’hamburger o dalla fetta di salume che divora incurante di tutta la violenza e l’orrore che vi appartengono.
Smettete di guardare la tv. E’ un media che fa solo il gioco della grossa economia, delle multinazionali, che mira NON a farvi conoscere e ad insegnarvi qualcosa, ma a rendervi schiavi del consumismo, a danno dei più deboli e sfruttati della terra (i popoli poveri e gli animali).
La televisione è la principale arma del consumismo. E vi renderà tutti come degli Zombie che vagano nei Regni del Nulla: i supermercati ed i centri commerciali (George A. Romero docet! Zombi (Dawn of the Dead), film cult del 1978, è infatti una straordinaria metafora che mette in guardia dai rischi e pericoli del consumismo: qual è infatti il luogo che gli zombie, ossia i morti viventi, prendono d’assalto? Il centro commerciale! Imperdibile, se non l’avete ancora visto).
Rifiutatevi allora di essere schiavi, di diventare vittime lobotomizzate delle grandi aziende che investono in pubblicità!
Rifiutatevi di comportarvi come degli zombie assetati di sangue!
Aprite finalmente gli occhi ed iniziate a considerare in maniera diversa quella fettina di prosciutto che la pubblicità vi sventola in maniera suadente davanti agli occhi!
Rifiutatevi di comportarvi come degli zombie assetati di sangue!
Aprite finalmente gli occhi ed iniziate a considerare in maniera diversa quella fettina di prosciutto che la pubblicità vi sventola in maniera suadente davanti agli occhi!
5 commenti:
Ciao Biancaneve, e grazie per la citazione.
A proposito di pubblicità scrissi un tempo una mail a Oliviero Toscani, chiedendogli cosa ne pensasse di farsi un giro nei macelli a scattare qualche foto. Tramite la sua segretaria rispose che non gli interessava.
Gente come Jerry Scotti (Pellicce Annabella, Mc Donald's), Gene Gnocchi (Carne Montana), alla domanda perchè? Perchè con tutti i soldi che avete vi riducete a fare da testimonial al crimine, alla sofferenza, al massacro...questi nemmeno rispondono (naturalmente)...
E se poi si esce dalla cosidetta tv commerciale, e si entra in un'area "più elevata", ecco come il signor Beppe Grillo si esprime a proposito della scelta vegetariana:
“Sono carnivoro, mi piace la carne, il prosciutto crudo, il salame, il lardo, la pancetta, l’osso buco, la carne cruda, lo zampone e il cotechino con le lenticchie. Mi piace la bistecca ala fiorentina, quella di sette etti più l’osso. Forse deluderò i vegetariani, ma non mi sento per niente in colpa. Mangiare carne fa parte della mia natura. Mi da però fastidio la crudeltà, l’insensibilità totale, la gratuita uccisione di esseri viventi al solo scopo di lucro…”.
A volte penso che queste non siano persone ma robot, programmate per mostrarsi sempre accattivanti, simpatiche alle masse...non si può dire che manchi loro l'intelligenza, ma il cuore e la consapevolezza che dovrebbe contraddistinguere un essere umano normale, no questo a loro manca completamente.
Come del resto manca alla vecchina che va a fare la spesa al (super)mercato, e compra carne e pesce. Nemmeno fa lo sforzo di comprare le uova provenienti da galline "libere" (sì, in capannoni"), ma compra le uova delle galline chiuse in gabbie, così risparmia.
La razza umana andrebbe sistematicamente sterminata.
Ciao :-)
Sapevo di quella dichiarazione di Beppe Grillo, infatti per me resta solo un cojone che spende tante parole per fare il moralista, ma poi è il primo a comportarsi come il più mediocre degli esseri umani.
E non perde mai occasione per rimarcare il suo specismo; nel suo blog ho spesso letto espressioni come "luridi topi di fogna" o anche, nel post del 14 agosto: "Quelle facce. Non le sopporto più. Non le posso più vedere. Mi danno la nausea, il vomito, il rigetto. Che l'Italia sia fallita lo posso accettare. Ma questi dilettanti con i loro sorrisi da maiali e da furetti non riesco più a sopportarli. Pagherei qualunque tassa, farei qualunque sacrificio per evitare quei ghigni da stronzo", paragonando i politici agli animali, ovviamente con pretesa di dileggio.
Ma cosa c'entrano i sorrisi dei maiali e dei furetti (perlatro entrambi animali molto intelligenti e nobilissimi) con lo squallore delle facce dei nostri politici? Questo la dice lunga sul suo modo di considerare gli animali come una specie inferiore.
La razza umana è la peggiore che possa esistere, concordo con te. Altro che evoluzione ed intelligenza! Siamo l'unica specie che distrugge l'habitat (l'intero pianeta) in cui vive. Tra le altre specie animali non si è mai visto un simile comportamento distruttivo.
Riguardo la persone che mangiano gli animali, io distinguo tra quelle totalmente inconsapevoli (quelle che non mettono minimamente in discussione i dati della realtà e della cultura in cui sono immersi: "al supermercato si vende la carne, quindi la compro"), e quelle che, pur sapendo (della sofferenza, dello sfruttamento, dell'orrore ecc.) se ne fregano in quanto mossi solo da pulsioni egoistiche. La peggior specie.
Persone che magari passano per essere intelligenti, istruite, che vengono mitizzate (vedi anche Grillo) e che poi sono di una meschineria e di una piccolezza d'animo che fa spavento.
Ahaha così hai anche dato il cognome alla micina!
Anche io mi sconfondo sempre con il sesso di TUTTI!
Beh, quelli inconsapevoli si possono perdonare se cambiano la loro condizione DOPO aver aperto gli occhi, se no diventano come quei schifosi bastardi consci e menefreghisti.
A quelli interessa solo soddisfare il loro appetito squallido.
Li ammazzerei.
@ Volpina
A dire il vero quasi tutti i gatti che ho adottato hanno un'infinità di nomi: quello ufficiale e poi una decina almeno di soprannomi a testa :-D
Io non riesco più a sopportare le persone che sono perfettamente a conoscenza dell'orrore che è lo sfruttamento degli animali e però, pur di non mettere in discussione le loro abitudini, pur di non rinunciare alla fetta di salame, si arrampicano sugli specchi alla ricerca delle più improbabili giustificazioni.
Guarda, apprezzo di più l'onestà intellettuale di chi dice: "degli animali non me ne frega niente", piuttosto che l'ipocrisia di quelli che affermano: "eh sì, lo so, soffrono, ma la carne bisogna mangiarla, e l'uomo l'ha sempre mangiata e bla bla bla bla bla" ed altre idiozie simili.
E poi sono stanca di quelli che continuamente fanno delle battutine sarcastiche come se noi fossimi "strani" o persone infelici costrette a nutrirsi di soli spinaci bolliti (cosa che dimostra la loro totale ignoranza su cosa sia l'alimentazione vegan).
Ciao, e grazie per essere passata di qua :-)
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